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mercoledì 28 maggio 2008

LA PRESA E IL CULO


CARI COMPAGNI,

COSA DIRE ? MA ANCOR PIÙ COSA FARE ?

DOPO I RAID DI PONTICELLI, DOPO I RAID DEL PIGNETO, DOPO I RAID ALLA SAPIENZA SEMBRA VERAMENTE DI TORNARE AL PASSATO, AL NOSTRO PEGGIORE PASSATO. NON SO VERAMENTE COSA PENSARE DI QUESTA ITALIA MA SOPRATUTTO DI “QUESTI” ITALIANI.
È POSSIBILE CHE NESSUNO SI ACCORGA DELLA STRADA CHE STIAMO PRENDENDO, È MAI POSSIBILE CHE NESSUNO RICORDI IL PASSATO ?
L’UNICA SCUSANTE CHE ABBIAMO È QUELLA DI AVER SUBITO UN COMPLETO LAVAGGIO DEL CERVELLO, MA ANCHE QUESTA SCUSANTE NON DURERÀ IN ETERNO, PRIMA O POI ( TEMO PRIMA ) CI TOCCHERÀ SCHIERARCI, SCEGLIERA DA CHE PARTE STARE, E PREPARARCI PER LA GUERRA CIVILE, FATTA CON LE PAROLE E NON CON I FUCILI MA IN OGNI CASO A QUEL PUNTO I NOSTRI “NEMICI” SAREMO NOI STESSI.

DI SEGUITO PUBBLICO UNA LETTERA DEL GIUDICE Bruno Tinti CHE PROVA A SPIEGARCI IN COSA CONSISTA IL NUOVO “PACCHETTO SICUREZZA”

SPERO SOLO CHE I MIEI AMICI DI DESTRA COMINCINO A CAPIRE LA PRESA ( DI ROMA ) ED IL CULO ( LA FACCIA DI BERLUSCONI ) O COME SI DICE DALLE MIE PARTI

“LA PRESA PER IL CULO “

ED IL FREDDO AUMENTA....


Veniamo al dunque: il cosiddetto pacchetto sicurezza.Per la verità, straordinariamente, qualcosa di intelligente vi è stato inserito: hanno abolito il patteggiamento in appello (almeno, così si legge nella prima versione del testo reperita su Kataweb). Trattasi di una delle situazioni para oniriche del primo tipo, quelle della ragazza bellissima che accetta di uscire a cena con te: da non crederci. E infatti mi sa che non resisterà agli aggiustamenti successivi e che alla fine il patteggiamento ce lo ritroveremo reintrodotto a furore di popolo … avvocatesco.Poi c'è un'altra cosa furba: la subordinazione della sospensione condizionale della pena all'eliminazione delle conseguenze del reato. Per capire bene di che si tratta bisogna sapere che se uno è incensurato e viene condannato a una pena inferiore ai due anni di reclusione, non va in carcere: la pena resta sospesa per 5 anni e, se questo non commette altri reati, non la sconterà mai; se invece commette un altro reato sconta sia la pena per il reato nuovo che quella che gli era stata sospesa.Bene, questo beneficio, dice il nuovo pacchetto sicurezza, può essere concesso solo se il condannato elimina le conseguenze dannose del reato; insomma se rimette tutto a posto o risarcisce il danno cagionato.Una cosa ovvia, si può pensare; ma nel nostro sistema penale l'ovvio è merce rara; e una cosa così intelligente non si era mai vista.Anche qui uno pensa: ma davvero questa bellissima ragazza viene a cena con me?Poi scopre che è tutto vero, ma solo per il reato di cui all'art. 635 codice penale.Di che si tratta?; beh, è il reato della fidanzata tradita, quella che va sotto la casa del fidanzato e gli riga la macchina o gli buca le gomme.In questi casi, dice il pacchetto sicurezza, la fidanzata non andrà in prigione se porta la macchina dal carrozziere per farla riparare o se compra un treno di gomme nuovo.E tutti gli altri reati? Che so, una villa costruita in cima a un promontorio in riva al mare, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e, naturalmente, costruita senza licenza. Oppure un bel palazzone di 10 piani costruito in zona destinata a parco pubblico. Oppure un appalto concesso a chi non doveva averlo e che lo ha avuto perché ha pagato un sostanziosa busta (con danno ovvio per chi invece l'appalto avrebbe dovuto averlo). Oppure una pubblica fornitura eseguita con materiale di scarto. Oppure un bel falso in bilancio con il quale l'amministratore della società si è portato via la liquidazione di quei 200 o 300 soci che l'avevano investita… Oppure fate voi, tutto quello che leggiamo sui giornali ogni giorno.Ecco, per tutti questi reati il discorso non vale. Qui la sospensione condizionale della pena viene concessa subito, la villa o il palazzo non vengono demoliti e nemmeno sottratti a chi li ha costruiti che continua a starci dentro; l'appalto ormai è stato eseguito e le fatture vengono pagate; i danni eventuali saranno richiesti con un bel processo civile (tanto lo sanno tutti che i giudici civili lavorano poco e hanno tanto tempo a disposizione) e se va bene saranno pagati tra una decina d'anni. E il falso in bilancio? Beh, ma per quello, si sa, il processo manco comincia…Allora si capisce che siamo nel solito brutto sogno e che purtroppo è tutto vero.Dove proprio piombiamo in un incubo è quando leggiamo della nuova arma decisiva per la lotta all'immigrazione clandestina, dello strumento che risolleverà le patrie sorti e libererà l'Italia dalla piaga endemica dei clandestini: il nuovo reato di immigrazione clandestina, punito da 6 mesi a 4 anni.Per capire bene in che pasticcio ci stiamo cacciando, andiamo per ordine.Chi dunque è immigrato clandestinamente in Italia, secondo i nostri Solone (trattasi di un celebre legislatore dell'antichità) commette reato.Ogni reato deve essere denunciato e l'autore di esso deve essere processato. Quindi diventa imputato.Come ogni imputato, anche questo, che da adesso chiamiamo Alì Ben Mohamed deve essere iscritto nel registro degli indagati (tempo medio – di un segretario bravo – minuti 5)Alì Ben Mohamed in verità è anche detenuto perché Solone ha pensato di prevedere che l'immigrato clandestino deve essere obbligatoriamente arrestato.Siccome Solone ha anche pensato che Alì Ben Mohamed deve essere giudicato con rito direttissimo, nelle 48 ore il nostro viene portato in Tribunale.Questo significa che:1) Il PM deve preparare una richiesta di giudizio con rito direttissimo (tempo medio minuti 5 – il provvedimento presumibilmente sarà preparato una volta per tutte e dovrà solo essere completato con le generalità di Alì Ben Mohamed e qualche altro dato variabile).2) Bisogna anche annotare la cosa nel registro generale informatico (tempo medio minuti 1)3) Poi questa richiesta deve essere trasmessa al Tribunale che dovrà annotarla anche lui nel registro informatico (tempo medio minuti 1) e predisporre l'udienza.4) Nel frattempo il PM non ha finito: deve ordinare alla scorta di portare Alì Ben Mohamed in Tribunale per domani o dopodomani: tempo medio minuti 1, si fa tutto via fax.5) Deve ancora citare un interprete per il processo perché Alì Ben Mohamed non parla l'italiano o comunque dice di non parlarlo e tu non puoi provare il contrario (tempo medio minuti 1)6) Naturalmente l'interprete deve essere pagato e ciò richiede una serie di incombenti amministrativi (diciamo tempo medio minuti 5)7) infine il Pm deve citare i testimoni (sarebbe il poliziotto che ha beccato il clandestino) altro provvedimento, altro fax, tempo medio minuti 1. Magari il poliziotto ha appena finito il turno oppure è di turno in un altro posto; ma deve venire apposta in Tribunale per dire che in effetti lui ha beccato il clandestino e che questo non aveva il permesso di soggiorno. Deve venire per forza perché il suo rapporto, quello che aveva scritto allora e che racconta come si sono svolte le cose, non può essere dato al giudice se l'avvocato difensore si oppone; e, per la verità, se l'avvocato difensore non si opponesse non farebbe il suo dovere, che consiste, tra l'altro, nel far durare il processo più a lungo possibile per tardare il momento della sentenza e per arrivare alla prescrizione.Se Alì Ben Mohamed viene portato in Tribunale, se l'interprete viene, se il poliziotto viene, il processo si fa (tempo medio ore 1): si interroga il teste, PM e difensore parlano un po' e spiegano perché l'imputato deve essere condannato e prosciolto, il giudice si ritira e poi ritorna e legge la sentenza. Prevedibilmente sarà di condanna e la tariffa si attesterà sul minimo (succede sempre così) 6 mesi, meno le attenuanti generiche, mesi 4; magari la pena sarà anche convertita in pena pecuniara, 38 euro al giorno per 120 giorni, uguale 4560 euro.Poi però il giudice deve ancora scrivere la sentenza (tempo medio mezz'ora, anche qui è prevedibile un modello prestampato) .Insomma, per fare tutto questo hanno lavorato 1 PM, 1 giudice, due segretari (uno del PM e uno del giudice) 1 cancelliere per l'udienza, un numero variabile di poliziotti (chi lo ha arrestato, chi ha fatto il rapporto, chi lo ha portato in carcere etc.), la Polizia penitenziaria della scorta, 1 interprete e 1 funzionario amministrativo che gli ha liquidato il compenso che gli tocca. Tempo medio complessivo (senza considerare il lavoro di poliziotti & C) ore 2.In realtà quasi sempre il processo per direttissima non si farà; perché quel giorno di direttissime ce ne sono 15 o 20; non c'è solo l'immigrazione clandestina che prevede il rito direttissimo. Ancora si commettono reati di porto d'armi e ancora ci sono casi di direttissima per reati piuttosto gravi (per esempio traffico di droga); poi ci sono gli altri reati della Bossi Fini che fanno concorrenza a questo nuovo arrivato.Insomma, nel 70 % dei casi (ma sono ottimista) il processo sarà rinviato. A quando? Mah, da 1 mese a 6 mesi.Il clandestino naturalmente è in giro per i fatti suoi da subito dopo la sentenza.Eh già, perché, se è incensurato, Alì Ben Mohamed ha diritto alla sospensione condizionale della pena.Ma soprattutto ci saranno un sacco di motivi per i quale in realtà Alì Ben Mohamed sarà prosciolto. Il punto è che il codice penale prevede una scriminante (sarebbe una causa di giustificazione): lo stato di necessità, ad esempio (art. 54 del codice penale). Forse Solone non lo sa, ma si tratta di una cosa che vale per tutti, anche per i clandestini.Così se Alì Ben Mohamed dice che lui era entrato in Italia con visto turistico per stare insieme con la moglie e il bambino piccino che erano qui legalmente; che poi la moglie è scappata con un altro, lasciando lui e il bambino piccino; e lui mica poteva lasciare il bambino piccino in mezzo alla strada, ecco che il giudice lo assolve per aver agito appunto in stato di necessità.Oppure Alì Ben Mohamed potrebbe dire che le sue preferenze sessuali sono non del tutto ortodosse e che nel suo Paese a quelli come lui gli fanno cose brutte e definitive, sicché lui al suo Paese proprio non può tornarci. E anche qui stato di necessità.Oppure … ma qui la fantasia (e l'abilità di un bravo difensore) può esercitarsi e di fatto si esercita molto liberamente.Sicché che questo odioso immigrato clandestino venga condannato non è proprio del tutto certo.In ogni modo, anche se condannato, Alì Ben Mohamed rarissimamente resterà in carcere. E, se anche ci resta, dopo 9 mesi deve essere buttato fuori per espressa disposizione di legge (sono le norme sui termini di carcerazione preventiva, questa cosa orribile che viene sempre vituperata tranne, pare, per Alì Ben Mohamed).Comunque stiano le cose, Alì Ben Mohamed ha anche un altro diritto (lo so, non sta bene che gli si riconoscano tutti questi diritti, però, che ci si vuol fare, è la legge): può fare appello contro la sentenza di condanna. E siccome l'appello non gli costa nulla, anche perché ha un difensore di ufficio che viene pagato dallo Stato (dal popolo per la verità, cioè anche da me, mannaggia), lui lo fa di sicuro.Questo significa che la cancelleria del giudice che lo ha condannato deve trasmettere tutto alla Corte d'Appello che poi deve fare un certo numero di notifiche e poi un nuovo processo.Non voglio rifare la tabella tempi e metodi di cui sopra. Ma ognuno capisce che tutto questo non si fa senza che un certo numero di persone ci lavori sopra e per un certo periodo di tempo. Ah, dimenticavo, qui i giudici che si debbono occupare di Alì Ben Mohamed sono 3.Se la sentenza viene confermata, non è mica finita. Perché Alì Ben Mohamed ha ancora questo diritto di fare ricorso in Cassazione, dove altri 5 giudici si occuperanno di lui; il tutto previa una serie sterminata di trasmissioni atti (a Roma !!!), adempimenti procedurali e notifiche.E la Cassazione magari confermerà che Alì Ben Mohamed è proprio colpevole e che la pena inflittagli è giusta.Ma, e qui la cosa si fa interessante, in realtà Alì Ben Mohamed non deve stare in carcere, deve essere espulso; Solone ha deciso che il giudice , con la condanna, ordina l'espulsione.Questa cosa è bellissima; Solone proprio non sa o non ha capito niente di quello che succede.Dunque, ordine di espulsione, si avvia il procedimento amministrativo per l'espulsione di Alì Ben Mohamed. In soldoni il questore gli notifica un provvedimento che dice che lui deve andare via.Ovviamente Alì Ben Mohamed se ne frega e non va via.Resta a fare il clandestino che a questo punto ha commesso anche un altro reato, quello previsto dall'art. 14 comma 5 ter della Bossi Fini. Sicché quando lo prendono di nuovo, lo denunciano anche per questo nuovo reato.Anche per questo reato si fa la direttissima; e quindi si riapre tutto quello scenario descritto più sopra, un sacco di gente lavora su Alì Ben Mohamed per un sacco di tempo.Qui Solone dovrebbe sapere che l'assoluzione è la norma; e non perché i giudici sono una manica di incapaci, lassisti, comunisti. Ma perché la situazione (vera, verissima) che Alì Ben Mohamed racconta è la seguente.Cari giudici io ho provato ad ottemperare all'ordine di espulsione e, a mie spese, mi sono recato alla frontiera con la Spagna; però lì, quando gli ho fatto vedere l'ordine di espulsione (non i miei documenti perché io non li ho, me li hanno rubati – come si dice, se non è vera è ben trovata) mi hanno detto che non se ne parlava nemmeno e che loro non mi facevano entrare. Quindi ho provato nell'ordine e sempre a mie spese, in Francia, in Svizzera, Austria e Croazia; ma anche lì mi hanno cacciato via.In aereo, sempre per via della mancanza di documenti, non mi hanno voluto far salire. Allora ho provato con una nave ma anche lì non mi hanno voluto. Che posso fare?Eh, dice il PM, magari ha ragione lui, io lo so che questa cosa è vera se uno non ha i documenti. Però Alì Ben Mohamed è un furbacchione e i documenti ce li ha, solo che non li vuole far vedere e mente.Eh no, salta su il difensore, il PM non può "supporre" (intanto fa un ghigno di compatimento) che il mio assistito abbia i documenti e che volontariamente non li presenti; lo deve "provare". Lei lo può provare PM, mi dica lo può provare? Il PM si fa piccino piccino e con un filo di voce dice che effettivamente …Il giudice assolve.Alì Ben Mohamed probabilmente finirà in un CPT (questa è bellissima, il nuovo pacchetto sicurezza contiene una norma decisiva per la lotta alla criminalità in genere e a quella degli immigrati clandestini e no in particolare: i centri di permanenza temporanea non si chiameranno più così, si chiameranno da adesso in poi centri di identificazione ed espulsione. Insomma non più CPT ma CIP che, obbiettivamente, è più tenero, ricorda lo scoiattolino dei fumetti).Magari il Giudice che giudica Alì Ben Mohamed per una volta non è né incapace, né lassista né comunista, e lo condanna.Così anche qui Alì Ben Mohamed fa appello, ricorso per Cassazione e intanto gira in strada dove fa danni. Eh si, perché siccome è clandestino e pregiudicato, non trova lavoro. Anche lui ha il vizio di mangiare; poi a casa sua ci sono mogli e bambini piccini che hanno bisogno di mangiare anche loro. Sicché che farà: spaccia, probabilmente, oppure fa contrabbando di sigarette o vende CD taroccati (è una cosa gravissima, quell'altro Solone, quello di prima, avevano previsto una pena fino a 8 anni di reclusione!!).Tutto questo scenario, secondo il Solone di adesso, dovrebbe essere moltiplicato per 650.000. Magari 650.000 proprio no, forse 500.000, forse 400.000. Chi lo sa?Tanto la magistratura deve solo attrezzarsi e ottemperare ai suoi compiti istituzionali , senza sterili e incostituzionali lotte con il potere politico.E' ridicolo solo a pensarsi, figuriamo a dirlo o a scriverlo.500.000 processi per questo nuovo reato non potrebbero mai essere fatti. E vero che non si può peggiorare un sistema penale come il nostro. E' già morto del tutto.Ma insomma….Un'ultima cosa.Forse non c'è motivo di essere così pessimisti: Forse non succederà niente di tutto questo.Vedete, nel testo del decreto sicurezza che c'era su Kataweb questo nuovo reato è previsto così: "lo straniero che fa ingresso nel territorio dello Stato in violazione delle disposizioni del presente Testo Unico (sarebbero le norme sull'immigrazione) è punito etc."Questo significa che il reato viene commesso nel momento in cui lo straniero fa ingresso nel territorio dello Stato.Siccome anche Solone sa (lo sa?) che c'è l'art. 2 del codice penale che dice che nessuno può essere punito per un fatto che secondo la legge del tempo in cui fu commesso, non costituiva reato; e siccome questa nuova legge non c'era (proprio perché è nuova) quando i 650.000 sono entrati; ecco che i nostri clandestini possono stare tranquilli. Loro sono entrati clandestinamente quando la cosa non era reato.Certo, possono essere espulsi, ripescati, denunciati perché non hanno obbedito all'ordine di espulsione, tutto come prima. Però per il reato di immigrazione clandestina non possono essere processati.I nuovi, quelli che entreranno dopo l'entrata in vigore della legge, questi si, dovranno essere sottoposti a processo. E siccome non dovrebbero essere del tutto cretini; o comunque i loro difensori qualcosa gli suggeriranno, certamente ci diranno che è vero che sono clandestini ma sono entrati nel 2007 (a fare tanto) e da allora mai nessuno li ha fermati …..Speriamo che siano pochi.Domanda finale.Se Solone gli immigrati non li vuole proprio, ma perché non li espelle da solo con tanti bei provvedimenti amministrativi fatti da questori, prefetti, sindaci e compagnia cantante; e non lascia i magistrati in pace a fare il loro lavoro?Io avrei un po' di falsi in bilancio, frodi fiscali, corruzioni e robette di questo genere che aspettano sul mio tavolo…

lunedì 5 maggio 2008

BARBARI


Compagni, chi vi scrive, pensava ( sbagliando ) che il dopo elezioni sarebbe stato un periodo abbastanza tranquillo, e che per vedere i nostri uomini capitanati dall'innominabile iniziare a fare danni si sarebbe dovuto aspettare qualche mese.
Invece, degni sucessori di Stakanov i nostri prodi si sono messi alacremente all'opera.
Ora sorvoliamo sull'isediamento di FINI e SCHIFANI che ci hanno promossi a stato POST FASCISTA e PRO MAFIOSO e vediamo cosa accade nel bel paese.

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Sappiamo che i nostri redditi sono stati resi pubblici per agevolare eventuali criminali in dubbio su chi fosse il più ricco o il meno povero da derubare.

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Sappiamo che un gruppo di Nazisheet a pestato e probabilmente ucciso un ragazzo a Verona per non avergli dato una sigaretta. Il fumo uccide ma l'ignoranza di più.

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Poi scopro che sotto al cielo devoto di Assisi, davanti alla pregevole basilica del povero Francesco, nessun povero potrà piu’ chiedere l’elemosina. Via i mendicanti dalla scalinata, dalla piazza, "dalle adiacenze del luogo di culto", come recita l’editto del sindaco Claudio Ricci, Forza Italia, che se ne frega del corto circuito appena innescato.
In uno dei capitoli dei Karamazov, Gesù torna davvero sulla Terra e il capo della Santa Inquisizione si affretta a farlo arrestare per metterlo sotto processo. E’ il capitolo più bello e più profondo del grande romanzo di Dostoevskij. Ma evidentemente anche il meno letto, il meno istruttivo, di questi tempi.
Se Francesco tornasse nei prossimi giorni a Assisi - dove in nome dei poveri e persino della carità ha fondato non solo la sua congregazione, ma anche la sua santità - di sicuro verrebbe circondato e allontanato dai vigili urbani. In quanto nomade incorrerebbe in parecchie altre sanzioni comunali. E sarebbe il signor sindaco in persona a cacciarlo dalla città. Per non disturbare il decoro, si capisce. Il flusso dei fedeli. E il santo commercio di ogni rosario, candela, centrotavola, lumino, immaginetta, soprammobile, acquasantiera, sciarpa, maglietta, cappello dove il Santo parla con gli uccelli, accoglie i lupi. E persino i mendicanti.

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Sono in spiaggia che leggo il libro "Toghe rotte" di Bruno Tinti, procuratore aggiunto presso la Procura di Torino, mi incaglio in questo capoverso che parla di PRESCRIZIONE : "…è bene dire che tutte le contravvenzioni in materia antinfortunistica, ambientale, ecologica, di inquinamento; tutti i delitti di corruzione, falso in bilancio, frode fiscale; tutti i delitti di maltrattamento in famiglia e violazione di assistenza famigliare, tutti i delitti di falsa testimonianza, tutti i delitti di truffa, anche ai danni dello Stato o di Enti Pubblici o dell’Unione Europea; tutti questi delitti e tanti altri che non cito non saranno mai puniti. Nessun processo per questi delitti si concluderà con una effettiva. Nessuno che abbia commesso uno di questi delitti andrà mai in prigione". Tutto questo grazie all'accorciamento dei tempi di PRESCRIZIONE che rendono di fatto nulli il 95% dei DELITTI in Italia.


INFORMATEVI ! Non sia mai che anche voi possiate usufruire!!

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E per ultimo vi lascio con la descrizione di un fatto di cronaca torinese, interessante perchè se non mi sbaglio di molto questa sarà la futura TENDENZA di buona parte della nostra popolazione nei prossimi anni.
Non gridate " ARRIVANO I BARBARI " perchè per chi non lo avesse ancora notato oggi siamo NOI i BARBARI, che fuggano dunque gli INNOCENTI.


"E' stata una vera e proprio rivolta. In venticinque anni di servizio non avevo mai visto nulla del genere" ammette Mauro Tarditi, 46 anni, sottufficiale dei vigili urbani torinesi, uno dei componenti delle pattuglie aggredite". Tutto ha avuto inizio verso l'una di notte. "Eravamo stati chiamati perché c'erano auto in divieto di sosta ovunque - ricorda il sottufficiale - c'erano addirittura tre macchine che in una via laterale della piazza bloccavano le rotaie del tram". . "Ad un certo punto un ragazzo ha attraversato la piazza sventolando una multa che probabilmente aveva trovato sotto il tergicristallo della sua auto - racconta Mauro Tarditi - si avvicina ad un collega e inizia a insultarlo. Non vuole dare le sue generalità, manda a quel paese anche la collega che cerca di calmarlo e infine molla un ceffone al collega facendogli cadere il cappello e quando lui si china per raccoglierlo gli sputa poi raggiunge l'altro lato della piazza e ci guarda con aria di sfida...". I vigili si consultano con l'ispettore: quello scalmanato deve essere identificato. Quando un vigile lo raggiunge però lui lo colpisce con un pugno in piena faccia. "A questo punto lo abbiamo bloccato - continua il sottufficiale - lo tenevamo in due e cercavamo di portarlo verso la nostra auto per identificarlo ma sono arrivati i suoi amici, sei o sette ragazzi, che hanno iniziato a incitare la folla contro di noi". Le auto dei vigili sono ben presto circondate da una sessantina di ragazzi che però ben presto diventano cento, duecento. Urlano slogan contro la polizia municipale e vogliono la liberazione del fermato. Il sottufficiale che cerca di trattenere l'energumeno senta un forte colpo alla schiena. Si tocca per controllare che non l'abbiamo accoltellato ("In quei casi senti solo una forte botta e solo dopo ti accorgi della ferita") e soprattutto che non gli abbiamo sottratto la pistola. Gli amici del fermato ne approfittano e tirano il "prigioniero" verso la folla che lo ingoia facendolo sparire. Le pattuglie decidono di non rischiare di aggravare la situazione. "Se avessero deciso di inseguirlo probabilmente poteva succedere di tutto" spiegano al comando della polizia municipale. Le tre auto ripiegano sotto una pioggia di cubetti di porfido. Durante il turno iniziato a mezzanotte avevano compilato appena 35 contravvenzioni e tutte per divieto di sosta. Almeno tre vigili devono ricorrere alle cure del pronto soccorso. Il sottufficiale Tarditi ha una costola incrinata: i medici gli diagnosticano una prognosi di venti giorni.

IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.