PER PUBBLICARE INVIARE TESTI, FOTO, VIDEO A

compagnirivoluzionarinelmondo@yahoo.it

venerdì 26 ottobre 2007

IO MI INCAZZO...



CARI COMPAGNI OGGI FINISCE UN'ALTRA GROTTESCA SETTIMANA ITALIANA, DOVE VICENDE COME IL CASO DE MAGISTRIS-MASTELLA, O LA SFIDUCIA AL CDA RAI, O IL PRESUNTO ATTENTATO ALLA LIBERTA DI ESPRESSIONE IN INTERNET, CI RICORDANO CHE IL NOSTRO PAESE È ANCORA LONTANO DALLE PAROLE REPUBBLICA DEMOCRATICA PER QUESTO VOGLIO RIPORTARVI ALCUNI DATI RIGUARDANTI LA SITUAZIONE ECONOMICO LAVORATIVA ITALIANA.
AMMETO CHE SI FATICA A CREDERCI MA SONO TUTTI SFORTUNATAMENTE VERI E COMPROVABILI.
PER PUNIZIONE ( UNA PROTESTA SERIA NEI CONTENUTI E FORTE NELLA PARTECIPAZIONE ERA ED È VERAMENTE INDISPENSABILE ) CONIUGHIAMO 300 VOLTE IL VERBO INCAZZARE
IO MI INCAZZO
TU TI INCAZZI
NOI CI INCAZZIAMO
VOI VI INCAZZATE
LORO SI INCAZZANO ?


«Alla fine degli anni ‘80 le retribuzioni nette mensili degli uomini tra i 19 e i 30 anni erano del 20% più basse di quelle degli uomini tra i 31 e i 60 anni; nel 2004 la differenza è quasi raddoppiata in termini relativi salendo al 35%». Non solo, ma «nel decennio 1992-2002 il salario mensile iniziale è diminuito di oltre l’11% per i giovani entrati sul mercato del lavoro tra i 21 e i 22 anni presumibilmente diplomati (da 1200 euro mensili a meno di 1100 euro) e dell’8% per i lavoratori tra i 25 e i 26 anni, potenzialmente laureati (da 1300 a 1200 euro mensili). Per entrambe le classi di età i salari di ingresso sono tornati nel 2002 ai livelli di 20 anni prima».
Secondo dati della Banca d’Italia in dieci anni la ricchezza (case, titoli e moneta) del 10% delle famiglie più ricche è passata dal 41% al 48% della ricchezza nazionale, quella del 40% delle famiglie di mezzo è passata dal 34% al 29% mentre quella del 50% delle famiglie più povere è passata dal 25% al 23%.
Se oggi l’Italia è un’azienda indebitata e sottocapitalizzata, come dice Padoa Schioppa, se essa è patria dei più bassi salari d’Europa, va ricordato che, come dicono sempre i dati Bankitalia, essa è anche patria dei cittadini più ricchi d’Europa: la ricchezza in case, titoli e moneta degli italiani è pari a nove volte il Pil, più di 21mila miliardi di euro su 1.540 miliardi di Pil. Per capire come la redistribuzione della ricchezza dell’ultimo ventennio abbia arricchito una minoranza di italiani a spese delle masse, basta guardare alla ricchezza posseduta dai cittadini di altri Paesi europei che non supera mai cinque volte il loro Pil. Sotto quest’aspetto l’Italia assomiglia più agli Stati Uniti che a Francia e Germania, essendo come noto il gigante d’oltre Atlantico il Paese socialmente più diseguale al mondo.
Mentre l’Italia è il Paese più indebitato (105% del Pil) e più povero d’Europa (in 10 anni il Pil unitario è passato da +10% a -5% rispetta alla media europea) gli italiani sono il popolo "mediamente" più ricco d’Europa.
A questi dati andrebbero aggiunti i dati fiscali di varie categorie di lavoratori autonomi.
La media delle dichiarazioni dei redditi annuali esempio per :
Gioielleri 16.000 euro
Avvocati 22.000 euro
Architetti 24.000 euro
Dentisti 42.000 euro
Sarebbe altresi interessante valutare i 600 miliardi di euro guadagnati ogni anno dalle Mafie Italiane dove raggiungiamo limiti vicino all'inverosimile quando scopriamo che solo in Sicilia la Mafia guadagna 36 miliardi di euro all'anno e tutte le imprese Siciliane al completo arrivano solo a 22 miliardi.


IO MI INCAZZO
TU TI INCAZZI
NOI CI INCAZZIAMO
VOI VI INCAZZATE
LORO SI INCAZZANO ?

giovedì 25 ottobre 2007

AL LUPO AL LUPO....


IL NOSTRO CARO LUCA BEDOGNI http://www.lucabedogni.it CI AVVERTE DI UN PRIMO SEGNALE POSITIVO, MA INVITO TUTTI I LETTORI DEL BLOG A NON ABASSARE LA GUARDIA, FORSE ABBIAMO VINTO UNA BATTAGLIA MA LA GUERRA È APPENA INIZIATA



ANSA- ROMA, 24 OTT - Il sottosegretario Ricardo Levi ha proposto un 'comma aggiuntivo' al ddl di riforma dell'editoria che esclude i blog dall'articolo 7. La norma impone l'iscrizione al Registro operatori della comunicazione (Roc) per i siti internet e il comma dice che sono esclusi dall'obbligo i soggetti che accedono o operano su internet per prodotti o siti ad uso personale. 'Sono esclusi - spiega Levi - i blog che non rientrano in questo comma teso a ridefinire le responsabilita' di chi opera sul web'.


martedì 23 ottobre 2007

LA BUFALA DELLE BUFALE


CARI COMPAGNI SIAMO CIÒ CHE MANGIAMO, MA SE QUELLO CHE MANGIAMO È ADULTERATO ALLORA SIAMO ADULTERI. PRENDIAMOCI LE NOSTRE RESPONSABILITÀ!!. SAPERE COSA STIAMO MANGIANDO SIGNIFICA SEMPRE PIÙ SAPERE DI QUELLO CHE STIAMO MORENDO E SE LA ALTERNATIVA RIMANE QUELLA DI "O QUESTA MINESTRA O LA FINESTRA", IO SCELGO LA SECONDA. AUGURATEMI BUON VIAGGIO.
CONSIGLIO A TUTTI LA VISIONE DI FASTFOOD NATION.


CASERTA - Le mozzarelle galleggiano nella vasca di raffreddamento. Sbattono una contro l'altra. Hanno cortecce nodose, imperfette. Il tempo di arrivare a temperatura, di rassodarsi, e un nastro d'acciaio le destina alla salamoia, ultima liturgia prima del confezionamento. "Queste se ne vanno in America" fa il casaro senza staccare gli occhi dalle sue creature. Sono mozzarelle di bufala taroccate. Piene di latte boliviano. Latte in polvere rigenerato, corretto col siero innesto e mischiato con quello locale casertano, che costa quattro volte tanto e per questo sta attraversando un periodo di vacche magre. Il "boliviano" arriva ogni settimana via Olanda ai porti di Napoli e Salerno. Con le loro autocisterne i produttori campani si attaccano alle navi come fossero mammelle. Fanno il pieno. Poi riempiono i serbatoi dei caseifici. Agro aversano, litorale domizio, alto avellinese, salernitano. Incrociano e imbastardiscono. E guadagnano. Le bufale bolicasertane il casaro le piazza sul mercato a 6 euro al chilo anziché 9. Per produrle spende una miseria. La materia prima per fare un chilo di mozzarella costa circa 5 euro. Il latte di bufala 1,35 al kg. Con 1 kg di latte boliviano (50 centesimi) di chili di mozzarella se ne fanno 5. Una "bufala" delle bufale che ammazza il mercato. Una delle tante sofisticazioni che infettano le terre da dove vengono i migliori e anche i peggiori prodotti agro alimentari su piazza. Puglia, Campania, basso Lazio. E' un mondo senza etica e con regole fisse (le loro) quello dei pirati della tavola. Abbattere i costi. Creare un prodotto mediocre, a volte immangiabile. Che però viene immesso normalmente sul mercato. Rischi bassissimi, ottimi guadagni, possibilità di riciclare ingenti quantità di denaro. "Il business più fiorente è il riciclaggio di prodotti scaduti - dice il colonnello Ernesto Di Gregorio, comandante dei Nas di Napoli con delega su tutto il Sud - . Poi, certo, i tarocchi: latticini, olio, vino, concentrato di pomodoro, carne, pesce". Sconfezionano e riconfezionano gli spacciatori di cibo. Appiccicano etichette posticce, "rinfrescano" prosciutti e salami. Tengono in vita la carne con nitrati e solfiti. I primi abbattono la flora batterica, i secondi mantengono il colore. Così hamburger e salsicce possono resistere per giorni, senza dare nell'occhio, al banco della vendita. "Tagliano" le mozzarelle, le sbiancano, le gonfiano. Allungano e colorano l'olio, impestano il vino. Sganciano bombe sul nostro sistema gastrointestinale e circolatorio. Sono banditi della tavola. Professionisti della frode capaci di inserirsi nella catena della piccola e della grande distribuzione, di puntellare con quintali di merce truccata un mercato che rende qualcosa come 1 miliardo di euro l'anno. Smerciano prodotti che invadono le nostre tavole, che riempiono gli scaffali delle botteghe e dei supermercati, che ritroviamo proposti nei menù dei ristoranti e in quelli meno ambiziosi delle mense e delle tavole calde. Aziende, uffici pubblici, navi, caserme. "Vede, queste invece vanno al Nord. Ormai su la bufala la trovi dappertutto, e la compri anche bene". L'uomo ha un faccione ispido. I polpastrelli duri e ustionati (mettete le mani nella pasta di latte a 90 gradi per vent'anni). I modi smaliziati del sensale di un tempo. Apprezza il "don" anteposto al nome. "'A bufala piace a tutti, ce la chiedono, e noi gliela mandiamo... ", gongola. E' un produttore sofisticatore. Tarocca mozzarelle e ricotte. Le produce mischiando latte bufalino locale e latte congelato e liofilizzato proveniente dall'estero. Cagliate targate Romania, Ungheria, Polonia, Estonia, Lituania. E, ultima novità, il "boliviano". "Almeno la metà dei 130 caseifici che hanno il marchio Dop sofisticano la mozzarella di bufala", è l'allarme lanciato da Lino Martone, segretario del Siab, il sindacato degli allevatori bufalini di Caserta. "Non è così, il prodotto Dop, almeno quello, lo garantiamo", replica Luigi Chianese che del consorzio Mozzarella di bufala campana è il presidente. "Con gli altri prodotti forse qualche problemino c'è - ammette - ma dobbiamo ancora capire bene dove sta". Pare tutto perfetto, tutto normale in questo caseificio di Cancello e Arnone. Alto casertano, 5 mila anime a cavallo delle due rive del Volturno. Una densità casearia pari a quella camorristica. Trattori e Mercedes tirate a lucido. Fa impressione vederle scivolare tra le campagne impregnate di diossina (per questo, dice Guglielmo Donadello di Legambiente, "la mozzarella campana oggi è uno dei prodotti più pericolosi d'Italia"). Al volante, uomini in canotta e in età matura. Accade a Casal di Principe, a Castel Volturno, a Grazzanise, a Marcianise. Sono i feudi del clan dei casalesi, i potenti camorristi le cui fortune milionarie poggiano soprattutto sul calcestruzzo. Ma non solo. Nascono come allevatori e casificatori i casalesi, molti di loro continuano il mestiere (come racconta un'indagine della Dda di Napoli). Le famiglie Schiavone, Zagaria, Iovine: ognuna ha parenti che allevano bufale e vacche. Ognuna rifornisce caseifici o ne possiede. Come Claudio Schiavone, cugino del boss Francesco "Sandokan" Schiavone. Una stradina defilata di Casal di Principe. Vendita di latticini al minuto. Dicono le mozzarelle di bufala più buone della zona. "I più bravi nel settore sono proprio loro, i casalesi", ragiona un esperto che è anche conoscitore delle tecniche di adulterazione dei derivati del latte. Ci sono caseifici che spuntano come funghi nella notte. Senza licenza edilizia. Vi lavorano, in media, una decina di persone. Se il capo ordina, bisogna obbedire. Truccare. "Il latte di bufala concentrato, unito al siero dolce, ti dà una mozzarella gonfiata dieci volte superiore al normale" - spiega ancora Martone che ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica. C'è qualcosa che non va nell'area dop (250 mila bufale) da Latina a Foggia passando da Caserta e Salerno. "Molte aziende rifiutano il latte di bufala nostrano. Il prezzo alla stalla è sceso di 20 centesimi al litro. Eppure la produzione di mozzarelle non diminuisce, anzi. E allora: con che latte le fanno?". Con le cagliate romene. Le congelano di inverno e le scongelano d'estate, quando la richiesta di latticini aumenta del 30 per cento. Per sbiancarle (arrivano in Italia scurite dal tempo e dal viaggio) usano la calce e la soda caustica. La usano anche per correggere l'acidità della mozzarella. O per "tirare" la ricotta, perché così si accelera il processo di separazione del grasso dal siero e si favorisce l'affioramento del formaggio fresco. In certi caseifici tengono scorte di sacchi di calce."Quando li becchiamo il casificatore si giustifica dicendo che serve per pitturare una parete scrostata" - dice il colonnello Di Gregorio. Dal suo ufficio all'ultimo piano di una torre del centro direzionale di Napoli, tra la Procura e il carcere di Poggioreale, si domina un pezzo di città. "Sequestriamo di tutto, anche l'inimmaginabile. La calce qui la mettono pure sullo stoccafisso, per sbiancarlo e renderlo più morbido". Ne combinavano di tutti i colori al mercato ittico di Porta Nolana, il più antico di Napoli. I Nas l'hanno chiuso il 29 luglio. Sequestro di tutta l'area. Rivolta dei venditori. Decine di cassonetti bruciati. Igiene sanitaria da suk terzomondiale. Molluschi turchi e greci importati coi Tir, moribondi, marci, rianimati con acqua di mare. Anguille cinesi vendute come pescato locale. Dal mare si risale verso i piccoli centri dell'entroterra campano. Per fare una prova abbiamo bussato in una macelleria dalle parti di Baiano, ai confini dell'Agro Nolano: "Ho della carne in scadenza, manzo, la ritirate?". "Per questo mese siamo a posto, ma se ripassate tra una decina di giorni ve la ritiro", ha risposto il figlio del titolare. Siamo in area dot: denominazione origine tarocca. Mani esperte manipolano i cibi, li ingentiliscono dopo averli acquistati già "avviati" dall'Est europeo. Prendiamo la pummarola. "Le importazioni dalla Cina sono triplicate del 207 per cento, con un trend che porterà in Italia oltre 150 milioni di chili a fine anno - spiega Vito Amendolara, direttore della Coldiretti campana - Il concentrato di pomodoro che arriva a Napoli e Salerno viene rielaborato, riconfezionato, etichettato e esportato come Dop". Un flagello, da queste parti, la sofisticazione. I rapporti delle operazioni dei Nas e dei Nac dei carabinieri disegnano una mappa che parte dal Lazio, taglia la Campania e piega verso Puglia e Sicilia, lambendo anche la Basilicata che si sta affacciando sul mercato della pirateria agro alimentare. Cinquecento chili di capperi marocchini spacciati come "di Pantelleria". Quintali di miele moldavo pieno di pesticidi. Centinaia di fusti di sale industriale - estratto dalle saline nordafricane infestate dai colibatteri fecali - smerciato come sale alimentare. Tutta roba scoperta nell'hinterland napoletano, e destinata con marchio falsificato al mercato nazionale e internazionale. Sulla torta del cibo truccato la camorra ha messo le mani da tempo, assieme alle organizzazioni criminali dell'Est europeo e cinesi. Un coinvolgimento organico di cui la Dia ha preso atto. La stessa cosa avviene in Puglia. Qui il prodotto taroccato per eccellenza è l'olio. La molitura delle olive e l'imbottigliamento rappresentano, da soli, il 2 per cento del Pil regionale. Peccato che gli ulivi siano diventati terra di conquista dei corsari. L'extravergine d'oliva "corretto": è questo il loro fiore all'occhiello. Importano olio di colza o di nocciolino dalla Spagna, dalla Turchia, dalla Grecia, dalla Tunisia. Lo allungano col verdone per dargli il colore. Lo profumano. "Almeno il 75 per cento del nostro olio non ha una chiara origine certificata - dice Antonio De Concilio della Coldiretti pugliese - . In pratica è ad alto rischio sofisticazione". Un litro di extravergine vero costa 5 o 6 euro, farlocco 50 o 60 centesimi. Ma dove finisce? Chi lo compra? Finisce nelle grandi catene dei discount. Nelle botteghe di paese. Nelle mense pubbliche e private, nelle pizzerie. A fianco del listino prezzi abbattuto, scoprendo i magheggi dei pirati agroalimentari, ritornano alla mente i sacchi di calce. I caseifici a scomparsa e le mozzarelle drogate. L'olio pitturato, il vino sintetico. Il pesce in coma. Il menù dell'altra alimentazione.

sabato 20 ottobre 2007

COMPAGNI IO VI SALUTO....


DA ALCUNI MESI I SEGNALI SI FACEVANO SEMPRE PIÙ FORTI, NON SOLO IN ITALIA, MA IN TUTTO IL MONDO ( SPAGNA COMPRESA ) . LA GUERRA AD INTERNET È COMINCIATA E SE NON FACCIAMO QUALCOSA RAPIDAMENTE, NEL GIRO DI QUALCHE MESE QUESTO BLOG ( INSIEME A MILIONI DI ALTRI ) DOVRÀ CHIUDERE, ED IO AMARAMENTE DOVRÒ SALUTARVI.


Consiglio dei ministri del 12 ottobre: il governo approva e manda all'esame del Parlamento il testo che vuole cambiare le regole del gioco del mondo editoriale, per i giornali e anche per Internet. E' un documento complesso http://download.repubblica.it/pdf/2007/legge_editoria.pdf ,

20 pagine, 35 articoli, che adesso comincia a seminare il panico in Rete. Chi ha un piccolo sito, perfino chi ha un blog personale vede all'orizzonte obblighi di registrazione, burocrazia, spese impreviste. Soprattutto teme sanzioni penali più forti in caso di diffamazione.

La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.Il 99% chiuderebbe.

Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.


TORNEREMO ALLE LETTERE, AI RAPPORTI EPISTOLARI, AGLI INCONTRI SEGRETI IN CANTINA, MA NON CI FERMERANNO.

COMBATTETE COMPAGNI, COMBATTETE COME POTETE PERCHÈ QUESTA LEGGE MEDIEVALE NON PASSI. AGGIUNGO LA MAIL DEL NOSTRO CARO LEVI NEL CASO VI VENGA IN MENTE QUALCOSA DI CARINO DA DIRGLI




martedì 16 ottobre 2007

DISARMIAMO LE BANCHE



A Fiorano premiate le "banche disarmate"


Il Consiglio Comunali di Fiorano all'unanimità ha approvato un ordine del giorno sulle "Banche Armate". Come ha spiegato l'assessore Maria Paola Bonilauri nella sua introduzione, molte banche finanziano o realizzano intermediazioni finanziarie nel campo delle esportazioni di armi.
Questi dati sono pubblici e dimostrano come nell'ultimo decennio la quota di armamenti esportata verso paesi in via di sviluppo è sensibilmente aumentata, tanto che Pax Christi, Missione Oggi e Nigrizia, appoggiate a livello locale da diversi gruppi come Wwf e Circolo Legambiente Chico Mendes, hanno promosso una campagna nazionale per impegnare gli Italiani in azioni di pressione nei confronti delle banche e delle istituzioni.
Il Consiglio Comunale di Fiorano ritiene che "siano da appoggiare e sostenere le iniziative volte a fare prendere coscienza ai cittadini di come le loro scelte di consumo e di risparmio abbiano delle conseguenze sociali e non siano gesti neutri". Per questo ha deciso di "sostenere la campagna Banche Armate dandone comunicazione ai promotori, di pubblicizzare adeguatamente la scelta e le sue motivazioni, di sollecitare le banche operanti sul territorio a sospendere tale tipo di operazioni.
Non solo, il Consiglio Comunale di Fiorano impegna la Giunta a inserire nel prossimo bando di appalto per la Tesoreria Comunale punteggi premianti per i gruppi bancari che non hanno finanziato il commercio di armi e per i soggetti della finanza etica. Impegna anche la Giunta a chiedere analoghi comportamenti a Enti e Aziende partecipate dal Comune di Fiorano.
Come sottolinea l'assessore Maria Paola Bonilauri la decisione del Consiglio Comunale sia una diretta conseguenza del principio sancito dallo Statuto del Comune (derivante dall'art. 11 della Costituzione Italiana) nel quale si afferma che la comunità fioranese ripudia "la guerra e ogni altra forma di violenza come strumento per la soluzione delle controversie tra i popoli e delle emergenze sociali", "considera la pace e la vita beni supremi dell'uomo e si adopera per diffondere tra i cittadini una coscienza improntata al rispetto degli altri".
All'ordine del giorno approvato in Consiglio Comunale sono stati allegati l'elenco dei 23 istituti di credito con il relativo numero di 543 autorizzazioni per operazioni finanziarie nel campo delle esportazioni di armi; è inoltre allegata la bozza della lettera che il Presidente del Consiglio di Fiorano si impegna a inviare sia alla Direzione Generale degli Istituti che al Direttore delle filiali che operano sul territorio.

LA MUSICA CHE RIVOLUZIONA

Che musica al Morante!
Un gruppo di ragazze e ragazzi dell’Istituto “Elsa Morante” di Sassuolo si è aggiudicato il 1° premio della rassegna “MUSICA DELLA SCUOLA”, che si è svolta nei giorni scorsi a Matelica, in provincia di Macerata, e ha visto la partecipazione di alunni provenienti dalle scuola medie superiori di tutta Italia.
Un prestigioso trofeo, il “Pentagramma d’argento” (con tanto di targhetta celebrativa) fa ora bella mostra di sé nella vetrinetta-bacheca al primo piano dell’istituto sassolese.
Il brillante risultato ottenuto dai ragazzi dell’ ”Elsa” è frutto del progetto “Come nasce una canzone” (nascita, creazione, produzione di un videoclip), un laboratorio musicale nato tre anni fa e rivolto agli studenti di diverse classi dell’istituto.
Ideato dagli insegnanti di musica Luca Beneventi e Alessio Borghi, in collaborazione con i docenti Cristina Monzani, Giovanni Fontana, Marco Ferrari e Francesca Despini, il laboratorio fa parte delle attività di integrazione scolastica e si è posto fin dall’inizio l’obiettivo di superare, attraverso il linguaggio per eccellenza “universale” della musica, le differenti abilità dei ragazzi, fornendo loro gli stimoli per lavorare insieme ad un progetto collettivo e in vista di un comune obiettivo: mostrare il risultato del proprio lavoro creativo ad un pubblico più ampio e “nazionale”.Obiettivo centrato oltre ogni più rosea previsione: il primo premio della rassegna è infatti l’esito della convincente esibizione-live dei ragazzi dell’ “Elsa” al teatro Piermarini di Matelica.

giovedì 11 ottobre 2007

CLIMA AFRICANO...

UNA LUNGA LETTERA DI LUCIO CHE CI INFORMA SUL CLIMA CHE CAMBIA...


In un Rapporto dell´Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) reso noto nel maggio 2007, il processo inarrestabile di mutamento climatico prodotto dall´uomo è stato confermato. Secondo tale Rapporto, il continente africano emerge come uno dei più vulnerabili alla variabilità e al mutamento climatico. Il documento mette in risalto il fatto che i principali settori economici dell´Africa sono vulnerabili all´attuale variabilità climatica, con conseguenze economiche enormi, e che questa vulnerabilità è accresciuta dalle attuali sfide ambientali globali che gravano sul continente, come la povertà endemica, governi senza risorse e istituzioni deboli, accesso limitato ai capitali e ai mercati, carenza di infrastrutture e tecnologia, degradazione degli ecosistemi, complesse calamità e conflitti.Le conseguenze del cambiamento climatico in Africa porteranno molti problemi alla maggior parte del continente. Per esempio è stato stimato dall´Ipcc che la produzione agricola e la garanzia del cibo in molte regioni africane sarà assai probabilmente compromessa in modo grave. Inoltre, è un dato di fatto che il mutamento peggiorerà la mancanza d´acqua che già oggi devono affrontare alcuni paesi africani, mentre altri che oggi non sono a rischio lo diventeranno rapidamente poiché il clima continua a cambiare. Inoltre, intere zone costiere saranno investite dal cambiamento climatico, con conseguenze disastrose per la pesca e il turismo. Il previsto innalzamento del livello del mare, benché al di sotto di un metro, farà aumentare la frequenza delle inondazioni, e quindi la già alta vulnerabilità fisica e socio-economica di città e insediamenti costieri dell´Africa.Infine, l´impatto del mutamento climatico sarà avvertito sul piano della salute umana, già compromessa da molti altri fattori. Per esempio, il cambiamento del clima porterà con sé un´alta incidenza di malaria in Africa meridionale e negli altipiani dell´Africa orientale. Altre malattie di cui si prevede l´aumento sono i colpi di calore, il colera e la meningite. Le inondazioni sono causa di epidemie di malaria e di febbre della Rift Valley nelle zone aride e semiaride. Si calcola che almeno 162 milioni di persone vivono in aree ad alto rischio di epidemie di meningite. Di tutti i settori economici africani, l'agricoltura è la più vulnerabile alla variabilità e al mutamento climatico, ma è anche il settore cruciale per il sostentamento di molti paesi africani e contribuisce in larga misura al loro Prodotto interno lordo. Nelle zone aride e semiaride del continente, la desertificazione è un pericolo sempre presente. In Africa occidentale la diminuzione delle precipitazioni fra gli anni settanta e novanta provocò uno spostamento di 25-35 Km delle fasce ecologiche del Sahel, del Sudan e della Guinea, con un impatto incalcolabile sulle popolazioni, che forse si avverte molto al di là dei confini africani. Il cambiamento climatico viene ora chiaramente chiamato in causa per la rapida scomparsa dei ghiacciai sui monti Kilimanjaro (Kenya) e Ruwenzori (Africa orientale). Le conseguenze attese sulle risorse idriche delle zone legate a questi ghiacciai non sono state ancora quantificate, ma si pensa non solo che saranno serie, ma anche di lungo periodo. Si calcola che nel 2000 il Kilimanjaro avesse perso già l´80 per cento della sua copertura nevosa, e che se le attuali condizioni permarranno i ghiacciai rimasti spariranno probabilmente tra il 2015 e il 2020. Anche la rapida crescita demografica delle popolazioni africane contribuisce a esasperare l´impatto del mutamento climatico. Tutto ciò conduce alla migrazione dalle aree che sono considerate insicure, perché associate alla siccità e alla carestia. La migrazione diretta verso l´Europa ha già dato vita a preoccupazione in merito ai gruppi di africani che cercano illegalmente di raggiungere il vecchio continente in cerca di cibo, rifugio e lavoro. Problemi come la migrazione sorgono perché è fallito il tentativo di adattarsi al proprio ambiente che cambia, sebbene la fuga possa essere considerata una legittima risposta di adattamento. Un aspetto dell´impatto del cambiamento climatico che sarà graduale ma alla fine catastrofico riguarda l´aumento globale del livello medio dei mari. Questo valore sta crescendo globalmente a un ritmo di 1,77 mm all'anno. Il fenomeno già sta colpendo le zone costiere in termini di erosione, ampliamento delle zone soggette a inondazioni, perdita di paludi costiere e di foreste di mangrovie. Il conseguente spostamento degli insediamenti umani produrrà problemi sempre maggiori, che diverranno molto più grandi nel giro di pochi anni. L´impatto dei cambiamenti climatici sugli oceani, i mari e i laghi provocherà gravi danni alla pesca e penalizzerà i rifornimenti alimentari. Lo sbiancamento del corallo danneggerà siti turistici ben frequentati come quelli che si trovano in varie zone costiere dell'Africa.In Africa l´impatto del cambiamento climatico sulla salute umana è già evidente nell´aumento dei casi di malaria di febbre della Rift Valley, di Dengue e di altre malattie collegate all´acqua. Non è impossibile immaginare alcune aree dell´Europa che oggi sono immuni dalla malaria venire colpite nuovamente da essa in pochi decenni. Il Rapporto indica che per alcuni fenomeni la migrazione forse sarà l´unica opzione di salvezza in molte regioni del mondo. Già in Europa meridionale si avvertono i segni della paura di una possibile ondata migratoria massiccia dall'Africa. Tuttavia, siamo ancora in tempo per affrontare il problema attraverso la mutua cooperazione tra Africa ed Europa.
L´incidenza dei casi di malattie polmonari è molto maggiore di quanto si pensasse. I risultati di un recente studio condotto in 12 paesi dall´Oregon Health and Science University sono stati pubblicati su The Lancet. Secondo i test di spirometria effettuati su 9.500 adulti sopra i 40 anni, sembra che una persona su dieci soffra di broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). La Bpco è la quinta causa di morte nel mondo e potrebbe diventare addirittura la terza entro il 2020.

I CASTI E LE CASTE

DI SEGUITO PUBBLICO UNA LETTERA DI GIORGIO MISELLA DI CAMPOBASSO, CHE DEVE AVER LETTO IL LIBRO DI STELLA E RIZZO, MI ASTENGO DAI COMMENTI...

La casta, la casta, la casta. Il ritornello è facile e conviene adeguarsi. Non sono per niente un sostenitore dell'antipolitica, eppure confesso di aver pensato con un certo malanimo ai 500.000 euro spesi dalla Camera per comprare carta igienica. Ci ho pensato mentre portavo mio figlio alla scuola pubblica, con la sua dotazione di quattro rotoli, più il sapone, espressamente richiesti dalla direzione didattica. Bene. Ora che la casta ha fatto la figuraccia che tutti sanno, che ne direste di passare alle altre caste? Che ne dite dei famosi imprenditori, per esempio? Ogni anno da Santa Margherita Ligure i «giovani imprenditori» ci fanno la lezioncina su come sistemare il paese: le facce sono giovani, è vero, ma i nomi sono vecchi. Per la precisione sono i nomi dei vecchi imprenditori che hanno per figli i giovani imprenditori, che dal papà hanno imparato tutto, compreso il piagnisteo del povero imprenditore che chiede soldi allo stato. Forse, se la lotta di classe è fuori moda è anche perché si sa senza alcun dubbio chi l'ha vinta. Purtroppo, nel capitalismo italiano non c'è la crescita zero: interi consigli di amministrazione sono figli e nipoti di presidenti di consigli di amministrazione e via così. In pratica un paese ereditario, dove la casta della politica è solo la punta dell'iceberg, tanto che pare diventata pure lei, come i lavavetri, un capro espiatorio. Così, mentre tutti sono concentrati sul prezzo delle lasagne al ristorante del Senato, pochi si accorgono dello scandalo di miliardi e miliardi di euro pompati nelle tasche delle imprese, che prendono con una mano e porgono l'altra per chiedere ulteriore carità. Soldi nostri anche questi, come quelli che spendiamo per dare ai senatori la cernia fritta dorata a 3 euro e 53 centesimi. Soldi nostri che servono a finanziare, mantenere e perpetuare la casta. Un'altra casta, su cui ancora non si è scritto un libro che vada primo in classifica. Urge libro. E urge lotta di casta

mercoledì 10 ottobre 2007

LA VOCE DEL CITTADINO...

CARI COMPAGNI DI STRADA CHE LA RIVOLUZIONE INTERIORE VI COLGA COME SEMPRE PREPARATI E RICETTIVI, IL CONSEGUENTE CAMBIAMENTO NON SI FARÀ ATTENDERE.
QUESTO MINUSCOLO BLOG ( 28.000 VISITE AL MESE ) NON VUOLE SMETTERE DI RICORDARE CHE I COMPAGNI SONO COLORO CHE VIAGGIANO ASSIEME ED I RIVOLUZIONARI COLORO I QUALI STANCHI DI VECCHIE STRADE VOGLIONO SCOPRIRNE/CREARNE NUOVE. QUESTO BLOG NON HA FEDE O COLORE POLITICO MA È PER LA POLITICA, PER LA GESTIONE DI QUESTA GRANDE POLIS CHE OGGI È TUTTO IL MONDO.
PER QUESTO SIAMO COMPAGNI-RIVOLUZIONARI- NEL MONDO-.
AMO LE PROVOCAZIONI PER QUESTO SCELSI QUESTO NOME ( CHE MAI CAMBIERÒ ) PROPRIO PERCHÈ SAPEVO CHE SAREBBERO ARRIVATE CRITICHE A CUI AVREI RISPOSTO CHE CI HANNO RUBATO ANCHE LE PAROLE LEGANDOLE A SIGNIFICATI DI INTERESSE, E CHE LA MIA PRIMA RIVOLUZIONE È PROPIO QUELLA DI TORNARE A FARLE NOSTRE TORNANDOGLI AD ATTRIBUIRE IL LORO VERO SIGNIFICATO.
DI SEGUITO PUBBLICO UNA LETTERA DI UN COMPAGNO RIVOLUZIONARIO ( NEMMENO LUI VUOLE AMMETTERLO ) CHE COME LIBERO CITTADINO CI OFFRE LA SUA VISIONE DI QUESTA NOSTRA ITALIA. LA PAROLA AL NOSTRO CARO MICHELE.

Io non scrivo come compagno o camerato ma come semplice cittadino di un paese che ha perso identita'.Credo che un blog come il tuo oggi piu' che mai sia necessario e credoche i molti giovani volenterosi pieni di idee e talento debbano farsisentire , uscire e aprire una breccia in questo sistema.L'italia delle corporazioni chiuse a cappa,dove l'eta' media della classe politica e' 70 annidove l'eta' media di controlla i media e' ridicola,dove la meritocrazia e' un'utopiadove la politica costa piu' di 4 miliardi di euro all'annodove ormai mezzo paese e' senza punti nella patente per pagare altretasse occultedove ci parlano ancora di idee di destra o di sinistraLa vera politica e' una nobile arte da lasciare a chi e' pronto asacrificare la propria vita per ideali che superano la grettezza dellanatura umana.La vera politica e' per gli eroi,Io in questo paese vedo solo dei ladruncoli bugiardi.Spero che anche grazie a queste nuove tecnologie le cose cambino speroche i vigili invece che dare multe alla cazzo diano multe a chi non fail car sharing per andare a lavorare (sembra che ce l'ho coi vigili eh:-)))Spero anche pero' (questo passaggio e' importante) che il popolo abbiail coraggio di seguire chi dice la verita' ,la verita' e' dura da leggere e reggerela verita' e' che per mettere in riga questo paese ci vorranno 10 annidi duro lavoro e non che in una legislatura ci sara' l'eden.Occhio ai venditori :-)Ti saluto e magari mi faccio risentire perche' la rivoluzione secostruttiva e mai violenta e' il piu' grande gesto di intelligenzaconcesso all'uomo.La possibilita' di cambiare la sua natura.Possibilita' concessa a nessun altro essere vivente ,facciamone buon usociao

MASTELLA SE CI SEI BATTI UN COLPO...

CARI COMPAGNI PUBBLICO DI SEGUITO LA LETTERA CHE SALVATORE BORSELLINO FRATELLO DEL PIÙ FAMOSO PAOLO SCRIVE AL NOSTRO BENEAMATO MINISTRO DELLA GIUSTIZIA.

Voglio ringraziare il ministro Mastella per la sua iniziativa di richiesta di allontanamento per incompatibilità ambientale del giudice De Magistris dalla procura di Catanzaro.Voglio ringraziarlo pubblicamente perché mi ero ormai convinto che a seguito delle campagne di delegittimazione e di aggressioni di ogni tipo nei confronti della magistatura la gente si fosse ormai assuefatta all'arroganza ed all'impunità dei politici e avesse accettato come normale ed inelluttabile questo stato di cose.Ora invece la reazione provocata da questa iniziativa nell'opinione pubblica, nella gente comune, reazione che sta provocando in tutta Italia raccolte di firme e mobilitazioni spontanee, soprattutto di giovani, a sostegno del magistrato perché possa continuare il suo lavoro senza intimidazioni e interferenze esterne, mi ha fatto rinascere la speranza che le cose possano ancora cambiare.Ho sottoscritto insieme a Sonia Alfano una lettera al capo dello Stato dove chiediamo che tuteli, come è suo compito, l'indipendenza della magistratura raccomandando al CSM, di cui è il presidente, di rigettare la richiesta del ministro. E chiedergli invece di occuparsi di altri, e ben più gravi problemi della Giustizia, come il caso della Procura di Caltanissetta, dove sono concentrate le indagini sui fatti più gravi della nostra storia recente, quali l'indagine sui mandanti esterni nella strage di Via D'Amelio e l'indagine sulla sparizione dell'agenda rossa di Paolo, che viene, dal 12 Luglio 2006, lasciata senza una guida ed affidata ad un reggente.Voglio però sperare che il sig. Ministro prenda spontaneamente atto della situazione di incompatibilità ambientale che si è creata tra la sua persona e la maggioranza degli italiani e voglia attuare il suo proposito di dimettersi, proposito più volte minacciato, ma finora solo a scopo di ricatto nei confronti della maggioranza di governo.Il sig. Mastella ama spesso ripetere di essere una persona onesta, non deve quindi temere che le indagini in corso da parte del giudice De Magistris possano coinvolgere la sua persona, potrebbero al massimo coinvolgere i suoi amici o persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene qualche tipo di rapporto, magari non sempre limpido.Dovrebbe essere anzi grato al giudice De Magistris che con le sue indagini potrà dimostrare l'onestà del sig. Ministro fornendogli una patente di onestà certificata che avrebbe per questo più valore delle sue affermazioni che, agli occhi dell'opinione pubblica, non possono che essere di parte e quindi non obiettive se non addirittura sospette.Non vorrei però insistere troppo sulla sua persona con il rischio di additarlo come comodo capro espiatorio dei tanti mali della politica italiana, come ha detto Beppe Grillo con una ironia che il sig. Mastella non è stato in grado di capire e che tutta la stampa nazionale ha fatto finta di non capire pubblicando titoli a tutta pagina sulla pretesa pace tra il politico e il comico, e qui lascio al vostro giudizio decidere chi sia il poltico e chi sia il comico, e pubblicando poi solo qualche trafiletto poco visibile quando Beppe Grillo ha chiarito le vere intenzioni della trappola in cui l'aveva fatto cadere.Il fatto è, sig. Mastella, che una persona come Grillo, che ieri ha fatto di mestiere il comico, oggi è uno dei pochi che fa poltica in modo serio, e quelli che sono stati designati dai partiti italiani per fare i politici e che la gente, in mancanza di altre scelte, ha dovuto votare, si affannano oggi in tutti i modi di fare la parte dei comici in quel cabaret di bassa lega che è diventata la politica in Italia.Ma lo scenario, purtroppo, non è quello di un cabaret, è quello di una tragedia, la tragedia di un paese allo sbando dove gli equilibri di governo si reggono su ricatti incrociati e dove l'opposizione non aspetta altro che il suicidio del governo per potere subentrare nell'esercizio del potere, ricominciare ad emanare leggi "ad personam" e continuare, come peraltro ha fatto anche questo governo, nell'attuazione di quel patto scellerato tra lo Stato e la mafia per la spartizione del potere e degli appalti in Italia per cui è stato necessario eliminare Paolo Borsellino.E io purtroppo vedo tante, troppe analogie tra le vicende di ieri e quelle di oggi. Oggi Paolo Borsellino e Giovanni Falcone vengono additati come degli eroi e, dopo averli uccisi, si cerca ancora di seppellirli a forza di commemorazioni, di lapidi e targhe stradali, quasi a rassicurarsi del fatto che siano veramente morti, ma ieri, quando erano sul punto di arrivare nelle loro indagini al punto focale dei rapporti tra la mafia e la politica, si cercava in tutti i modi di rendergli difficile il lavoro, di isolarli, di costringerli a trasferirsi in altra sede per riuscire a trovare degli spazi per potere continuare le loro indagini.Anche De Magistris è stato messo in difficoltà dal suo capo, anche De Magistris è stato isolato, anche De Magistris si sta cercando di trasferire per renderlo innocuo, ma si ricordi, sig. Ministro, che per esperienza del passato, l'isolamento di un giudice o di un investigatore è stato sempre il primo passo per additarlo alla vendetta della camorra e della mafia e chi da inizio e determina questo stato di cose non ha minori responsabilità, almeno morali, di chi ne decide l'eliminazione o preme il pulsante di un timer.Si ricordi però che la gente non sopporterebbe che la storia si ripeta, quella stessa gente che nella cattedrale di Palermo prese a schiaffi e a calci quei politici che pretendevano di sedersi in prima fila davanti alle bare dei ragazzi di Paolo, vi caccerebbe allo stesso modo da un Parlamento nel quale sedete fianco a fianco di personaggi inquisiti, prescritti o già condannati nei primi gradi di giudizio e questa volta non riuscireste a riciclarvi sotto altre sigle e nuovi partiti, a mantenere il potere e ad occupare indegnamente le istituzioni come aveta fatto dopo il disfacimento della prima Repubblica.

Salvatore Borsellino

IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.