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mercoledì 4 luglio 2007

TERMINATOR RETURN



Verso la fine degli anni 90, il governo degli Stati Uniti sviluppò,
insieme alla compagnia di sementi Delta & Pine Land, la tecnologia
transgenica "Terminator" per produrre sementi sterili nella seconda
generazione. Le sementi "suicide" non hanno alcun senso se non per
le imprese: l'obiettivo è impedire che gli agricoltori riproducano
le proprie sementi, obligandoli a comprare sementi nuove per ogni
ciclo di semina.Non fu possibile imporre questa tecnologia al mercato,
perché è tanto evidente che è nociva e diretta esclusivamente al lucro
di poche imprese che dal principio suscitò una forte reazione mondiale.
La condanna si manifestò rapida ed energica dal mondo contadino e dalle
organizzazioni della società civile, fino ai ricercatori agricoli, agli
accademici e agli organismi delle Nazioni Unite.
Nel 2000, il Convegno sulla Diversità Biologica (CDB) delle Nazioni
Unite rivolse un invito ai governi a non permettere la sperimentazione
e la commercializzazione della teconologia Terminator, stabilendo una
moratoria di fatto su scala globale. Il Brasile e l'india hanno ormai
proibito l'uso di questa tecnologia nei loro paesi.
Ora le multinazionali sono inpegnate in una lotta mortale per rompere
la moratoria e lavare l'immagine della tecnologia suicida-omicida. Il
prossimo campo di battaglia è l'ottava conferenza dei membri del CDB,
che si terrà a Curitiba, Brasile, dal 13 al 31 Marzo.
Per la maggior parte degli agricoltori, raccogliere e riutilizzare le
sementi nella prossima semina è qualcosa di altrettanto ovvio e vitale
come respirare. In generale, quelli che comprano sementi sul mercato,
ibride o commerciali, riproducono le proprie sementi quando il tipo di
coltura lo permette, senza alterare significativamente i rendimenti.
In molti paesi, come il Brasile, esiste l'usanza tra i piccoli
coltivatori di acquistare sementi ed incrociarle con le proprie
varietà creole per conseguire mutamenti favorevoli. Più di mille e
quattrocento milioni di contadini nel mondo basano il proprio
sostentamento nella riutilizzazione delle proprie sementi e nello scambio
con i vicini.Questo fatto che ora ci pare tanto ovvio, fu una pietra miliare
nella storia dell'umanità: segnò l'origine dell'agricoltura, modificando
civiltà, culture e paesaggi, rimanendo, fino ad oggi la base
dell'alimentazione di tutti.Tutte le colture che attualmente mangiamo furono
sviluppate dai contadini -- principalmente contadine -- a partire da piante
selvatiche preistoriche, in un processo collettivo e decentrato di più di
10.000 anni.
Adattarono migliaia di colture a innumerevoli situazioni geografiche,
climatiche, culturali, religiose, estetiche, gustative, creando una
enorme biodiversità agricola. Compito essenzialmente familiare, comunitario
e collettivo, che si basa sul libero flusso di sementi, saperi, e
"allevamenti mutui", secondo il detto andino. Allevando le colture si
allevano le persone che allevano le colture.
Questa monumentale eredità storica dei contadini per il bene di tutta
l'umanità, è minacciata gravemente dalla brutale ambizione delle
multinazionali. Nella ultima decade, 10 imprese sono passate a
controllare il 49% del commercio mondiale di sementi. le tre maggiori
(Monsanto, Dupont-Pioneer e Syngenta) controllano il 32% del mercato
globale delle sementi e il 33% delle vendite mondiali di pesticidi.
Insieme a Delta & Pine hanno l'86% dei brevetti sulle varianti della
tecnologia Terminator e dominano la ricerca agricola industriale mondiale.
Se riescono a rompere la moratoria, sarà solo questione di tempo prima che
tutta la ricerca e la produzione di sementi passino ad incorporare la
tecnologia assassina. Il 27 gennaio 2006, in una riunione preparatoria
del CBD tenuta a Granada, Spagna, le multinazionali, tramite manovre dei
governi di Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, riuscirono ad infilare
un cuneo mortale nel contenuto della moratoria: collocarono come testo
base per la decisione finale a Curitiba, la dichiarazione che le
Tecnologie di Restrizione dell'Usa Genetico (termine usato dalle Nazioni
Unite, e che include la tecnologia Terminator) possono essere approvate
"caso per caso".La formulazione è una trappola. "Caso per caso" nella
realtà delle leggi Monsanto (indebitamente chiamate di biosicurezza)
è solo una questione di tempo perché le imprese riescano nel loro intento:
prima i transgenici, poi Terminator.
Nel CBD, da un invito alla moratoria totale a commercializzazione e
sperimentazione su scala glogale, si passa a ciò che può essere
approvato "caso per caso". Sarebbe come se le leggi, piuttosto che
condannare la violazione, dicessero che questa si può valutare
"caso per caso". Se c'è qualcosa di indesiderabile e immorale, non può
esistere alcun "caso per caso" . Purtroppo, non sorprende che la delegazione
ufficiale messicana a Granada ricevette istruzioni scritte di appoggiare la
posizione "caso per caso". Sarebbe interessante sapere chi "li istruì", ma in
qualche modo si tratta di un attentato alla sovranità alimentare del paese.
Dopo anni di annunci secondo cui Terminator serve a proteggere i
brevetti e i monopoli, ora le imprese si sono inventate che è per la
"biosicurezza", perché, sebbene le sementi si incrocino, non contaminerebbero.
Questo è un altro inganno, dal momento che Terminator è una costruzione
genetica di reazione a catena, e se non le si applica un detonante chimico, le
piante potrebbero incrociarsi per varie generazioni, senza che qualcuno se ne
accorga, fino a che una irrorazione di pesticidi le attivi e distrugga
i campi. Se saranno "attivate", le piante Terminator si incrocieranno nei
campi vicini e con erbacce affini, diventando sterili. Questo è quello
che preoccupa la comunità scientifica non sponsorizzata dalle
multinazionali. La
natura non si può controllare, se le piante terminator si incrociassero
con altre piante, l'unico effetto sarebbe una carestia mondiale che ci
porterebbe quasi sicuramente all'estinzione.
Non esistono "casi" nei quali Terminator non sia una tecnologia
assassina.
L'unico cammino percorribile è rinvigorire la moratoria, convertendola
in una proibizione di quella tecnologia su scala globale e nazionale.
Sfortunatamente Terminator non è acqua passata. Le aziende e i governi
premono nuovamente per commercializzare la tecnologia Terminator.
Per persone come me, che hanno avuto la fortuna di essere cresciuti a
contatto con "il campo" che lo ha visto germogliare e piano piano
crescere, che visto e provato la "fatica" legata al campo e al suo
crescere, esiste una sola risposta.

VANNO FERMATI !!!

DETTAGLI SULLA CAMPAGNA:
Scopo: la campagna Fermate Terminator promuove la messa al bando da
parte dei governi, sostiene gli sforzi della società civile, degli
agricoltori, degli indigeni, e dei movimenti sociali.
Strategia: La moratoria internazionale de facto sulle tecnologie
Terminator alla Convenzione sulla BioDiversità delle Nazioni Unite
(CBD) ora sotto attacco.
Le multinazionali non fermeranno i loro sforzi per vendere Terminator
finché i governi non vieteranno questa tecnologia.
Struttura: I comitati-guida della campagna Fermate Terminator:
AS-PTA - Assessoria e Serviços a Projectos em Agricultura Alternativa
www.aspta.org.br
ETC Group - Action group on Erosion, Technology and Concentration
www.etcgroup.org
GRAIN www.grain.org
Indigenous Peoples Council on Biocolonialism www.ipcb.org
ITDG Intermediate Technology Development Group www.itdg.org
Pesticide Action Network - Asia and the Pacific www.panap.net
Third World Network www.twnside.org
SG www.biosafety-info.net
Via Campesina www.viacampesina.org

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IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.