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martedì 10 giugno 2008

IL MONDO CI ASCOLTA


CARI COMPAGNI CI TROVIAMO DI FRONTE ( un altra ? ) ALLA SOLITA EMERGENZA DEMOCRATICA, QUESTA VOLTA SI PARLA DI INTERCETTAZIONI.

VEDIAMO DI CAPIRE, O ANCORA MEGLIO, STIAMO AD ASCOLTARE, PERCHÈ STATE PUR CERTI DI UNA COSA :


IL MONDO CI ASCOLTA...

Sempreché non sia stato frainteso o non abbia parlato a titolo personale, basta prendere alla lettera l’annuncio dell'innominabile per prevedere le conseguenze della nuova legge. Qualche esempio. Tizio viene ammazzato. Nessuna traccia dell’assassino. Il giudice ordina di controllare i telefoni di parenti, amici e colleghi di lavoro, alla ricerca di un indizio. Ma l’omicidio (salvo che a commetterlo sia un mafioso, un camorrista o un terrorista) non è compreso tra i reati per cui sarà ancora lecito intercettare: dunque resterà insoluto, salvo che l’assassino si presenti spontaneamente a confessare. Rapina in banca: una telecamera riprende uno dei rapinatori. Gl’inquirenti riconoscono dalle immagini sfuocate uno dei rapinatori e gl’intercettano il telefono per accertarsi che sia proprio lui e individuarne i complici. Questo, oggi. Domani, non essendo le rapine reati di criminalità organizzata, niente intercettazioni: impossibile scoprire i malviventi, che la faranno franca, né tantomeno recuperare il bottino. Un imprenditore viene sequestrato. Le forze dell’ordine, oggi, mettono sotto controllo il telefono di casa per risalire dalle chiamate per la richiesta di riscatto - alle utenze dei sequestratori, pedinarli, scoprire il covo e liberare l’ostaggio. Domani niente intercettazioni e niente colpevoli. Ai familiari non resterà che pagare e sperare che il congiunto venga restituito tutto intero. Un misterioso molestatore perseguita una ragazza con telefonate oscene, o minaccia e insulta un suo nemico: gl’investigatori controllano il telefono della vittima e risalgono al disturbatore. Oggi. In futuro anche questo sarà impossibile. Una donna, picchiata e violentata dall’ex compagno, trova la forza di sporgere denuncia. Ma mancano le prove. Per trovarle, serve intercettare l’uomo per verificarne gli spostamenti. Con la nuova legge, niente intercettazioni e niente prove. Circa il 90% delle intercettazioni, in Italia, riguardano traffici di droga, molto spesso a opera di bande di italiani o di immigrati non affiliati alla criminalità organizzata. Bene, anzi male: non saranno più intercettabili, così lo Stato rinuncia a sgominare centinaia di pericolose gang e a sequestrare enormi quantità di stupefacenti. Anche per rintracciare i latitanti, sfuggiti alla giustizia dopo condanne per omicidio, rapina, traffico d’armi o di droga ecc., si intercettano i telefoni di parenti, amici e conoscenti per verificare chi li ospiti o li aiuti: salvo che si tratti di mafiosi o terroristi, la nuova legge impedirà di acciuffarli. Poi, naturalmente, ci sono i reati finanziari, fiscali e contro la Pubblica amministrazione. Che poi sono quelli che L'INNOMINABILE, avendone commessi parecchi ed essendo tuttora imputato per tutte e tre le categorie penali, spera di rendere impossibili da scoprire e da punire (magari con una norma transitoria che renda inutilizzabili le intercettazioni sin qui realizzate, tipo quella tra lui e Saccà per cui è imputato a Napoli per corruzione). Siccome nessuno li confessa spontaneamente, l’unico modo per smascherarli è intercettare chi è sospettato di commetterli. D’ora in poi sarà proibito: non commetterli, ma scoprirli. Così i miliardi di euro che ora lo Stato recupera ogni anno dai processi per bancarotta, falso in bilancio, corruzione, concussione, frode fiscale, aggiotaggio (solo dalle intercettazioni dei furbetti del quartierino, la Procura di Milano e Clementina Forleo hanno recuperato quasi 1 miliardo di euro) resteranno nelle tasche dei criminali. Chissà che ne dice Robin Hood Tremonti.


A questo vorrei aggiungere tre frasi appena ascoltate dal Tg1 (9 giugno) che sono segnali di pericolo.


1) On. Bocchino (Pdl): "I magistrati usano le intercettazioni perché hanno smesso di fare indagini". La frase è senza senso perché non ci possono essere intercettazioni senza indagini. Ed è dubbio che, salvo gli incidenti stradali, ci possono essere indagini senza intercettazioni. Ma lo sa L’on. Bocchino quante intercettazioni ha ordinato e utilizzato Rudolph Giuliani, quando era "U.S. District Attorney" a New York per portare in prigione (per gravissimi reati finanziari) mezza Wall Street, fra cui molti potenti insospettabili?


2) Sen. Quagliariello: (Pdl): "Occorre finalmente proteggere il diritto alla privacy di ogni cittadino". Mai uno specifico progetto politico è stato più lontano dall’interessi di "ogni cittadino", la cui privacy (sia pure per comprensibili ragioni) è dettagliatamente violata ogni volta che acquista un biglietto aereo per viaggi internazionali. La privacy è ormai violata al punto che – negli aeroporti americani – è già in funzione lo scanner che mostra i passeggeri (tutti) completamente nudi. In Italia solo qualcuno che è oggetto di indagini è disturbato nella sua privacy. Ma prima c’è un reato, o un grave sospetto. Come le ecografie in medicina- le intercettazioni confermano o negano. Se le intercettazioni sono così tante e le violazioni, vere o presunte, così poche (e sempre a carico di alcuni noti ) vuol dire che per la grandissima maggioranza dei casi c’è piena tutela e che l’interesse alla privacy dei cittadini non è in pericolo. O lo è meno che in molte altre situazioni.


3) On. Veltroni, segretario PD: "Intercettare sì, pubblicare no". Ma la legge già stabilisce tutto nei dettagli. Il processo, come afferma fin dall’inizio il codice di procedura penale, è pubblico. Alcune sue parti restano temporaneamente coperte da segreto istruttorio (la cui violazione è già reato) fino al deposito in cancelleria, che il codice chiama "pubblicazione". Da quel momento, anche per legittime ragioni di difesa e per doveroso rendiconto all’opinione pubblica, non solo si può, ma si deve pubblicare. E’ impegno giuridico e dovere giornalistico. Altrimenti diventerà una decisione del potere coprire o scoprire. O diventerà materia di ricatto.


1 commento:

Anonimo ha detto...

come sempre ci prova, ma almeno sembra che stavolta lo abbiamo stoppato in tempo. Per questo adoro questo blog. Alla faccia di quelli che dicono che non serve a ninete informare.

Gio.

IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.