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giovedì 6 novembre 2008

IL PASSATO E IL FUTURO





CARI COMPAGNI, HO PENSATO A LUNGO SE CONTINUARE CON QUESTO INUTILE ESERCIZIO MORALE, CHE OLTRE A PRIVARMI DI TEMPO PREZIOSO ( E SEMPRE PIÙ SCARSO ) NON SORTISCE NESSUN ALTRO EFFETTO. MA SE C'È UN DIFETTO IN ME È LA TESTARDAGGINE, È QUINDI CON GRANDE DISPIACERE CHE COMUNICO A TUTTI COLORO CHE HANNO GIOITO ALL'ANNUNCIO DELLA CHIUSURA DI QUESTO PICCOLO ANGOLO DI LIBERTÀ: PORTATE PAZIENZA, LA NOSTRA ORA NON È ANCORA ARRIVATA, LA VOSTRA SI VEDRÀ, PER ADESSO LA RIVOLUZIONE CONTINUA.

DI SEGUITO A IMPERITURA MEMORIA, ALLEGO IL DISCORSO CHE CALAMANDREI ( UNO DEI NOSTRI PADRI COSTITUENTI ) FECE NEL 1950.
LA SUA VOCE PROFETICA DAL PASSATO SI UNISCE ALL'INTERVISTA CHE L'EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA COSSIGA HA DATO POCHI GIORNI FA. ( VERO MOTIVO INSIEME AL RITORNO DI GELLI ED ALLA VITTORIA DI OBAMA DEL MIO TORNARE SU QUESTE PAGINE ) E CHE CREDO ALTRETTANTO PROFETICA.

SE IL PASSATO NON PASSA VUOL DIRE CHE CI HANNO RUBATO IL FUTURO.




"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece cha alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico".
Piero Calamandrei in Scuola Democratica, 20 marzo 1950




Presidente Cossiga, pensa che minacciando l’uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?




«Dipende, se ritiene d’essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l’Italia è uno Stato debole, e all’opposizione non c’è il granitico Pci ma l’evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».Quali fatti dovrebbero seguire?«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno».



Ossia?




«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».



Gli universitari, invece?



«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».



Dopo di che?



«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».



Nel senso che...



«Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».



Anche i docenti?



«Soprattutto i docenti».



Presidente, il suo è un paradosso, no?



«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».



E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.



«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio».



Quale incendio?



«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».



E’ dunque possibile che la storia si ripeta?



«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».



Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.



«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».



Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...



«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all’inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com’era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro. La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c’è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente»



Fonte: Andrea Cangini, Quotidiano Nazionale (Il Giorno /Resto del Carlino/La Nazione)

IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.