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mercoledì 30 aprile 2008

SPEGNETE LA TELE…PERFAVORE


CARI COMPAGNI DI STATO, IL PROBLEMA IN ITALIA È UNO SOLO E SI CHIAMA INFORMAZIONE. CI STANNO LETTERALMENTE FACENDO IL LAVAGGIO DEL CERVELLO, E BEN POCHI SONO QUELLI DI NOI CHE OLTRE A RENDERSENE CONTO, PROVANO PIACERE A TROVARSI MANI ESTRANEE TRAFFICANDO NELLA LORO MATERIA GRIGIA.
OLTRETUTTO SAPENDO CHE QUELLE MANI SONO "SPORCHE".
MA LA SANA INDIGNAZIONE HA ABBANDONATO A QUANTO PARE BUONA PARTE DELLA NOSTRA POPOLAZIONE.
UN ESEMPIO ECELLENTE.
SEMBRA CHE QUESTE ELEZIONI SIANO STATE VINTE DALLA DESTRA GRAZIE ( ANCHE ) AL PROBLEMA DELL'IMMIGRAZIONE.
PROBLEMA PARTICOLARMENTE CARO A CHI VI SCRIVE NELLA SUA CONDIZIONE DI IMMIGRANTE.
GLI ITALIANI HANNO PAURA DEGLI STRANIERI, CI SENTIAMO RIPETERE, E DEVO AMMETTERE CHE È VERO. MOLTE LETTERE ARRIVATE A QUESTO BLOG URLAVANO LA LORO PAURA PER QUESTO GRAVE PROBLEMA ( A QUANTO PARE ) TUTTO ITALIANO.
E SE IL PROBLEMA NON ESISTESSE ?


SE NON FOSSE ALTRO CHE IL RISULTATO BEN ORCHESTRATO DI UNA CAMPAGNA ELETTORALE MIRATA ALL' AFFERMAZIONE DELLA PAURA DI MACCHIAVELLICA MEMORIA ?


VEDIAMO I DATI E RIFLETTIAMO

Più immigrati, più ricchezza. Depurata da tutte le letture strumentali sulla percezione della criminalità, la mappa dei flussi migratori fatta dal Viminale sembra proprio stabilire questo parallelo.
Con il 5% di immigrati rispetto alla popolazione totale, l'Italia si colloca in coda della graduatoria europea dei paesi ospitanti. Secondo il Viminale, infatti, l'Italia occupa il tredicesimo dopo : Svizzera (20,2%), Austria (9,4%), Germania e Belgio (8,8%), Grecia (8,1%), Spagna (6,0%) Francia (5,7%), Irlanda (5,6%), Svezia e Danimarca (5,4%), Regno Unito (5,2%), Norvegia (5,1%).
Quasi tutti hanno un regolare permesso di soggiorno per lavoro (il 60,6%) mentre il 48,3% delle donne sono titolari di un permesso di soggiorno per motivi di famiglia.
Sono giovani, hanno tassi riproduttivi più alti - che forse salveranno il nostro sistema pensionistico in affanno per l'effetto congiunto di un allungamento della vita media e invecchiamento della popolazione - e in massima parte integrati.


Ne risulta che il 55,3% degli italiani ritiene che «l'immigrazione da paesi islamici ponga più problemi delle immigrazioni da altri paesi». e, «il 31,4% dice no all'apertura di moschee nel nostro Paese». è quanto emerge della. La principale preoccupazione dei connazionali riguarda «insofferenza nei confronti della religione cattolica» (28,4%), segue «l'atteggiamento critico nei confronti della cultura del popolo italiano» (24,6%) e, solo dopo, «il pericolo di attentati terroristici di cellule integraliste islamiche» (17,2%).


PRIMA DOMANDA POST-RIFLESSIONE.


PERCHÈ NESSUNO DEI 13 PAESI CHE CI PRECEDONO NELLA CLASSIFICA PER MAGGIOR NUMERO DI IMMIGRANTI SU POPOLAZIONE, VIVE IL PROBLEMA IMMIGRAZIONE, MA LO VEDONO E VIVONO COME " LA RISORSA DELL'IMMIGRAZIONE" ?


COME VI DICEVO L'IMMIGRAZIONE IN ITALIA NON È UN PROBLEMA, IL VERO PROBLEMA È LA PERCEZIONE CHE ABBIAMO IN ITALIA DELL'IMMIGRAZIONE.


HO MEGLIO IL VERO PROBLEMA È CHI CI HA "VENDUTO" QUELLA PERCEZIONE E PER QUALI MOTIVI.


QUALCHE IDEA ?

NEL FRATTEMPO FATEMI UN PIACERE, SPEGNETE LA TELE…PERFAVORE.

martedì 29 aprile 2008

NEL NERO DIPINTO DI NERO



Ci sono momenti nella vita democratica di una persona "civile" nei quali è improrogabile porsi determinate domande. Credo che per me come per molti di voi, cari compagni, sia giunto uno di questi momenti.
Per capire ( se ancora qualcuno avesse dubbi sul "momento" ) basta guardare la foto che pubblico, e che si rifericse all'insediamento di Alemanno al comune di Roma.
Capitale D'italia.
La domanda in questione potrebbe essere:
" Dove stiamo andando ?" o forse sarebbe meglio precisarla ulteriormente con " Abbiamo la reale consapevolezza delle scelte fatte ? ".
La maggioranza degli Italiani sembra avere le idee chiare, L’innominabile è il loro uomo, e non contenti di avergli riconsegnato l’italia gli regalano anche Roma.
Ora una cosa è innegabile, la Destra in Italia dispone di un potere, oggi come oggi, senza precedenti nella storia della repubblica. Se davvero vogliono cambiare le cose questa è la loro migliore occasione.
La mia preoccupazione può derivare solo dal modo in cui decideranno di operare questo cambiamento. Se è vero che a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità, la destra questa volta non avrà scuse, ne potrà nascondersi dietro comode giustificazioni. Ha i numeri per cambiarla veramente l’italia, se non lo farà, o se lo farà nel modo sbagliato, non si potrà sotrarre al giudizio, nostro sicuramente, ma spero a quel punto anche di coloro che lo hanno votato.
Ammetto, senza ipocrisie o spirito di vendetta, di essere contento che la sinistra ( a 360 gradi ) abbia perso clamorosamente sotto tutti i profili, arrivando perfino a scomparire da camera e parlamento. Contento, perchè era quello che mi auguravo, quando dicevo che tra Veltroni e l’innominabile, sceglievo l’innominabile, perchè vedevo ( e vedo ) l’italia come un malato terminale, e mentre Veltroni ci avrebbe tenuto ataccati ad un respiratore artificiale, lui, l’innominabile, ci avrebbe dato il colpo di grazia ( il famoso antidoto Montanelliano). Preferivo ( e preferisco ) morire, per poter tornare a vivere in un corpo nuovo, sano, non contaminato, che continauare a vivere, fra tumori, cancri, alzhaimer da informazione, senza riuscire a respirare o coninuando a respirare veleni.
Ora spero, che i vari Dalema, Fassino, Rutelli, Bertinotti, Veltroni e via di seguito, si rendano conto che il loro progetto di verniciatura del vecchio, è miseramente fallito. Non ci siamo cascati. I lavori a "porte chiuse" di un partito a vocazione ( oltre che di nome ) Democratica, non sono stati aprezzatti. Che l’aver escluso dalla corsa alle primarie, Pannella e DiPietro, non era coerente con l’idea di partito "aperto a tutti". Così come tornare a candidare i visi di sempre ( Finocchiaro in Sicilia, Rutelli a Roma, ecc, ecc,) o aver mantenuto inalterata la vetta dirigenziale, non ha pagato in un partito che si definisce " nuovo". Il fatto poi di non aver dato segnali reali su prese di posizioni indispensabili nell’Italia di oggi, come la libertà di Stampa ed Informazione ( vedi Conflitto di Interessi, ma vedi anche il vuoto sul V2Day di Grillo su tutti i giornali ( compresa L’unità )e televisioni, NON SE NE TROVA NOTIZIA!!!), sulla Legalità ( 13 parlamentari pregiudicati per il PD).
Insomma tutto esttamente come prima, basti guardare il cannibalismo interno delle ultime ore, dopo la sconfitta di Rutelli.
Con questa sinistra non si andava e non si va da nessuna parte, ne come governo ne come opposizione. Abbiamo 5 anni (speriamo) per poter provare a creare un progetto, nuovo, che per poter essere tale, non deve prevedere niente del vecchio. Prego quindi TUTTA la classe dirigente della sinistra a 360 gradi, di fare le valigie e prendersi le meritate ( sicuramente per alcuni ma sicuramente non per tutti ) vacanze. Il loro tempo ( come la nostra pazienza ) è finito, di soldi ne hanno presi a sufficienza per non dover lavorare mai più, credo quindi che se seguissero il mio invito e se ne andassero, sarebbe giusto per tutti. E per tutti coloro che ha sinistra si sentono troppo intelligenti per "mollare" ( vedi Dalema) dico : non preoccupatevi, siamo sufficentemente umili, da chiedervi consiglio, ce ne fosse bisogno.


Per concludere, volevo tornare alla domanda iniziale: " dove stiamo andando ?"
Credo come già detto in altri post, verso L’IMPERO DEL BUCO NERO.

Dominato da un Imperatore, in grado di far scomparire, tutto, anche la luce chiamata realtà.
Scomparirà cosi la concorrenza, l’uguaglianza, la privacy, il rispetto, la costituzione, l’informazione, il diritto, la legalità, la laicità, ed alla fine ( ho veramente paura ) lo stesso stato.
A noi compagni spetta il compito più duro, abbandonare ogni ideologia mantenuta viva fino ad oggi e ricominciare da zero.
A noi spetterà, da un lato, farci portatori di tutti i "valori democratici" che poco a poco andranno scomparendo, per preservarli, puri ed intatti cosi come ci erano stati consegnati dai padri costituenti, per le future generazioni, che sperò abiteranno in quel "corpo nuovo". Dall’altro, cominciare a costituire un progetto, fatto di idee e professionalità, nuove e coraggiose, per restituire all’italia quella dignità e quei valori che da anni fanno parte del bottino reclamato dai partiti. Perchè non ci potrà mai essere una NUOVA ITALIA fino a quando resterà questo VECCHIO, ma sopratutto fino a quando questo vecchio resterà IMPUNITO.
Chiudo con un immagine che spero valga più delle famose mille parole, per cercare di farvi capire come "immagino" il futuro.
Avete presente la scena finale del film "la storia infinita" ( di cui anche il titolo è perfettamente assimilabile alla realtà Italiana ), quella nella quale il bambino (Bastian) e la principessa si trovano nell’oscurità dopo che il NULLA ha inghiottito tutto, e Bastian è triste perchè ha fallito nel tentativo di salvare il mondo, ecco a quel punto la principessa apre la mano, e li giace un unico insignificante granello di sabbia. E proprio grazie a quell’insignificante granello di sabbia Bastian e la principessa, grazie all’imaginazione ricostruriranno il mondo.
Ecco compagni, questa la nostra sfida, ognuno di noi dovrà cercare di preservare almeno quel granello di sabbia, dalla voracità del Buco Nero.

Un granello che un giorno, con coraggio ed immaginazione potrà tornarsi a chiamare Italia.

venerdì 25 aprile 2008

25 APRILE


Oggi, 25 Aprile, vorrei ricordare solo 3 di coloro che - con ben due pagine fitte di scherno e denigrazione - Il Giornale di casa Berlusconi (22 aprile) ci intima di smettere di ricordare. Il primo è Franco Cesana, un ragazzino ebreo di 13 anni, di Modena, che ha voluto seguire “in montagna” (così si diceva allora) il fratello diciassettenne e con lui è stato fucilato sull’Appennino. È stata la storica americana Susan Zuccotti a raccontare la sua storia nel testo “The Italian Holocaust” (Nebraska University Press), a esibire la lapide del cimitero di Bologna su cui c’è scritto: «Al più giovane partigiano d’Italia». Ci ricorda che con lui è nata giovane, la nostra Repubblica che ha reso liberi tutti.

Gli altri due sono i miei nonni, Aldo e Riccardo, il primo di destra che più di destra non si poteva, il secondo talmente di sinistra che si "toccava" ogni volta che vedeva un prete.

Entrambi Italiani, entrambi partigiani. Divisi da una ideologia, uniti da una realtà, quella di una Italia libera, fatta da cittadini liberi.

Qualcuno dice che dovremmo dimenticarci di loro, perché questa data divide?

Mai sentito che la libertà divida un popolo.


Quello è il mestiere, anzi la missione delle dittature.


Un grandissimo grazie quindi a loro e a tutti gli uomini liberi, che hanno sacrificato tutto solo per poterci dare una seconda opportunità, non schiacciata dalle colpe dei padri.


Grazie Franco e grazie Nonni, a presto.

mercoledì 23 aprile 2008

IL DESTINO DEL MONDO ED IL VECCHIO RIVOLUZIONARIO


CARI COMPAGNI, SPOSTIAMO L'ATTENZIONE DALL'ITALIA, PER GETTARE UN VELOCE SGUARDO AL MONDO, ATTRAVERSO UNA LUNGA LETTERA DI UN VECCHIO RIVOLUZIONARIO.

LA VERITÀ COME SEMPRE SUPERA LA FANTASIA O MEGLIO L'ORRORE PIÙ SFRENATO..MA CEDIAMO LA PAROLA A FIDEL..



Più di tre miliardi di persone nel mondo condannate ad una morte prematura.Ç


Non si tratta di una cifra esagerata ma, semmai, prudente. Ho meditato molto su questo dopo la riunione tra il presidente Bush e i fabbricanti nordamericani d’automobili.
Lunedì 26 marzo la sinistra idea di trasformare gli alimenti in combustibile è stata definitivamente fissata come linea economica della politica estera statunitense.
Il testo di un dispaccio della AP, agenzia di stampa nordamericana che arriva in ogni angolo del mondo, recita:
"WASHINGTON, 26 marzo (AP). Il presidente George W. Bush ha elogiato lunedì i vantaggi delle automobili funzionanti con etanolo e biodiesel, durante una riunione con i fabbricanti di veicoli in cui ha cercato di dare impulso ai suoi piani di combustibili alternativi.
"Bush ha detto che un impegno dei leaders dell’industria automobilistica nazionale per duplicare la produzione di veicoli a combustibile alternativo aiuterebbe a far sì che gli automobilisti abbandonino i motori funzionanti a benzina, riducendo la dipendenza del paese dal petrolio d’importazione.
"’È un grande progresso tecnologico per il paese’, ha detto Bush dopo aver ispezionato tre veicoli a combustibile alternativo. Se la nazione vuole ridurre il consumo di benzina, il consumatore deve avere la possibilità di prendere una decisione razionale.
"Il Presidente ha sollecitato il Congresso ad avanzare rapidamente nell’introduzione di una legislazione proposta recentemente dal Governo per ordinare l’uso di 132 miliardi di litri (35 miliardi di galloni) di combustibile alternativi per il 2017 e per imporre parametri più esigenti di consumo del combustibile nelle automobili.

"I partecipanti all’incontro hanno discusso misure atte a sostenere la produzione di veicoli a combustibile alternativo, dei tentativi per sviluppare l’etanolo a partire da fonti come l’erba e la segatura e una proposta per ridurre del 20% in dieci anni il consumo di benzina.
"Gli incontri si sono svolti in un momento in cui il prezzo della benzina è in aumento. Lo studio più recente dell’organizzazione Lundberg Survey segnala che il prezzo medio nazionale della benzina è aumentato di 6 centesimi per gallone (3,78 litri) nelle ultime due settimane, arrivando a 2,61 dollari".
Penso che ridurre e riciclare tutti i motori che consumano elettricità e combustibile sia una necessità elementare e urgente di tutta l’umanità. La tragedia non consiste nel ridurre questi costi energetici, ma nell’idea di trasformare gli alimenti in combustibile.
Oggi si sa con precisione che una tonnellata di mais può produrre in media soltanto 413 litri di etanolo, equivalenti a 109 galloni.
Il prezzo medio del mais nei porti degli Stati Uniti è di 167 dollari la tonnellata. Sono pertanto necessari 320 milioni di tonnellate di mais per produrre 35 miliardi di galloni di etanolo.
Il raccolto del mais negli USA nel 2005, secondo i dati della FAO, è arrivato a 280,2 milioni di tonnellate.
Anche se il Presidente parla di produrre combustibile a partire dall’erba o dai trucioli del legno, chiunque capisce che si tratta di frasi assolutamente irrealistiche. Ripeto: 35 miliardi di galloni significano un 35 seguito da nove zeri!
Seguiranno poi dei begli esempi di ciò che conseguono gli sperimentati e ben organizzati agricoltori degli Stati Uniti rispetto alla produttività di ogni uomo ed ogni ettaro: il mais trasformato in etanolo; i residui di questo mais trasformati in mangime per gli animali con il 26% di proteine; gli escrementi del bestiame utilizzati come materia prima per la produzione di gas. Ma questo, dopo ingenti investimenti, è alla portata solamente delle imprese più poderose, dove tutto deve ruotare attorno al consumo d’elettricità e combustibile.
Applicate questa ricetta ai paesi del Terzo Mondo e vedrete quante persone non consumeranno più mais tra le masse affamate del nostro pianeta. O peggio: concedete ai paesi poveri prestiti per finanziare la produzione di etanolo dal mais o da qualsiasi altro tipo di alimento e non rimarrà in piedi nemmeno un albero per difendere l’umanità dal cambiamento climatico.
Altri paesi della parte ricca del mondo hanno programmato di usare non solo mais, ma anche grano, semi di girasole, di colza ed altri alimenti per la produzione di combustibile. Per gli europei, per esempio, sarebbe redditizio importare tutta la soya del mondo allo scopo di ridurre il consumo di combustibile delle loro automobili ed alimentare i loro animali con i residui della detta leguminosa, particolarmente ricca di tutti i tipi di aminoacidi essenziali.
Gli alcool venivano elaborati a Cuba come sottoprodotto dell’industria zuccheriera, dopo aver praticato tre estrazioni di zucchero al succo della canna. Il cambiamento climatico sta già danneggiando la nostra produzione di zucchero. Grandi siccità si alternano con piogge record, che appena permettono di produrre zucchero per cento giorni, con rese adeguate nei mesi del nostro assai moderato inverno e così manca zucchero per ogni tonnellata di canna o manca canna per ogni ettaro, a causa della prolungata siccità nei mesi di semina e coltivazione.
In Venezuela userebbero l’alcool non per l’esportazione, ma per migliorare l’impatto ambientale del loro combustibile. A prescindere dall’eccellente tecnologia brasiliana per produrre alcool, a Cuba l’impiego della detta tecnologia per la produzione diretta di alcool a partire dal succo della canna è soltanto un sogno o una stravaganza di coloro che si fanno illusioni su quest’idea. Nel nostro paese, le terre dedicate alla produzione diretta di alcool possono essere molto più utili nella produzione di alimenti per il popolo e nella protezione dell’ambiente.
Tutti i paesi del mondo, ricchi e poveri, senza eccezione alcuna, potrebbero risparmiare miliardi di dollari in investimenti e combustibile semplicemente sostituendo tutte le lampadine incandescenti con lampadine fluorescenti, cosa che Cuba ha fatto in tutti i focolari domestici del paese. Ciò rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per resistere al cambiamento climatico senza provocare la morte per fame delle masse povere del mondo.
Come si può vedere, non uso aggettivi per qualificare il sistema ed i padroni del mondo. Questo lo sanno fare in modo eccellente gli esperti in informazione, scienze socio-economiche e politiche onesti che nel mondo abbondano e che studiano costantemente il presente ed il futuro della nostra specie. Sono sufficienti un computer e le sempre più numerose reti Internet.
Oggi ci troviamo di fronte per la prima volta ad un’economia veramente globalizzata e ad una potenza dominante nel terreno economico, politico e militare, che non assomiglia in niente alla Roma degli imperatori.
Qualcuno si chiederà perchè parlo di fame e sete. Rispondo: non si tratta dell’altra faccia di una moneta, ma di varie facce di un altro oggetto, come può essere un dado a sei facce, o un poliedro con molte più facce.
Mi avvalgo in questo caso di un’agenzia ufficiale di notizie, fondata nel 1945 e generalmente ben informata sui problemi economici e sociali del mondo: la TELAM. Cito testualmente:
"Circa due miliardi di persone, da qui a 18 anni, abiteranno in paesi e regioni dove l’acqua sarà un lontano ricordo. Due terzi della popolazione mondiale potrebbero vivere in luoghi dove questa scarsità potrebbe produrre tensioni sociali ed economiche di una tale portata da provocare guerre per il prezioso ‘oro azzurro’.
"Negli ultimi 100 anni l’uso dell’acqua è aumentato ad un ritmo due volte superiore al tasso di crescita della popolazione.
"Secondo le statistiche del Consiglio Mondiale dell’Acqua (WWC è la sigla in inglese), si stima che nel 2015 il numero di abitanti colpiti da questa grave situazione aumenterà fino a raggiungere i 3 miliardi e 500 milioni di persone.
"L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha celebrato il 23 marzo la Giornata Mondiale dell’Acqua, chiamando ad affrontare da quello stesso giorno la scarsità mondiale del prezioso liquido, con il coordinamento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione (FAO), con l’obiettivo di sottolineare la crescente importanza della mancanza d’acqua a livello mondiale e la necessità di una maggior integrazione e cooperazione, che permettano di garantire una gestione efficiente delle risorse idriche.
"Molte regioni del pianeta stanno soffrendo una grave scarsità d’acqua e vivono con meno di 500 metri cubici per persona all’anno. Sono sempre di più le regioni che soffrono della cronica mancanza del vitale elemento.
"Le principali conseguenze della scarsità dell’acqua sono la sua insufficiente quantità per la produzione di alimenti, l’impossibilità dello sviluppo industriale, urbano e turistico ed i problemi di salute".
Fin qui il dispaccio della TELAM.
Non menzionerò in quest’occasione altri importanti fatti, come i ghiacci che si sciolgono in Groenlandia e nell’Antartide, i danni alla fascia dell’ozono e la crescente quantità di mercurio in molte specie di pesci che vengono consumati abitualmente.
Esisterebbero altri temi da affrontare, ma con queste righe ho voluto soltanto fare un commento sulla riunione del presidente Bush con i principali dirigenti delle compagnie automobilistiche nordamericane.


FIDEL CASTRO

sabato 19 aprile 2008

L'INNOMINABILE


SI COMINCIA COMPAGNI, LE DANZE SONO APERTE. LUI NON ASPETTA E NOI NEMMENO. IN ATTESA DI CAPIRE QUALE STRADA INTRAPENDERE CON IL BLOG NEI PROSSIMI 5 ANNI, COMINCIO CON IL PUBBLICARE I PRIMI GRAVI ERRORI DEL NOSTRO LEADER UNICO ED UNA LETTERA ( IN ANTEPRIMA) DI MARCO TRAVAGLIO.

HO DECISO CHE QUANDO DOVRÒ PARLARE DI "LUI" USERÒ IL TERMINE L'INNOMINABILE DI MANZONIANA MEMORIA.



L'INNOMINABILE, HA GIÀ FATTO SUFFICENTI ERRORI DA POTER ESSERE GIÀ LICENZIATO, E PENSARE CHE DEVE ANCORA COMINCIARE A LAVORARE...



È RIUSCITO AD OFFENDERE IL GOVERNO SPAGNOLO DICENDO CHE CI SONO TROPPE DONNE MINISTRE (52%) ...



HA GIÀ CHIESTO A VELTRONI DI METTERE IL BAVAGLIO ALL'UNITÀ SE VUOLE PARLARE DI RIFORME...



È INTERVENUTO COME RIPORTATO DI SEGUITO SUL LIBANO...



Prima impegnativa esternazione del neopremier in politica estera, e prima gaffe. «Stamattina (ieri per chi legge, ndr) ho parlato con il presidente del Libano e gli ho garantito il nostro sostegno e la continuità», dice ai giornalisti Berlusconi. Potenza del Cavaliere: la sua risalita a Palazzo Chigi ha determinato un “miracolo” a Beirut: sì, perché è a tutti noto, ma evidentemente non a lui, che da tempo il Libano è nel pieno di una gravissima crisi istituzionale, il Paese dei Cedri è senza presidente, per uno scontro senza sbocchi tra la maggioranza parlamentare antisiriana e l’opposizione vicina a Damasco. Domanda d’obbligo: ma con chi ha parlato Berlusconi? Risposta ufficiosa, e un po’ imbarazzata, di fonti diplomatiche italiane: probabilmente il Cavaliere si voleva riferire al presidente del Parlamento libanese, lo sciita Nabih Berri. Ma se così è, chissà se qualcuno del suo éntourage ha fatto sapere a Berlusconi che Berri è alleato di Hezbollah, il movimento sciita libanese che l’indicato (a sua insaputa?) neo ministro degli Esteri, Franco Frattini, si fa vanto di aver fatto inserire, nella sua passata esperienza di titolare della Farnesina, nella lista nera Ue (assieme ad Hamas) delle organizzazioni terroristiche mediorientali.



ED ECCO L'ULTIMA OFFERTACI DALLA PENNA DI Mr. TRAVAGLIO...



Mentre i migliori analisti ed editorialisti del bigoncio continuano a spacciare la favola del Berlusconi “trasformato”, dello “statista che vuol passare alla Storia” con la “rivoluzione liberale” senza ricadere negli “errori del passato”, lui riparte esattamente da dov’era partito nel 1994 (la rissa con Bossi per il ministero dell’Interno è un pezzo di repertorio di 14 anni fa) e da dov’era arrivato nel 2006. In attesa di trasferirsi a Napoli per risolvere da par suo l’emergenza rifiuti, ieri e l’altroieri il Cainano era in una della sue ville, la numero sette, quella in Costa Smeralda, con l’amico Putin. Per sottolineare la gravità della crisi mondiale, ma anche per evidenziare la dura posizione che assumerà il nuovo governo italiano sulle continue violazioni dei diritti umani in Russia, il futuro presidente del Consiglio si è portato dietro la compagnia del Bagaglino. Una ventina di elementi aviotrasportati dal Salone Margherita a Villa Certosa, fra cabarettisti e ballerine, hanno intrattenuto i due statisti – provvidenzialmente sprovvisti delle rispettive consorti - fino a notte fonda. Senza dimenticare una cantatina con Mariano Apicella, peraltro in fase calante. Nei ritagli di tempo, fra una gag, un balletto e un karaoke, s’è parlato anche di Alitalia, che un mese fa lo Statista voleva regalare ai figli e ad Air One (già pronto il nuovo marchio: Pier One), salvo ripiegare due giorni fa su Air France-Klm (“ne parlerò con l’amico Sarkò”) e ieri su Aeroflot. Intanto a Roma Enrico Letta perdeva tempo con lo zio Gianni a parlare della compagnia di bandiera, mentre il padrone d’Italia giocava più proficuamente con la compagnia del Bagaglino. Col consueto senso dell’opportunità, il Cainano s’è vantato con l’amico Vladimir di aver espulso dal Parlamento “anche gli ultimi comunisti”: il che, detto a un ex ufficiale del Kgb, fa sempre un certo effetto. Poi è passato al suo argomento preferito: la stampa che rema contro e demonizza. Per un giorno non ha citato l’Unità, ma l’ha almeno pensata: “Farei volentieri il cambio tra stampa russa e italiana”. Battuta felicissima, se si pensa che in Russia i giornalisti di opposizione non si limitano a licenziarli con editto bulgaro: li ammazzano proprio (200 negli ultimi 10 anni senza mai aver trovato un colpevole). Data l’età e lo scarso equilibrio di cui dà prova, sarebbe opportuno circondare il Cainano di premurose badanti in grado di sedarlo, con discrezione, quando appare un po’ su di giri e si avventura in discorsi pericolosi. Invece è attorniato da servi, per giunta sciocchi, che fanno “sì sì” con la testa a qualunque stronzata. E’ stato così anche ieri: anziché praticargli sottobanco una punturina, il suo staff l’ha incoraggiato a proseguire. E così si è consumata la tragedia. Una giornalista, ovviamente russa, ha posto una domanda vera a Putin, a proposito del suo possibile divorzio dalla moglie per coltivare la love story con una giovane e avvenente atleta. L’amico Vladimir l’ha gelata con lo sguardo. L’amico Silvio, non abituato a giornalisti che fanno domande, le ha mimato il gesto del mitra. La malcapitata, che ha negli occhi le immagini di Anna Politkowskaja e altri colleghi assassinati dopo aver parlato male di Putin, è rimasta impietrita. Poi è scoppiata in lacrime, temendo che le resti poco da vivere. A quel punto il Cainano l’ha consolata alla sua maniera: “La prossima volta invitiamo anche lei”. Praticamente le ha offerto un posto al Bagaglino. Chissà perchè la presenza di Putin riesce ogni volta a peggiorare la sua già spiccata volgarità verso il genere femminile. Il 23 aprile 2004 il quotidiano russo “Kommersant” raccontava la visita di Silvio e Vladimir alla fabbrica Merloni di Lipetsk, 400 km. da Mosca: “Berlusconi era particolarmente attivo ed era chiaro che aveva un obiettivo: non sarebbe stato contento se non fosse riuscito ad avvicinarsi a un gruppo di operaie. Poi, rivolto a Putin: ’Voglio baciare la lavoratrice più brava e più bella’. Aveva già individuato la sua vittima. Si è avvicinato a una donna grande come la Sardegna e con tutto il corpo ha fatto il gesto tipico dei teppisti negli androni bui dei cortili, quando importunano una ragazza che rincasa. Lei s’è scansata, ma il signor Berlusconi in passato deve aver fatto esperienza con donne anche più rapide di questa: con due salti ha raggiunto la ragazza e ha iniziato spudoratamente a baciarla in faccia. E ha scosso l’operaia ridendo, quasi volesse buttarla a terra. L’unica cosa che la donna ha potuto fare è stato rifiutarsi di ricambiare i baci. Putin assisteva alla scena immobile, gelido. Pare che non sopporti più i continui scherzi e giochetti pesanti dell’amico Silvio”. Stavolta, vista anche l’età, è tutto ancor più triste. Meno slancio, più Viagra. E il progressivo trasferimento della nostra diplomazia dalla Farnesina al Salone Margherita viene festosamente accolto dalla stampa italiana al seguito che, per non disturbare, ha improvvisamente smesso di ricordare chi è Putin, che cosa accade ogni giorno sotto il suo terrificante regime con omicidi politici e arresti di oppositori.

Oggi, per comprendere la gravità di quel che è accaduto ieri, è consigliabile la lettura dei giornali stranieri.

martedì 15 aprile 2008

R.I.P.


QUI RIPOSA IN PACE LA DEMOCRAZIA ITALIANA.



ASSASSINATA DAI CODARDI, CORROTTI, CRIMINALI, IMMORALI E VENDUTI CITTADINI ITALIANI.



NON DISTURBATELA, È MORTA GIOVANE E VERGINE.



INSIEME A LEI RIPOSA, LA GIUSTIZIA, LA LIBERTÀ E L'UGUAGLIANZA, CON LE OSSA ORMAI BIANCHE DEI COMUNISTI E SOCIALISTI ITALIANI.



LA LUCE SI È SPENTA OGGI COMINCIA L'IMPERO DEL BUCO NERO.

venerdì 11 aprile 2008

GLI INDESIDERABILI



CARI COMPAGNI, CI SIAMO, QUESTA È PROBABILMENTE UNA DELLE ULTIME PUBBLICAZIONI DEL BLOG. DI SEGUITO PUBBLICO LA LISTA DELLE PERSONE "INDESIDERABILI" ALL'INTERNO DEL PARTITO DEMOCRATICO E DELLA SINISTRA ARCOBALENO.
NON PUBBLICHERÒ QUELLI DELLA DESTRA PERCHÈ BENE O MALE, LI CONOSCIAMO GIÀ TUTTI.
IO CONTINUO A SOSTENERE CHE L'UNICO VERO GESTO CIVILE È NON PRESENTARSI ALLE URNE.
NON POSSIAMO PIÙ PERMETTERCI ERRORI…
IL GIUDIZIO DELLE GENERAZIONI FUTURE OGGI PESA SU DI NOI…
NESSUNO CI SALVERÀ, SOLO NOI...



Partito democratico (18)
Benvenuto Romolo: Ex Margherita, condannato in primo grado
nel 1999 a 140 mila lire di ammenda per percosse all’ex
convivente. I fatti risalgono alla metà degli anni Novanta. Il legame
fra i due si era ormai deteriorato. L’uomo politico pensò bene di
concluderlo a ceffoni. La donna lo denunciò e ne ottenne la
condanna. In appello, poi, Benvenuto chiese scusa e risarcì il
danno, ottenendo la rimessione di querela, il «non luogo a
procedere» e l’estinzione del reato.
Bubbico Filippo: Ex Ds, rinviato a giudizio e poi assolto in primo
grado per abuso d’ufficio nel processo sulla defenestrazione del
direttore generale dell’Asl di Venosa (Potenza); indagato a
Catanzaro dal pm Luigi De Magistris per truffa aggravata
all’Unione europea in un’inchiesta su 20 miliardi di lire di fondi
comunitari stanziati per un progetto di bachicoltura in Basilicata
mai decollato; indagato ancora a Catanzaro nell’inchiesta «Toghe
lucane» del pm De Magistris con le accuse di associazione per
delinquere, abuso e truffa in relazione a diverse operazioni del
presunto «comitato d’affari» lucano nella sanità e nei finanziamenti
europei a villaggi turistici in Basilicata.
Carra Enzo: Ex Dc ed ex Margherita, condannato in via definitiva
a 1 anno e 4 mesi per false dichiarazioni al pubblico ministero. Per
i giudici, Carra è un falso testimone che, con il suo
«comportamento omertoso» e la sua «grave condotta
antigiuridica», ha giurato il falso dinanzi al pool di Milano nel
1993, tentando di «assicurare l’impunità a colpevoli di corruzione,
falso in bilancio e finanziamento illecito» nella maxitangente
Enimont.
Castagnetti Pierluigi: Ex Dc ed ex Margherita, ha una
prescrizione per corruzione. Il 5 dicembre 2002 il pm di Ancona
Paolo Gubinelli ha chiesto il suo rinvio a giudizio per corruzione,
accusandolo di aver ricevuto una tangente di 15 milioni di lire nel
1991-92 dall’imprenditore anconetano Luigi Marrino in cambio del
decreto di concessione dell’Istituto vendite giudiziarie. Secondo
l’accusa, Castagnetti – all’epoca capo della segreteria politica del
segretario Dc Mino Martinazzoli – avrebbe accettato quel denaro
«per compiere atti contrari ai doveri del suo ufficio rivestito»
nell’interesse non solo di Marrino, ma anche di un monsignore di
Reggio Emilia, Pietro Iotti, che aspirava a ottenere una quota
dell’Ivg. Ma il 15 aprile 2003 il gup Sante Bascucci gli concede le
attenuanti generiche e dichiara così prescritto il reato.
Cocilovo Luigi: Ex Dc ed ex Margherita, rinviato a giudizio a
Palermo per corruzione, viene assolto nel 2002 pur essendo
ritenuto responsabile del reato, cioè di una mazzetta di 350 milioni
versatagli da un imprenditore edile del Ragusano, Domenico
Mollica, in cambio della "pace sindacale" nei suoi cantieri.
Colpevole, ma assolto: com’è possibile? Semplice. Il Tribunale e
poi la Corte d’appello di Palermo, in base alla cosiddetta legge
costituzionale del «giusto processo», sono costretti a cestinare la
confessione dell’imprenditore che l’aveva corrotto: utilizzata per
condannare Mollica per aver corrotto Cocilovo, non può essere
usata per condannare Cocilovo per essere stato corrotto da Mollica.
Motivo: è stata resa dinanzi al pm, ma non ripetuta in tribunale,
dunque inutilizzabile nei confronti di terze persone. Che però
Cocilovo si sia fatto corrompere, i giudici del Tribunale lo
ritengono più che assodato, tant’è che lo definiscono «collettore di
tangenti... disposto a concedere favori sindacali».
Crisafulli Vladimiro: Ex Ds, ha visto finire in archivio l’indagine
a suo carico per concorso esterno in associazione mafiosa alla
Procura di Caltanissetta, nata dal del filmato dei carabinieri che lo
ritraeva in un hotel di Pergusa mentre abbracciava e baciava il boss
di Enna, Raffaele Bevilacqua, e discuteva con lui di appalti
pubblici, assunzioni e favori vari; in un’altra indagine, aperta per
rivelazione di segreti d’ufficio dalla Procura di Messina, la sua
posizione è stata stralciata con richiesta di archiviazione al gip, che
non s’è ancora pronunciato.
Cusumano Stefano: Ex Dc, nel 1999 quand’era sottosegretario al
Tesoro per l’Udeur nel governo D’Alema, ma non parlamentare, fu
arrestato a Catania per concorso esterno in associazione mafiosa e
turbativa d’asta nell’indagine sugli appalti truccati da 120 miliardi
di lire per la costruzione dell’ospedale Garibaldi; il 13 aprile 2007 è
stato assolto dall’accusa di mafia, mentre la turbativa d’asta è
caduta in prescrizione.
D’Alema Massimo: Ex Ds, s’è salvato per prescrizione del reato
(accertato) di finanziamento illecito nel processo a proposito di 20
milioni di lire in nero versatigli nel corso di una cena, negli anni
80, dal boss delle cliniche Francesco Cavallari, legato alla Sacra
corona unita; ha poi avuto un’archiviazione a Reggio Emilia per i
presunti fondi neri incamerati dal Pci-Pds; archiviata a Roma anche
l’inchiesta per finanziamento illecito nata a Venezia, che lo vedeva
indagato con Achille Occhetto e con Bettino Craxi; a Parma invece,
dove Calisto Tanzi sosteneva di averlo finanziato con inserzioni
pubblicitarie sulla rivista della sua fondazione Italianieuropei,
D’Alema è rimasto un semplice testimone; infine la Procura di
Milano sta ancora vagliando la sua posizione nell’ambito delle
indagini sulla scalata dell’Unipol alla Bnl di Consorte nell’estate
del 2005: il gip Clementina Forleo, che ipotizzava un suo concorso
nell’aggiotaggio di Consorte, ha trasmesso gli atti alla Procura,
sostenendo che non è necessario il permesso del Parlamento
europeo per usare nei suoi confronti le famose intercettazioni
telefoniche.
De Filippo Vito: Ex Margherita, indagato e arrestato nel 2002
nell’inchiesta del pm Woodcock, che chiedeva di condannarlo a 1
anno e 6 mesi per associazione per delinquere finalizzata alla
corruzione e alla turbativa d’asta (presunte mazzette pagate dalla
ditta De Sio per vincere appalti da enti come Inail ed Eni-Agip in
Val d’Agri), De Filippo viene assolto alla fine del 2004 insieme ad
altri politici coinvolti (mentre vengono rinviati a giudizio gli
imprenditori presunti corruttori); indagato nel 2004, sempre a
Potenza, per associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio
elettorale politico-mafioso, corruzione e turbativa d’asta per
presunti rapporti con esponenti della cosche della ’ndrangheta e poi
archiviato in fase d’indagine; rinviato a giudizio e assolto
dall’accusa di abuso d’ufficio per uno scandalo della sanità. A
quest’ultimo proposito, come per il suo coimputato Bubbico, il pm
chiede la condanna sua (e di altri 10 imputati) a 1 anno e 8 mesi per
aver cacciato nel 2001 dalla direzione generale dell’Asl 1 di
Venosa (Potenza) Giuseppe Panio e averlo sostituito a Giancarlo
Vainieri, gradito alla giunta e in particolare ai Ds, sebbene i giudici
del lavoro avessero reintegrato al suo posto il dirigente
defenestrato. Ma nella tarda serata del 3 marzo 2008, proprio
mentre a Roma i vertici del Pd lo inseriscono nelle liste per le
elezioni politiche, il Tribunale assolve lui e gli altri imputati perché
«il fatto non costituisce reato». Forse perché, dopo la controriforma
dell’abuso del 1996, il reato scatta solo se è dimostrato l’interesse
patrimoniale di chi fa e di chi riceve il favore e la volontà specifica
di agevolare qualcuno e sfavorire qualcun altro. C’è infine
un’indagine sulle pressioni politiche per alcune nomine ai vertici
delle aziende ospedaliere lucane. Il pm Woodcock, nel 2007,
chiede al Gip di inoltrare al Parlamento la richiesta di usare le
intercettazioni telefoniche «indirette», in cui alcuni indagati
chiacchierano con 9 parlamentari (tra i quali il governatore De
Filippo e l’allora ministro Mastella, che parlano della rimozione del
direttore generale dell’ospedale San Carlo di Potenza, Michele
Cannizzaro, dopo il coinvolgimento di quest’ultimo nell’inchiesta
«toghe lucane» a Catanzaro). Il gip respinge la richiesta, perché nel
frattempo la Consulta ha demolito la legge Boato, sostenendo che
non occorre il permesso delle Camere per usare telefonate in cui
compaia la voce di un parlamentare nei confronti di persone
intercettate, ma non indagate. Dunque il pm potrà proseguire il suo
lavoro senza chiedere nulla al Parlamento. In questa indagine,
secondo un quotidiano locale della Basilicata, è inquisito anche De
Filippo. Ma questi smentisce e la Procura tace.
Gozi Sandro: Fedelissimo di Romano Prodi, è indagato – secondo
«Panorama» – per associazione per delinquere, truffa e violazione
della legge Anselmi sulle logge segrete dalla Procura di Catanzaro,
nell’ambito dell’inchiesta «Why Not» sui fondi pubblici succhiati
da consulenze fittizie e società create da politici calabresi (e non) di
destra e di sinistra. «Why Not» è una società di lavoro interinale
(appartenente al consorzio Clic) che fa capo al ciellino Antonio
Saladino, leader calabrese della Compagnia delle Opere, che nel
2006 avrebbe promesso e forse anche raccolto voti per il
centrosinistra.
Laganà Fortugno Maria Grazia: Ex Margherita, la vedova di
Franco Fortugno – il medico e vicepresidente del Consiglio
regionale calabrese assassinato in un agguato mafioso il 16 ottobre
2005 davanti al seggio dove si vota per le primarie dell’Unione – è
indagata in una delle inchieste della Procura di Reggio Calabria
sulla malasanità nell’ospedale di Locri, dove il marito era primario
in aspettativa e la signora vicedirettrice sanitaria. Ipotesi di reato:
truffa ai danni dello Stato, per presunte forniture sanitarie
irregolari.
Latorre Nicola: Ex Ds, è stato indagato a Potenza per
favoreggiamento, poi ha visto la sua posizione finire in archivio:
ascoltando alcune telefonate di un gruppo di uomini d’affari in
rapporti con lui e con l’ex presidente del Perugia Calcio, Luciano
Gaucci, i magistrati avevano ipotizzato che fosse stato Latorre ad
avvertire l’imprenditore dell’indagine a suo carico. Altre
intercettazioni telefoniche l’hanno portato Latorre a un passo dal
finire indagato a Milano per le scalate bancarie dei furbetti del
quartierino. La sua voce è stata infatti registrata più volte, mentre
discuteva con il numero uno di Unipol, Giovanni Consorte,
dell’assalto alla Bnl, e addirittura con Stefano Ricucci, impegnato
nella scalata al Corriere. Il gip Forleo, quando si è trattato di
trasmettere le conversazioni al Parlamento per ottenere
l’autorizzazione al loro utilizzo, ha scritto che almeno otto
telefonate di Latorre (e D’Alema) attestano «i ruoli attivi ricoperti»
nella scalata Unipol a Bnl, «contrassegnati all’evidenza da
consapevole contributo causale» all’aggiotaggio addebitato a
Consorte. Ora la sua posizione è al vaglio della Procura di Milano,
a cui il gip Forleo ha trasmesso gli atti, dopo che il Senato ha
negato l’ok all’uso delle intercettazioni a suo carico.
Lolli Giovanni: Ex Ds, è imputato in udienza preliminare a Bari
per favoreggiamento nell’inchiesta sui presunti abusi della
Missione Arcobaleno. Nel 1999 il governo D’Alema lancia
l’operazione umanitaria «Arcobaleno» per sostenere i profughi
kosovari fuggiti in Albania durante la guerra civile. Secondo
l’accusa, durante e dopo la Missione, la Protezione civile allora
presieduta da Franco Barberi, grazie a una fitta rete di complicità e
amicizie con «esponenti apicali della politica», mise in piedi una
«associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati
contro la Pubblica amministrazione» (peculato, concussione,
corruzione, abuso d’ufficio) e «ogni altro reato necessario o utile
per i perseguimento degli scopi illeciti». In pratica la magistratura
ritiene di aver scoperto enormi ruberie, tangenti e dirottamenti
degli ingenti fondi pubblici stanziati per i profughi, ma in realtà
rimasti in Italia. Per questo la Procura barese ha chiesto nel
febbraio del 2007 il rinvio a giudizio di 26 persone, a cominciare
da Barberi, giù giù fino a Lolli. Nel 1999, quand’era responsabile
nazionale Associazionismo e Sport dei Ds, Lolli avrebbe informato
due indagati che il loro telefono era sotto controllo, facendo così
saltare gli accertamenti in corso da parte degli investigatori. Di qui
l’accusa di favoreggiamento. L’udienza preliminare è in corso dal
10 maggio 2007. I reati, a tale distanza dai fatti (l’indagine partì nel
gennaio del 2000), rischiano la prescrizione.
Lusetti Renzo: Ex Dc, ex Margherita, già pupillo di De Mita, già
assessore a Roma nella giunta Rutelli, in quest’ultima veste nel
2001 è stato condannato dalla Corte dei conti a risarcire il Comune
di Roma oltre 2 miliardi di lire per consulenze ingiustificate. In
appello l’importo è stato ridotto di un quinto.
Margiotta Salvatore: Ex Margherita, è indagato a Potenza per
falso ideologico e a Catanzaro, secondo l’Ansa, per abuso
d’ufficio. La prima inchiesta è condotta dal pm Henry John
Woodcock, che nel luglio del 2006 ha proposto al gip Alberto
Iannuzzi di chiedere alla Camera l’autorizzazione a utilizzare
conversazioni telefoniche in cui compare anche la voce di
Margiotta. Il caso – dov’è indagata anche la signora Margiotta, cioè
il capo della Mobile di Potenza, Luisa Fasano, per abuso d’ufficio –
nasce dalle indagini che il 6 maggio 2006 portarono all’arresto del
faccendiere Massimo Pizza, accusato di aver messo in piedi
un’organizzazione specializzata in grosse truffe ai danni di
imprenditori. Dalle intercettazioni telefoniche saltò fuori che
Fasano e Margiotta parlavano di una contravvenzione per eccesso
di velocità fatta all’autista del deputato e, secondo l’accusa, si
interessavano per farla annullare. Margiotta avrebbe addirittura
stilato una dichiarazione ufficiale, su carta intestata della Camera
dei Deputati, per attestare che il suo autista correva perché lui
doveva assolutamente arrivare in tempo a una riunione con un
importante ministro della Margherita. Di qui l’accusa di falso
ideologico. Ma dalle conversazioni della Fasano – sia con il marito,
sia con altre persone – emergerebbe anche una fitta rete di rapporti
con uomini politici (soprattutto del centrosinistra), amministratori
locali, alti magistrati di Potenza (in particolare il sostituto
procuratore generale Gaetano Bonomi) e uomini delle forze
dell’ordine, finalizzati a interessi personali e di carriera. Di qui
l’ipotesi di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio. L’inchiesta
di Catanzaro, che riguarda anche i coniugi Margiotta, è quella
denominata «Toghe lucane» e condotta dal pm Luigi De Magistris:
l’episodio per cui sarebbe indagato Margiotta per abuso d’ufficio è
il suo presunto ruolo nella nomina di Michele Cannizzaro (marito
della pm potentina Felicia Genovese, indagata e trasferita a Roma)
a direttore generale dell’ospedale San Carlo di Potenza. Nella
stessa inchiesta è indagata certamente per abuso d’ufficio anche la
moglie Luisa Fasano, che il 7 giugno 2007 ha subito anche una
perquisizione a casa e in ufficio: in quel momento si è appreso che
è accusata di aver «influenzato» – dalla postazione privilegiata di
capo della Mobile di Potenza – varie indagini aperte dalla Procura,
«insabbiandone» alcune, ostacolando l’attività di magistrati e
investigatori, operando per «non garantire il genuino andamento
dei procedimenti», cercando di «influire sul loro corretto
andamento», «insabbiandone» alcuni e favorendo «il ruolo politico
del marito» deputato. Letta la notizia sull’Ansa, Margiotta ha
smentito di essere sotto inchiesta («non mi risulta essere indagato e
comunque che non ho ricevuto alcun avviso di garanzia»),
confermando che invece lo è la sua signora.
Papania Antonio: Ex Margherita, il 24 gennaio 2002 ha
patteggiato davanti al gip di Palermo una pena di 2 mesi e 20 giorni
di reclusione per abuso d’ufficio. La vicenda risale al 1998.
Papania, all’epoca assessore regionale al Lavoro, venne coinvolto
in un’inchiesta condotta dalla Procura di Palermo su una
compravendita di posti di lavoro. Secondo i magistrati, alcuni
esponenti di un sindacato, il Failea, avevano promesso assunzioni
a quindici ex detenuti in cerca di lavoro in cambio di somme di
denaro che arrivavano fino a 3 milioni di lire. Per le assunzioni i
sindacalisti si sarebbero rivolti a pubblici ufficiali e politici. A
Papania, che aveva dato lavoro a disoccupati privi dei titoli richiesti
dalla legge, i pm avevano contestato il concorso esterno in
associazione a delinquere e l’abuso d’ufficio. La prima accusa è
stata però archiviata dal gip. Secondo gli investigatori, Papania era
stato contattato dall’organizzazione, guidata da Francesco Paolo
Alaimo, arrestato, per ottenere l’inserimento dei disoccupati. In
un’intercettazione ambientale Alaimo parlava con un altro indagato
di una percentuale del 3 per cento da pagare a Papania solo quando
fosse riuscito «a far traghettare i soldi gestiti dalla Regione a
un’associazione costituita appositamente suggerita dal politico».
Secondo Papania però non vi fu mai nessuna promessa di tangente.
L’indagine ha riguardato piani di inserimento professionale,
cantieri di lavoro, lavoratori socialmente utili, precari tante volte
scesi in piazza per sollecitare assunzioni, scatenando proteste con
incidenti.
Rigoni Andrea: Ex Margherita, è stato condannato a 8 mesi di
reclusione in primo grado per un abuso edilizio sul monte di Porto
Azzurro, all’isola d’Elba, insieme alla madre, alla sorella e al
direttore dei lavori. In appello, poi, si è salvato grazie alla
prescrizione del reato.
Vitrano Gaspare: Ex Margherita, è stato condannato dalla Corte
d’appello di Palermo a 9 mesi di reclusione per falso in atto
pubblico e imputato in Tribunale per abuso d’ufficio. Secondo
l’accusa, per sanare una irregolarità che lo avrebbe fatto decadere
da deputato regionale della Sicilia per aver presentato in ritardo la
domanda di aspettativa, avrebbe falsificato i registri di presenza nel
suo ufficio di dipendente dell’ente Regione, con la complicità di
altri due funzionari.
Italia dei Valori (0)
Sinistra Arcobaleno (3)
Caruso Francesco (Prc): Alcune condanne, arresti e processi per
manifestazioni, «espropri proletari» e altre iniziative «antagoniste».
Caruso viene arrestato a Cosenza nel novembre 2003 insieme a una
ventina di compagni per reati politici gravissimi (che paiono
francamente eccessivi), come l’associazione eversiva finalizzata
alla sovversione dell’ordine democratico ed economico del paese,
per il ruolo avuto durante le manifestazioni «no global» di Napoli
nel 2000 e durante il G8 di Genova nel 2001 alla guida della «Rete
Meridionale del Sud Ribelle». Il Tribunale del Riesame annulla poi
quelle ordinanze, ma nel luglio 2004 Caruso viene rinviato a
giudizio dinanzi alla Corte d’assise di Cosenza per associazione
sovversiva, cospirazione politica e attentato agli organi
costituzionali dello Stato. Nel gennaio del 2008, l’accusa ha chiesto
di condannarlo a 6 anni e l’Avvocatura dello Stato ha avanzato una
richiesta di 5 milioni di euro per «danni all’immagine dello Stato
italiano». Caruso è anche imputato ad Acerra per estorsione
aggravata per aver organizzato un’azione dimostrativa in un
supermercato, bloccando le casse e ottenendo dalla direzione un
quintale di pasta da distribuire gratis alla povera gente. Nel 1996 un
giovanissimo Caruso e altre sei persone si oppongono allo
sgombero della sala studio universitaria di Bologna in via Zamboni
36: per questo, nel 2003, Francesco viene condannato a 10 mesi per
aggressione a un poliziotto e interruzione di pubblico servizio a 10
mesi, ma poi in appello il reato cade in prescrizione, grazie alla
concessione delle attenuanti generiche. Ancora sotto processo per
gli scontri di piazza del 17 marzo 2001, nel 2007 è stato
condannato a 3 anni e 4 mesi per un’irruzione con un centinaio di
manifestanti no global all’Ipercoop di Afragola. In tutti i
procedimenti penali a suo carico, non si è mai avvalso
dell’immunità parlamentare.
Farina Daniele (Prc): Più volte arrestato e fermato per reati legati
alla sua attività politica nel Leoncavallo. È stato condannato
definitivamente tre volte. La prima condanna, del 1989, è a 1 anno
e 6 mesi per fabbricazione, detenzione e porto abusivo di ordigni
esplosivi, resistenza a pubblico ufficiale (manifestazione
antifascista dei collettivi universitari – a Milano nel 1985; scontri
davanti alla centrale nucleare di Montalto di Castro nel 1986): tutti
reati poi coperti da amnistia. La seconda, del 1998, a 10 mesi per
lesioni personali gravi (scontri tra servizi d’ordine sindacale e
Leoncavallo-Milano 1991). La terza, del 2001, per inosservanza
degli ordini dell’autorità, cioè delle ordinanze di Marco
Formentini, sindaco di Milano, sui concerti al Leoncavallo nei
primi anni Novanta. Appena eletto, la Camera l’ha subito sistemato
come vicepresidente unico della commissione Giustizia della
Camera. Ora è ricandidato con l’Arcobaleno.
Pecoraro Scanio Alfonso (Verdi): Ministro dell’Ambiente e
leader dei Verdi, è indagato per associazione per delinquere e
corruzione dinanzi alla Procura di Roma, che nel marzo del 2008
ha ereditato il fascicolo per competenza dal pm potentino Henry
John Woodcock. Probabile che il fascicolo passi al Tribunale dei
ministri, competente sui reati ministeriali. L’ipotesi d’accusa,
emersa da intercettazioni avviate nell’inchiesta su Corona-
Vallettopoli e approfondita dai Carabinieri del Noe (diretto dal
celebre Capitano "Ultimo"), è che il ministro si sia fatto pagare
vacanze all’estero, viaggi in aereo e in elicottero, soggiorni in hotel
di extralusso (per esempio il Town House di piazza Duomo a
Milano, 7 stelle), telefonini e altri regali da alcuni imprenditori
interessati ad appalti per lo smaltimento di rifiuti della Campania, a
bonificare alcune aree inquinate della Basilicata e a ottenere
incarichi per organizzare le trasferte del Ministero. L’agenzia
turistica Visetur avrebbe saldato il conto del soggiorno natalizio di
Pecoraro al Town House, mentre il fratello avvocato del titolare
veniva inserito fra i consulenti del Ministero e la ditta otteneva
l’appalto per occuparsi di alcune trasferte ministeriali. Pecoraro s’è
proclamato innocente e ha annunciato la rinuncia a ogni tipo di
immunità. Anche suo fratello Marco, senatore uscente dei Verdi
(non ricandidato), è indagato con le stesse ipotesi d’accusa.

martedì 8 aprile 2008

CONFUSION


CARISSIMI, DI SEGUITO PUBBLICO LA LETTERA DI FRANCESCA, TRA LE TANTE ARRIVATE IN QUESTI GIORNI, HO SCELTO LA SUA PER UN MOTIVO.

FRANCESCA MI SEMBRA RAPPRESENTARE PERFETTAMENTE LA CONFUSIONE CHE IN QUESTI ANNI DISTORCE LA REALTÀ IN CUI VIVIAMO, IMPEDENDOCI, DI CAPIRE E QUINDI DI SCEGLIERE RAZIONALMENTE.

A FRANCESCA INVECE CHIEDO, DI RIFLETTERE, CON ATTENZIONE...

PERCHÈ PROPRIO IN MOMENTI DI ESTREMA CRISI BISOGNA SALVAGUARDARE AD OGNI COSTO LA LIBERTÀ DEMOCRATICA, CONTRO SCELTE DI ESTREMA DESTRA ANCHE SE SEMBREREBBERO DARCI TUTTE LE RISPOSTE E LE SICUREZZE DI CUI AVREMMO BISOGNO.

CI SIAMO GIÀ PASSATI FRANCESCA, ED IN QUEL MODO DI FARE POLITICA NON ABBIAMO TROVATO NESSUNA SOLUZIONE, MA SOLO DOLORE...



Ciao sono Francesca,

ho paura di essere uscita fuori di testa per quello che mi sto apprestando a fare e scrivere.

L'altro giorno ho visto per la prima volta a Porta a Porta di Bruno Vespa un tizio, mai visto e sentito prima d'ora (anche se poi ha già molta storia alle sue spalle) questo tizio ha turbato un altro signore che voleva andarsene dal programma, facendo andare su tutte le furie Bruno Vespa. Mi sono detta: - chi è questo tipo? - che cosa fa di tanto grave da far andare via una persona solo per la sua presenza?Ma poi tutto finì li, dopo qualche sera ho rivisto questo signore a Matrix da Mentana su canale 5 e ha destato la mia attenzione, tanto da andare ad informarmi.Bhè cari miei io so quanto sia prezioso il tempo, e so a priori che non avete mica tanta intenzione di mettervi a leggere una lunghissima mail, quindi sarò breve e arrivo subito al sodo.(però prima di cestinare il messaggio perchè pensi che abbiamo idee diverse, ti capisco, ma per favore leggi fino in fondo).La settimana prossima andremo a votare, un po' disgustati, depressi, rassegnati, andremo a votare... ma chi?? Io con questa mail vi voglio solo dire una cosa, non votate i 2 più famosi, premetto che io sono un po' filo-berlusconiana, ma solo al pensiero che Berlusconi torni di nuovo al potere, mamma mia!!! Ma non per lui, ma per tutto quello che accadrà nei prossimi anni, "pover" uomo, sarà di nuovo preso di mira da tutti a destra e manca, tutto salterà di nuovo, sarà di nuovo l'ennesima paranoia televisiva, gli bloccheranno la strada ocvunque in italia e all'estero, sarà di nuovo una grande ... non ho aggettivi..... ma una gran paranoia.Usate il vostro voto, per protestare, si avete capito bene per protestare... c'è chi dice come il grande Grillo, che per protestare bisognerebbe non votare, no caro mio, se vuoi protestare, se vuoi che il tuo voto dia una sferzata di nervosismo al sistema vota altro chiunque tu pensi, vota un partito minore, un partito socnosciuto, creiamo un po' di caos...Ma vi immaginate la faccia dei 2 più famosi che pensano di avere loro le redini delle votazioni e del paese, di tutti i sondagisti, di tutti quelli che hanno messo soldi nelle loro campagna per avere in cambio chissà cosa dopo...Quindi questo mio messaggio è per dirvi non per votare un partito che dico io (dopo ve lo conosiglio) ma di votare qualcun'altro, in questo modo il tuo voto darà un chiaro segnale al paese che siamo veramente stanchi, che stiamo protestando, votando chiunque ma non loro, tanto ormai chi più chi meno tutti le stesse cose dicono anche i piccoli partiti, quindi divertiamoci a vedere cosa succede.IO VI DO ANCHE UN CONSIGLIOTornando al tipo di cui vi parlavo all'inizio, fa parte di un partito chiamato FORZA NUOVA, mamma ragazzi che partito, andate a leggere il programma del partito, io per dovere di parte in questo messaggio non vi indico siti o indirizzi, sarete voi ad informarvi, andare su GOOGLE e cercare il nome del partito, che vi assicuro, è forte davvero.Diciamocela tutta, questo FIORE non vincerà le elezioni (almeno credo quasi sicuramente), però metti il caso che rubiamo il 2 % di voti a uno e il 2% all'altro e li diamo a FORZA NUOVA tutti i giornali del mondo parlerebbero dell'Italia per l'ennesima volta, e forse chi andrà al potere capirà una cosa, che siamo veramente stanchi, e abbiamo bisogno di istituzioni Serie e anche Severe che si facciano rispettare.Alcuni stralci del suo programma?- blocco totale dell'immgrazione per 5 anni - tutti i clandestini a casa- smontare il potere delle banche- far ritonrare le autostrade nostre, come avevano creato i nostri padri con le tasse e duro lavoro negli anni '50 e 60, che di diceva che dovevano essere gratis- stop all'islamizzazione dell' Italia (nel 2020 saranno 20 milioni solo in Italia!!!!) quindi sicuramente faranno mercato, e sapete quando è stronzo il mercato quindi la Pasqua diventerà festa di primavera il Natale festa del solstizio... al contrario sentiremo parlare sempre di più di Ramadam ecc ecc.. sarà un vero casino fra 10 anni, a questo punto è melgio far venire persone chessò dall'Argentina, dal Brasile, dal Messico, almeno in parte ci somigliano (parlo di cultura per me bianchi o neri non fa alcuna differenza!!!!)Cmq adesso basta, altrimenti mi infervoro non so neanche perchè io abbia fatto una cosa del genere, informatevi su INternet la vera democrazia.Votiamo differente, io sono stanca ho 35 anni e 2 figli piccoli e inizio ad aver paura di vivere....

Scusate non vi ditrurberò più

sabato 5 aprile 2008

SE IO FOSSI DIO...


CARI COMPAGNI DI VIAGGIO, PUBBLICO IL TESTO ED IL VIDEO DI UNA CANZONE DI GIORGIO GABER CHE CREDO SIA ABBASTANZA ILLUMINANTE SUL MIO E SUL VOSTRO STATO D'ANIMO.
IL GIORNO SI AVVICINA E SE IO FOSSI DIO...

Io se fossi Dio... e io potrei anche esserlo, sennò non vedo chi! Io se fossi Dio, non mi farei fregare dai modi furbetti della gente, non sarei mica un dilettante, Sarei sempre presente! Sarei davvero in ogni luogo a spiare o meglio ancora a criticare appunto cosa fa la gente. Per esempio il piccolo borghese com'è noioso, non commette mai peccati grossi, non è mai intensamente peccaminoso. Del resto, poverino, è troppo misero e meschino e pur sapendo che Dio è più esatto di una Sveda lui pensa che l'errore piccolino non lo conti o non lo veda. Per questo io se fossi Dio, preferirei il secolo passato, se fossi Dio rimpiangerei il furore antico, dove si odiava, e poi si amava, e si ammazzava il nemico! Ma io non sono ancora nel regno dei cieli, sono troppo invischiato nei vostri sfaceli... Io se fossi Dio, non sarei così coglione a credere solo ai palpiti del cuore o solo agli alambicchi della ragione. Io se fossi Dio, sarei sicuramente molto intero e molto distaccato come dovreste essere Voi! Io se fossi Dio, non sarei mica stato a risparmiare, avrei fatto un uomo migliore. Si vabbè lo ammetto non mi è venuto tanto bene, ed è per questo, per predicare il giusto, che io ogni tanto mando giù qualcuno, ma poi alla gente piace interpretare e fa ancora più casino! Io se fossi Dio, non avrei fatto gli errori di mio figlio, e sull'amore e sulla carità mi sarei spiegato un po' meglio. Infatti non è mica normale che un comune mortale per le cazzate tipo compassione e fame in India, c'ha tanto amore di riserva che neanche se lo sogna, che viene da dire: "Ma dopo come fa a essere così carogna?" Io se fossi Dio, non sarei ridotto come Voi e se lo fossi io certo morirei per qualcosa di importante. Purtroppo l'occasione di morire simpaticamente non capita sempre, e anche l'avventuriero più spinto muore dove gli può capitare e neanche tanto convinto. Io se fossi Dio, farei quello che voglio, non sarei certo permissivo, bastonerei mio figlio, sarei severo e giusto, stramaledirei gli Inglesi come mi fu chiesto, e se potessi anche gli africanisti e l'Asia e poi gli Americani e i Russi; bastonerei la militanza come la misticanza e prenderei a schiaffi i volteriani, i ladri, gli stupidi e i bigotti: perché Dio è violento! E gli schiaffi di Dio appiccicano al muro tutti! Ma io non sono ancora nel regno dei cieli, sono troppo invischiato nei vostri sfaceli... Finora abbiamo scherzato! Ma va a finire che uno prima o poi ci piglia gusto e con la scusa di Dio tira fuori tutto quello che gli sembra giusto. E a te ragazza che mi dici che non è vero che il piccolo borghese è solo un po' coglione, che quel uomo è proprio un delinquente, un mascalzone, un porco in tutti i sensi, una canaglia e che ha tentato pure di violentare sua figlia! Io come Dio inventato, come Dio fittizio, prendo coraggio e sparo il mio giudizio e dico: "Speriamo che a tuo padre gli sparino nel culo cara figlia!". Così per i giornali diventa un bravo padre di famiglia. Io se fossi Dio, maledirei davvero i giornalisti e specialmente tutti, che certamente non son brave persone e dove cogli, cogli sempre bene. Compagni giornalisti avete troppa sete e non sapete approfittare delle libertà che avete, avete ancora la libertà di pensare ma quello non lo fate e in cambio pretendete la libertà di scrivere, e di fotografare immagini geniali e interessanti, di presidenti solidali e di mamme piangenti. E in questa Italia piena di sgomento come siete coraggiosi, voi che vi buttate senza tremare un momento: cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti, e si direbbe proprio compiaciuti. Voi vi buttate sul disastro umano col gusto della lacrima in primo piano. Sì vabbè lo ammetto la scomparsa dei fogli e della stampa sarebbe forse una follia, ma io se fossi Dio, di fronte a tanta deficienza non avrei certo la superstizione della democrazia! Ma io non sono ancora del regno dei cieli, sono troppo invischiato nei vostri sfaceli... Io se fossi Dio, naturalmente io chiuderei la bocca a tanta gente, nel regno dei cieli non vorrei ministri e gente di partito tra le "balle", perché la politica è schifosa e fa male alla pelle. E tutti quelli che fanno questo gioco, che poi è un gioco di forza, è ributtante e contagioso come la lebbra e il tifo, e tutti quelli che fanno questo gioco, c'hanno certe facce che a vederle fanno schifo, che sian untuosi democristiani o grigi compagni del P.C. Son nati proprio brutti o perlomeno tutti finiscono così. Io se fossi Dio, dall'alto del mio trono vedrei che la politica è un mestiere come un altro e vorrei dire, mi pare Platone, che il politico è sempre meno filosofo e sempre più coglione!: è un uomo tutto tondo che senza mai guardarci dentro scivola sul mondo, che scivola sulle parole anche quando non sembra o non lo vuole. Compagno radicale, la parola compagno non so chi te l'ha data, ma in fondo ti sta bene, tanto ormai è squalificata, compagno radicale, cavalcatore di ogni tigre, uomo furbino ti muovi proprio bene in questo gran casino e mentre da una parte si spara un po' a casaccio e dall'altra si riempiono le galere di gente che non centra un cazzo! Compagno radicale, tu occupati pure di diritti civili e di idiozia che fa democrazia e preparaci pure un altro referendum questa volta per sapere dov'è che i cani devono pisciare! Compagni socialisti, ma sì anche voi insinuanti, astuti e tondi, compagni socialisti, con le vostre spensierate alleanze di destra, di sinistra, di centro, coi vostri uomini aggiornati, nuovi di fuori e vecchi di dentro, compagni socialisti fatevi avanti che questo è l'anno del garofano rosso e dei soli nascenti, fatevi avanti col mito del progresso e con la vostra schifosa ambiguità! Ringraziate la dilagante imbecillità! Ma io non sono ancora nel regno dei cieli, sono troppo invischiato nei vostri sfaceli... Io se fossi Dio, non avrei proprio più pazienza, inventerei di nuovo una morale e farei suonare le trombe per il Giudizio universale. Voi mi direte perché è così parziale il mio personalissimo Giudizio universale? Perché non suonano le mie trombe per gli attentati, i rapimenti, i giovani drogati e per le bombe? Perché non è comparsa ancora l'altra faccia della medaglia. Io come Dio, non è che non ne ho voglia, io come Dio, non dico certo che siano ingiudicabili o addirittura, come dice chi ha paura, gli innominabili, ma come uomo come sono e fui ho parlato di noi, comuni mortali, quegli altri non li capisco, mi spavento, non mi sembrano uguali. Di loro posso dire solamente che dalle masse sono riusciti ad ottenere lo stupido pietismo per il carabiniere, di loro posso dire solamente che mi hanno tolto il gusto di essere incazzato personalmente. Io come uomo posso dire solo ciò che sento, cioè solo l'immagine del grande smarrimento. Però se fossi Dio sarei anche invulnerabile e perfetto, allora non avrei paura affatto, così potrei gridare, e griderei senza ritegno che è una porcheria, che i brigatisti militanti siano arrivati dritti alla pazzia! Ecco la differenza che c'è tra noi e gli innominabili: di noi posso parlare perché so chi siamo e forse facciamo più schifo che spavento, ma di fronte al terrorismo o a chi si uccide c'è solo lo sgomento. Ma io se fossi Dio, non mi farei fregare da questo sgomento e nei confronti dei politicanti sarei severo come all'inizio, perché a Dio i martiri non gli hanno fatto mai cambiar giudizio. E se al mio Dio che ancora si accalora, gli fa rabbia chi spara, gli fa anche rabbia il fatto che un politico qualunque se gli ha sparato un brigatista, diventa l'unico statista. Io se fossi Dio, quel Dio di cui ho bisogno come di un miraggio, c'avrei ancora il coraggio di continuare a dire che Aldo Moro insieme a tutta la Democrazia Cristiana è il responsabile maggiore di vent'anni di cancrena italiana. Io se fossi Dio, un Dio incosciente enormemente saggio, avrei anche il coraggio di andare dritto in galera, ma vorrei dire che Aldo Moro resta ancora quella faccia che era! Ma in fondo tutto questo è stupido perché logicamente io se fossi Dio, la Terra la vedrei piuttosto da lontano e forse non ce la farei ad accalorarmi in questo scontro quotidiano. Io se fossi Dio, non mi interesserei di odio o di vendetta e neanche di perdono perché la lontananza è l'unica vendetta è l'unico perdono! E allora va a finire che se fossi Dio, io mi ritirerei in campagna come ho fatto io...

IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.