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giovedì 28 maggio 2009

MAGIA



I miei amici piu' "bright" continuano ad offendersi quando li invito a studiare un pochino le tecniche magiche, il loro atteggiamento e' quello di coloro che intendono combattere queste pratiche, senza rendersi conto del fatto che esse appartengono alla societa' cosi' tanto che non e' possibile pensare di esserne immuni senza saperle riconoscere. Li capisco, ma chi mi conosce sa che da sempre sono legato a questa parola ed ai suoi vari significati. Oggi però vorrei provocarvi cercando le analogie che uniscono la magia e le tecniche magiche ( antiche quanto l'uomo) al moderno marketing, e vedrete che le similitudini non mancheranno, tanto che sarei quasi disposto ad ammettere che il marketing altro non è che la magia del nostro tempo.; . In generale, l'essere umano non e' onniscente, ne' in senso assoluto (cioe' non puo' sapere "tutto") ne' in senso antropologico. (cioe' nessun essere umano possiede tutto lo scibile umano).
Poiche' dobbiamo occuparci di una serie di problemi che esulano dalla nostra comprensione (posso sapere in linea di principio come funzioni il motore della mia auto; difficilmente arrivero' al dettaglio della fluidodinamica dello scoppio dentro la camera dei cilindri, cosi`come non conosco le equazioni che legano il disegno dei pneumatici alla loro resa) , la psiche umana usa diverse tecniche, alcune delle quali sono semplici approssimazioni ("motore a scoppio" ) mentre altre sono tecniche magiche belle e buone.

Per chi ha studiato magia, l'uso di tecniche magiche e' cosi' diffuso che il tentativo di vivere senza appare ridicolo. Prendiamo per esempio il concetto di "occulto": il termine occulto indica qualcosa che viene tenuto nascosto nella sua grammatica e nel suo dizionario, ma e' facilmente intuibile nei suoi intenti. Quando il mago pronuncia una formula incomprensibile, fatta da parole che nessuno capisce, non intende nascondere completamente quanto sta facendo: l' intento deve essere evidente, altrimenti non potrebbe venire ricompensato per quello che ha fatto.
La formula occulta, quindi, ha tre caratteristiche:
1.. Usa un dizionario ignoto ai piu', o solo parzialmente noto.
2.. Usa una grammatica ignota ai piu', o solo parzialmente nota.
3.. E' facilmente intuibile il suo intento, ovvero ha una componente espressiva forte.
Prendiamo per esempio l'abuso di termini anglosassoni nella lingua italiana.
L'adozione dell'inglese come lingua per indicare concetti commerciali e' un'operazione che consiste nella creazione di un linguaggio magico. Il fatto che la musica anglosassone (o straniera) non venga capita non e' un suo svantaggio, anzi: essa continua ad avere una fortissima valenza espressiva (capiamo benissimo l'intento delle ballate degli Scorpions, molto meno il testo delle canzoni) ma usando una lingua parzialmente comprensibile gode della proprieta' di essere occulta. L'impatto devastante consiste proprio nell'aver acquisito, mediante l' uso di un linguaggio parzialmente occulto, la stessa potenza della musica sacra.
Cosi', non mi meraviglia la decisione del papa di permettere la messa in latino: scarsamente capito, il latino trasporta la messa cristiana nel campo dell'occultismo puro, poiche' essa continuera' ad avere un intento noto , un dizionario scarsamente compreso ed una grammatica scarsamente compresa.
In entrambi i casi si tratta di un "valore aggiunto" dovuto all'acquisizione di un linguaggio occulto, operazione che sta alla base della magia simbolica.
Il concetto di Brand, per esempio, e' un concetto che viene direttamente da li: in magia evocativa, una volta scritto un "sigillo", hai creato una entita'. La parola o il simbolo che usi per indicare qualcosa SONO la cosa. Una volta creata la parola magica, essa prende vita e soltanto disegnando il simbolo del demone evocato su un oggetto esso prende le caratteristiche del demone.
Cosi`come l'utilizzo di espressioni normalmente incomprensibili o altamente illogiche, che offusca il significato delle cose manomettendo la grammaticanziche' il dizionario, e' una tecnica magica. Discutendo di rischi ignoti mi si e' detto che il "risk management" fosse la risposta: se la frase venisse tradotta, avremmo che la gestione del rischio e' la risposta al rischio. Questa risposta e' ovviamente illogica, tuttavia viene accettata , proprio perche' illogica: il suo intento e' quello di porre sotto controllo l'imprevisto, nella principale accezione di management addirittura e' presento una componente di pianificazione, con la costruzione di un assurdo come l'imprevisto pianificato. Tuttavia, "risk management" e' un'espressione occulta; essa viene da una lingua diversa , essa indica tecniche non meglio specificate e spesso incomprensibili ai piu', e quindi acquisisce un valore magico.

Di conseguenza si trova rassicurante il fatto che si faccia "risk management" di rischi imprevedibili: e' il compito del totem. Il totem e' un costrutto simbolico al quale si da' un nome evocativo, e al quale si assegna un compito sociale: proteggere il villaggio dai rischi, per esempio, e' una delle funzioni del totem. Oggi lo chiamiamo spesso "santo patrono" , ovvero il totem della citta' al quale viene attribuito ilcompito di salvarla dai pericoli. Una volta costruito un totem, e assegnatogli un nome magico ("risk management" o "madonna dell'annunziata" conta poco), si costruisce qualcosa che lo simboleggi (una formula come un'icona) e da quel momento diventa il patrono (o il totem) del villaggio, col compito specifico di proteggerlo.
Anche il linguaggio scientifico, sia chiaro, appartiene alle lingue occulte: la formula chimica e' , per i piu', del tutto incomprensibile. Cosi' sappiamo bene che cosa facciano i chimici, possiamo vedere di che cosa parlano, ma non sappiamo cosa voglia dire. Cosi' pochi sanno cosa sia l'inverso del logaritmo della concentrazione degli ioni H+, ma tutti andiamo a comprare prodotti con un PH specifico. Per quale motivo ci affanniamo a comprare qualcosa che non e' semplicemente "buono" o semplicemente "sano", ma vogliamo anche che abbia un PH specifico, cosa di cui non sappiamo nulla? E' semplicemente successo che PH sia diventato un simbolo magico: l'intento e' quello di rendere migliore il prodotto, ma la lingua e' ignota e la grammatica anche. Sappiamo che PH ha qualcosa a che vedere con "acido" o "basico", ma nessuno sapeva di preciso quale fosse il PH ideale della vagina prima che la reclame ce lo dicesse. E anche sapendolo, la maggior parte di noi non saprebbe dire per quale ragione sia cosi' indispensabile che il PH sia quello giusto, e solo i cuochi sanno che mettendo del limone dentro una salsa si toglie l'amaro per compensazione del PH.

Cosi' la pubblicita' dei dentifrici continua a proporci formule di dentifrici come AZT, o AMT, che se anche avessero un valore sarebbe fuori dalla comprensione del pubblico.

Una tecnica magica molto diffusa nel mondo scientifico e' proprio quella di offuscare il sapere mediante una terminologia distante dalla lingua parlata;
Feynman sfidava i fisici ad esporre gli strumenti della fisica con un dizionario comune, ma l'atteggiamento dei docenti universitari e', spesso, quello sacerdotale: il sapere diventa occulto non perche' sia incomprensibile alle persone normali (i fisici non sono sovrumani) ma perche' vene appositamente tenuto e nascosto. Questo atteggiamento e' evidente, nell'ambiente accademico, quando si osserva la cerimonia dell'apertura dell'anno accademico: tutti i professori indossano una toga, simbolo sapienziale, un cappello (contatto con il cielo ed il mondo "alto") ; durante la laurea viene fatto indossare un mantello, altro simbolo sapienziale, un cappello quadrato (regolarita´), o una corona di rami (la testa irraggia ) . Gli stessi magistrati usano una toga, cosi' come gli avvocati, per darsi autorevolezza; la toga ha una funzione occultistica sapienziale in quanto nasconde , cioe' crea mistero su quanto sta sotto. E non ci vuole molto a chiedersi per quale ragione gli scienziati, anche quando non ne hanno uno stretto bisogno, indossino un lungo grembiule.

Potremmo passare alla politica, iniziando con le processioni politiche, ovvero le manifestazioni, che non sono altro che un metodo per richiedere qualcosa ad un'autorita' superiore, "ascolta il tuo popolo" e' valido sia per una manifestazione politica che religiosa; sono strumenti magici i "girotondi" che avrebbero il compito di difendere qualcosa, cosi' come e' una tecnica magica lo sbattere un martello dei giudici a sottolineare la sentenza. In generale, ogni volta che attribuiamo un significato simbolico ad un'azione, stiamo prendendo in prestito qualche tecnica dal mondo della magia.
Cosi' era semplice capire che un mondo come quello dell'economia si sarebbe rivelato come un mondo fatto di entita' poco scientifiche notando l'abuso di queste tecniche.
Innanzitutto, un mondo che descrive una realta' cosi' vicina a noi non abbisogna di alcuna terminologia occulta; il fatto che i discorsi di quasi tutti gli economisti siano scritti in termini tali da renderli volutamente incomprensibili parla chiaro.
La seconda qualita' magica abusata che doveva insospettire era la qualita' sacerdotale : in generale, se leggete molti paper economici , dietro ad una serie di artifici estetici troverete delle banalita' incredibili. E se gli stessi concetti fossero espressi in termini comprensibili, moltissime persone potrebbero esplorarne facilmente i pro ed i contro: l'economia non ha un reale bisogno di una terminologia tecnica perche' il livello medio di complessita' dei concetti economici e' cosi' basso da essere alla portata di chiunque. Tuttavia, la stragrande maggioranza delle persone crede che "aumento di capitale" sia una cosa buona per gli azionisti quando ne diluisce il potere e ne mortifica gli investimenti precedenti; se lo chiamassimo "vendere un pezzo di quota sociale per fare soldi" probabilmente sarebbe chiaro. Ma chiamandolo "aumento di capitale" possiamo allontanarlo dalla comprensione dei piu', e sottrarre l'operazione al giudizio delle masse, che percepiscono l'intento (rendere piu' forte la societa') ma non la grammatica : "aumento di capitale" sembra quasi indicare il fatto che un'operazione a noi impossibile (noi non possiamo fare nulla come "aumentare il nostro capitale" ) sia possibile a queste persone. E sinche' non e' chiaro che si sta chiedendo del capitale in prestito a qualcuno in cambio di quote sociali (o altro), appare come una capacita' "magica" di questi manager che "aumentano il capitale". Tutti noi vorremmo "aumentare il capitale" , no?

Non stupisce a questo punto che i rituali dell 'economia vengano direttamente dal mondo dell'occulto, dall'esistenza di un tempio degli affari (di cui non ci sarebbe alcun bisogno, vista la telematica moderna) che opera ovviamente a porte chiuse (ci sono dentro i sacerdoti, che cosa volete?) , all'uso di termini occulti come "trader" che diventa meno sacerdotale se lo chiamiamo "commerciante", o "broker" che diventa "delegato, rappresentante" e ci ricorda la gente che vuole darci una nuova enciclopedia.

Se in qualsiasi altro ambiente ci avessero detto che le risorse si possano moltiplicare cosi`facilmente, del resto, non ci avremmo creduto: la caduta del buonsenso e' stata possibile soltanto perche' una fitta cortina di tecniche magiche ha paralizzato la corteccia cerebrale degli osservatori, lasciando che venissero guidati dalle aree piu' profonde del cervello. Chi ha studiato magia ha lo stesso vantaggio che aveva Hudini di fronte alle medium: essendo un illusionista lui stesso, poteva smascherare altri illusionisti molto meglio di altri.

Credetemi: Otelma non ha mai comprato titoli tossici. Impressionare uno come lui con il "rating" , altro concetto illogico che implica la prevedibilita' dell'imprevedibile , con un "toro" a wall street, con formule occulte quali "asset management" era impossibile; Otelma e' di gran lunga piu' sofisticato ed evoluto di qualsiasi finanziere , usa lo steso linguaggio di gran lunga meglio e ne conosce la genesi e i requisiti enormemente di piu'.

Per capire la finanza moderna e' necessario aver studiato magia, a mio avviso, proprio per saper scremare tutti gli usi (e gli abusi) di tecniche magiche dal succo delle questioni. La magia non e' scomparsa nella societa' moderna, anzi: essa e' presente piu' che mai, la usano gli scienziati con i loro camici inutili e la loro stravaganza coltivata (pazzia e contatto con gli Dei sono un attributo sciamanico), la usano gli accademici con i loro inutili rituali sacerdotali, la usano i finanzieri con i loro templi, i loro guru, le loro promesse magiche , i loro termini astrusi ed illogici, eccetera.

In definitiva, non credo si possa capire il mondo (moderno e non) senza saper riconoscere con esattezza la singola tecnica magica : la magia e' efficacissima, se la si considera quel che e', ovvero il corrispondente dell' hacking del cervello umano. Il mago non fa altro che usare delle tecniche estremamente sofisticate per prendere il controllo della tua mente; il fatto che sia possibile arrivare al kernel senza passare per quello strato di librerie che e' la mente razionale significa semplicemente che il cervello umano e', per sua architettura , esposto a questi attacchi.
Ho sempre detto che la magia sia una tecnica potentissima non perche' possa (e ho sempre detto anche questo) intervenire sulla fisica delle cose: perche' puo' intervenire sull'esperienza delle cose. Un funerale puo' modificare la nostra esperienza della morte cosi' come la parola "credit crunch" puo' impedire alla mente cosciente di capire che cosa stia succedendo.

Come succede nello Zen, la mente umana e' estremamente impermeabile ai concetti logici, in quanto essendo logici possono venire criticati. Diventa permeabile a concetti illogici, a patto che essi vengano veicolati. Poiche' il linguaggio comune, essendo logico, e' facilmente intercettabile, ecco che si tira fuori un linguaggio illogico e occulto: la corteccia celebrale piu' razionale considera il camice come un pezzo di stoffa, e' "vicino al kernel" che scatta il meccanismo del mistero. Cosi', lo scienziato (o il tizio vestito da scienziato della pubblicita' oltrepassa facilmente le difese coscienti e arriva direttamente sotto, a farci credere di possedere un mistero semplicemente nascondendosi sotto un pezzo di stoffa.

Rilassatevi, signori bright, perche' la magia ( o l'illusione magica )e' ovunque. E chi non la domina, la subisce. Anche voi, perche' il vostro cervello e' fatto proprio allo stesso modo.
Tanti di noi hanno comprato merda solo perche' non avete saputo riconoscere la tecnica magica con la quale ve l'hanno venduta.
Ultimo esempio, siamo in crisi, no ? Prima c'erano i soldi, poi, abracadabra i soldi scompaiono.
Magia ?
Un abrazo

venerdì 15 maggio 2009

STRANI TEMPI


Una volta.

Una volta avevamo un lavoro, una casa, una famiglia, un’amante. Avevamo una macchina, una tele, un telefono, un bagno. Tutto era singolare. Esaltava questa comunione con il singolo. Ci riconoscevamo nei nostri oggeti. Erano parte di noi. Estensioni del nostro corpo. Imparavamo a conoscerli, a rispettarli. Ci affezionavamo anche. E lo stesso erano i valori. Unici. Singolari, indivisibili. Un dio, una patria, una famiglia. Esistevano grazie a tutte queste singolarità, linee di demarcazione. Si sapeva come muoversi. Cosa giusto e cosa sbagliato. Cosa indispensabile e cosa superfluo. Vi era chiarezza. Si poteva ancora distinguere uno scopo e affidarvicisi.
Non sono certo che una volta si vivesse meglio, ma sono sicuro che vi era meno caos, confusione, contraddizioni.
Oggi siamo persi all’interno della molteplicità, che non è sbagliata a priori, semplicemente siamo i primi a viverla a questi livelli. Nessuno ci ha insegnato. Nessuno ci ha spiegato come gestirla. Improvvisiamo, e credo che i più ( io sono fra questi ) si sentano persi e quasi indifesi difronte a questa molteplicità.
Oggi abbiamo, 2,3,4 telefoni, che cambiano in continuazione, cosi come cambiano le macchine e gli elettrodomestici, computer compresi. Abbiamo (sempre di più ) vari tipi di famiglie a causa dei divorzi, e famiglie sempre più particolari, grazie all’apertura degli ( e delle ) omosessuali. Cambiano lavoro in continuazione e siamo destinati a continuare a farlo. Abbiamo più nazioni, siamo Italiani, ma anche Europei e sempre più occidentali. Valori che cambiano di continuo, alcuni si estinguono ( comunismo ) altri ritornano ( nazismo ). Abbiamo a disposizione tutti gli dei del creato, dobbiamo solo scegliere. Con un click possiamo accedere ad una quantita di informazioni ( 1.266.000 di pagine disponibili, esempio google ) che non basterebbe una vita per leggerle tutte. Parliamo varie lingue e viviamo e lavoriamo in giro per il mondo. Siamo tutti mischiati, ma pur sempre divisi.
Tutto è già stato, scritto, scoperto, fatto.

Ecco il nostro mondo, la nostra molteplicità. Qui viviamo noi. Soli.

Un abrazo.

mercoledì 6 maggio 2009

CRISIS



Cari i miei bei ragazzi e care le mie belle ragazze ( tanto per cambiare ). Oggi vorrei, con voi, riflettere di crisi e per farlo cercherò di approfondire tre significati legati a questa parola tanto di moda.
Dopotutto in tempi non sospetti la mia generazione fu definita Crisis Generation, ed effettivamente è una parola che abbiamo sentito spesso da quando siamo al mondo ma forse è legata anche allo stato d'animo che noi trentenni ci portiamo dentro, separati come siamo dai valori, dalla spiritualità, dal futuro. Ma come sempre rischio di divagare quindi…cominciamo.

La parola "crisi" deriva dal greco Krisis/Krino, etimologicamente significa "separare". Sui dizionari viene definita come un «momento che divide un modo di essere o una serie di fenomeni». Figurativamente, può indicare lo stato d’animo di una persona, una situazione anormale in una Nazione o la sospensione nella regolarità del movimento di scambio che costituisce il commercio.

Partiamo dallo stato d'animo delle persone, che vorrei collegare all'attuale febbre suina.
I colpiti dal virus dell’influenza messicana sono pochi, ma quelli che si ammalano del timore di prenderla sono molti di più. Questa particolare forma di paura ossessiva si nutre, come quasi tutti i disagi psichici, di fatti reali, presenti nella vita quotidiana di ogni persona. Il primo è la riscoperta, con l’epidemia, che il controllo che possiamo esercitare sulla nostra vita è limitato, tanto che un elemento invisibile come un virus può metterla a rischio: non tutti lo accettano.Dietro il timore delle epidemie globali però ci sono anche altri fatti, magari non conosciuti lucidamente, che l’inconscio collettivo però percepisce, generando paure. Uno dei più importanti, in questo campo, è che la scienza medica ha perso da tempo la guerra contro batteri, virus e parassiti. La sconfitta fu riconosciuta ufficialmente in un articolo di Laurie Garrett, massima esperta delle «epidemie prossime venture», sulla rivista Foreign Affairs ( http://www.foreignaffairs.com/articles/60816/laurie-garrett/the-next-pandemic ) , vicina al Dipartimento di Stato americano. La guerra s’era proposta di distruggere le malattie infettive entro la fine del secolo scorso. Armati di vaccini, antibiotici, e antimalarici si credeva di far scomparire le malattie infettive entro la fine del millennio. Non si riuscì, perché si supponeva che il nemico (batteri, virus e parassiti), rimanesse fermo, e che lo si potesse «sequestrare» geograficamente. Invece i microbi sono in costante evoluzione biologica.Il massiccio uso di antibiotici ha «selezionato» germi capaci di resistervi. Molti agenti patogeni sono «intelligenti», dotati di un corredo che in condizioni di pericolo li fa mutare, e consente loro di perlustrare il territorio in cui si trovano alla ricerca del materiale genetico necessario per resistere ai farmaci e ai disinfettanti. Questi microbi sapienti ormai «crescono sul sapone, nuotano nella candeggina, e se ne infischiano di cannonate di penicillina». Non solo i microbi cambiano, ma nel mondo globale non si può chiuderli dentro un confine.E allora facciamo una piccola riflessione, Darwin dice che ogni specie vivente per sopravivvere deve evoluzionare. Se qualcuno se lo fosse dimenticato i virus sono organismi viventi e come tali dediti a evoluzionare. Noi uomini avendo manipolato la natura non ne abbiamo più bisogno ( o lo facciamo molto lentamente ) e questo unito ai nostri stili di vita ( cibo, medicinali, fumo, alcol, nessuna attivita fisica, inquinamento, ecc ) ci stà indebolendo. I virus in cambio no. L'uomo ha eliminato metodicamente ogni animale o pianta che ritenesse pericoloso per il suo stile di vita. Con i virus questa battaglia è stata persa, forse l'essere umano ha trovato un competitore al suo livello( buon vecchio agente Smith ). Non ci resta che augurare che vinca il migliore.

Altra forma di crisi è quella di una nazione in una situazione anormale. Ora non voglio scendere nei particolari, visto che come sempre la mia riflessione riguarda Berlusconi. Ma qui si tocca un tema a me particolarmente caro, come sicuramente alcuni amici vi possono confermare. La parola al centro di tutto il mio discorso è MINORENNE.
Queste sono le dichiarazioni rilasciate dalla moglie di Berlusconi, ex-ultimo baluardo dell'opposizione Italiana, ora rimasta depressivamente orfana.
RICORDATELE BENE, E RIPETETELE PIU' VOLTE.
"Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni… perché la ragazza minorenne la conosceva prima che compisse 18 anni: magari fosse sua figlia…". "Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E’ stato tutto inutile".
Aiutatemi compagni ma sopratutto compagne, perchè sto veramente pensando di fargli del male, e sfortunatamente, non scherzo. Aiutatemi quindi a capire, se sono io un retrogrado perbenista bigotto o se esistono limiti, decenze che è saggio oltre che morale non superare mai. Qui non si sta parlando di amore, ma di fottere, guzzare, scopare. Qui non c'è Lolita che tenga, ne filosofia greca. Qui c'è qualcosa di cosi marcio e morboso, cosi...malato. Appunto come dice Veronica, stiamo parlando di un uomo malato. Ed in un paese normale....


Ultimo punto, crisi significa anche: la sospensione nella regolarità del movimento di scambio che costituisce il commercio.Quindi riguarda il mancato consumo. La visione più interessante del consumo attuale è quella, per me in cui la intende Zygmunt Bauman: una merce acquista valore per perderlo immediatamente dopo l’acquisto, destino seguito dallo stesso acquirente che è spinto a livelli di consumo ulteriori dal fatto di spartire con l’oggetto dei suoi desideri – momentanei – la stessa caduca appetibilità.
In parole povere, oramai siamo come consumatori equiparati alla stessa merce che consumiamo. E siamo più o meno interessanti ( appetibili ) solo in funzione di quanto consumiamo e con che regolarità.
Se smettessimo di consumare o anche solo riducessimo il consumo al minimo indispensabile, cosa succederebbe ? Chi manterrebbe a quel punto il sistema ? Che vantaggi avrebbero i grandi gruppi multinazionali ( veri detentori del potere ) a mantenere queste forme di governo chiamate Democrazie ? Quali vantaggi avrebbero nel acconsentire all'esistenza di sindacati, sanità pubblica, servizi sociali ?
Perchè se qualcuno ancora non ci crede ( oramai le prove sono disponibili a tutti ) sono loro che permettono o meno a queste politiche sociali di decollare. E lo fanno solo in funzione di un ritorno futuro. Il buonismo delle pubblicità della coca-cola strappa lacrime, non è un caso. Ci fanno sapere che ci vogliono bene, e che sono disposti ad aiutarci e proteggerci. Ma chiaro, solo dopo aver consumato.
Quando parliamo di Decrescita dovremmo allora riflettere attentamente su questo punto. Perchè il problema è li ancora nascosto, ma giusto dietro l'angolo.

Spero di essere stato sufficentemente chiaro, come sempre nella brevità che mi impongo c'è il rischio di risultare incomprensibile. Nel caso sono qua..

Un abrazo.

IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.