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mercoledì 11 luglio 2007

CHI ENTRA, CHI ESCE E CHI CI LASCIA











CHI (RI)ENTRA
Dopo 13 anni (a parte qualche sporadica incursione ad hoc) gli americani hanno deciso di ritornare in Somalia e di piazzare una base. Ufficialmente per rafforzare “la guerra al terrorismo”. Il Pentagono continua a sostenere che la Somalia rischia di diventare un nuovo Afghanistan dei talebani e che al Qaeda ne vorrebbe fare un santuario d’addestramento di terroristi. Attentati di matrice islamica, anche suicidi, sconvolgono ogni giorno la vita di Mogadiscio che, in scala minore, si può ormai paragonare a Baghdad.Per rafforzare gli strumenti necessari a combattere la “guerra contro il terrorismo”, gli americani hanno avanzato l’ipotesi di costruire in Africa una grande base, un centro di comando che coordini tutte le operazioni nel continente (raccolta di informazioni, addestramento di unità locali, pronto intervento e interventi umanitari), l’Africom. L’ammiraglio William Mc Raven, capo dei piccoli drappelli di istruttori che ora addestrano le truppe di Ciad, Niger, Mali e Mauritania nel Sahara (Trans Sahara Counter Terrorism Partnership), è stato chiaro: “Dobbiamo rafforzare i governi e assistere le popolazioni, per togliere ai terroristi l’acqua in cui nuotano”. In parole più chiare aiuti per milioni di dollari a chi collabora con il Pentagono.

CHI ESCE
« La Giunta delle elezioni, in udienza pubblica, udita l’esposizione
del relatore e gli interventi delle parti, riunitasi in camera di consiglio;
vista la sentenza n. 327/2004, emessa in data 23 maggio 2005 dalla
Corte di appello di Milano, sezione II, resa definitiva
il 4 maggio 2006 con sentenza della Corte di Cassazione n. 33435 del 2006,
con la quale e` stata inflitta al deputato CESARE PREVITI la pena accessoria
della interdizione perpetua dai pubblici uffici; visto l’articolo 28, secondo
comma, numeri 1) e 2), del codice penale;
visto il combinato disposto dell’articolo 2, comma 1, lettera d),
del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo
1967, n. 223, recante il testo unico per la disciplina dell’elettorato
attivo, e dell’articolo 6 del decreto del Presidente della
Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, recante il testo unico delle leggi per
l’elezione della Camera dei deputati;
Accerta
che si e` in presenza di una causa sopraggiunta di ineleggibilita` e, respinto
ogni contrario avviso in procedendo e nel merito,
Delibera
Di proporre all’Assemblea l’annullamento, per motivi di ineleggibilita`
sopravvenuta, dell’elezione per la XV Circoscrizione Lazio
1 del deputato CESARE PREVITI e la proclamazione in suo luogo del
candidato Angelo Santori, per la lista Forza Italia.

CHI CI LASCIA
Il made in China è in pericolo. E il Paese del Dragone reagisce con inusitata severità. Dopo gli scandali a ripetizione che hanno gettato una luce sinistra sugli standard di sicurezza di molti prodotti cinesi (dai dentifrici al veleno, sequestrati anche in Italia, al cibo per animali domestici fino ai pesci tossici, ai farmaci contraffatti e ai pneumatici) l'ex responsabile dell'agenzia cinese del farmaco e degli alimenti - l'equivalente dell'americana Fda, La Food and drug administration - è stato giustiziato martedì mattina all'alba. La sentenza di condanna a morte era stata confermata solo dieci giorni fa, ma le profonde preoccupazioni suscitate in patria circa la sicurezza dei prodotti cinesi hanno fatto accelerare l'esecuzione, portata a termine a tempo di record. Il capo dell'agenzia aveva il rango di un ministro nell'amministrazione pubblica cinese. Il 62enne Zhen Xiaoyu, accusato di non aver svolto i suoi compiti di controllo, e aver approvato la commercializzazione di farmaci e alimenti pericolosi per la salute, in cambio di tangenti. In tutto avrebbe intascato 850mila dollari ( se penso ai 21 miliardi a Craxi !)da otto compagnie.Il dubbio, vista la spietata sentenza e l'esecuzione così celere, è che Pechino cerchi capri espiatori che attutiscano la pressione intorno ai prodotti cinesi, accusati di essere «pericolosi» e banditi da un numero sempre più ampio di Paesi occidentali.

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IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.