Il futuro di tutti o il presente di pochi ?
Su questa linea, che risulta invisibile ai nostri occhi ammaestrati di consumatori ma ben visibile a tutti gli occhi affamati del pianeta, ci giochiamo il futuro in questo oscuro presente.
Perchè a voler essere sinceri, anche i migliori di noi, oggi, sono schierati dalla parte dei peggiori.
Possiamo continuare a crogiolarci nella nostra ipocrisia mentre facciamo il pieno alla macchina, o ci beviamo il nostro gin tonic in discoteca, ma sappiamo che la nostra vita non solo preserva ma adirrittura alimenta il male che stà consumando il nostro pianeta.
Sempre più spesso ci viene chiesto di schierarci, per dare senso e peso alle nostre parole.
Eppure anche se si moltiplicano le voci a favore dei tanti cambiamenti da fare, ancora non si vedono reali interventi.
Per riassumere, sembra quasi che si parli dei problemi per esorcizzarli, come si fà sul lettino dello psicologo con i ricordi dolorosi. Ma poi quando è il momento di trasformare in realtà tutto quello di cui si è parlato, ci si trova, guarda caso, soli.
Per questo, prima o poi, dovremo cadere dalle nostre nuvole di zucchero filato.
E sarà una caduta dolorosa.
Oggi noi facciamo parte del 20% fortunato del pianeta, siamo veramente così ingenui da pensare che il restante 80% non voglia avere anche lui tutti i nostri publiccizati privilegi ?
Ma di cosa stiamo parlando ?
Acqua.
Solo lo 0,7% di acqua del pianeta è potabile, oggi ci sono già 2 miliardi di persone che non possono accedervi, ed il loro numero aumenta in maniera devastante (il 20% annuo).
Rifiuti.
In Italia è emergenza da anni, ( fatevi un giro al Sud per vedere e annusare l’emergenza ) il resto del mondo segue a ruota, ma cosa faremo quando il Terzo mondo ( 65% della popolazione mondiale ) comincierà a produrli oltre che ( come adesso ) solo ricevere i nostri ?
Petrolio, Gas, Carbone
Dicono stia finendo, eppure non si vedono soluzioni ( se non sulla carta ) ma se il 20% della popolazione e le sue industrie sono stati in grado di portare alla sua scomparsa in poco più di 100 anni, cosa succederá quando tutti i Cinesi, gli Indiani, i Sud Americani, gli Africani, si andranno a comprare ( finalmente ) la loro bella automobile, o vorranno accendersi il riscaldamento d’inverno ?
Lavoro
Se nella osannata Europa il tasso medio di dissocupazione è del 15% e in quasi tutto il Terzo mondo raggiunge l’85% cosa succederà quando tutte queste brave persone decideranno di rimboccarsi le maniche ed iniziare a lavorare, trovandosi però con il problema che nei loro stati non c’è lavoro e nei nostri ( lo dicono le pubblicità ) si ?
Materie Prime
Dal disboscamento senza limiti che ha distrutto centinaia di ecositemi e portato all’estinzione migliaia di specie, alle forme di pesca che hanno portato all’esaurimento i grandi banchi incrinando profondamente il rapporto nascite-morti e quindi la ricreazione dei grandi banchi di pesci. Dall’inquinamento e conseguente cambio climatico che hanno reso inutilizzabile vastissime aree del nostro pianeta ora a rischio siccità o inondazioni, con la conseguente perdita di produzione agraria ( nella maggior parte dei casi per autosussistenza) all’abbandono di cultivi come quello dei cereali per fare spazio a grandi latifondi di soja ( vedi il caso del Brasile ) o altre piante coltivate non per nutrire ma per le loro qualità industriali ?
Se le materie prime cominciano a scarseggiare con l’automatico aumento dei loro prezzi ( vedi esempio della carta aumentata del 150% negli ultimi 10 anni) cosa succederà quando la maggior parte della popolazione vorrà potervi accedere ed i prezzi troppo alti oltre alla loro scarsità glielo impediranno ?
Ecco questo breve e sicuramente incompleto riassunto per dirvi, che chi ci guida ( e noi come loro complici silenziosi) non è assolutamente interessato al futuro nostro e del nostro pianeta, ma solo al loro dorato presente ed a tutti i soldi che in questo presente riusciranno a fare, e forse questa osessione del "tutto e subito" nasce proprio dal fatto che questi vecchi miliardari sanno che non ci sarà nessun futuro, dopo il loro, dorato presente
Su questa linea, che risulta invisibile ai nostri occhi ammaestrati di consumatori ma ben visibile a tutti gli occhi affamati del pianeta, ci giochiamo il futuro in questo oscuro presente.
Perchè a voler essere sinceri, anche i migliori di noi, oggi, sono schierati dalla parte dei peggiori.
Possiamo continuare a crogiolarci nella nostra ipocrisia mentre facciamo il pieno alla macchina, o ci beviamo il nostro gin tonic in discoteca, ma sappiamo che la nostra vita non solo preserva ma adirrittura alimenta il male che stà consumando il nostro pianeta.
Sempre più spesso ci viene chiesto di schierarci, per dare senso e peso alle nostre parole.
Eppure anche se si moltiplicano le voci a favore dei tanti cambiamenti da fare, ancora non si vedono reali interventi.
Per riassumere, sembra quasi che si parli dei problemi per esorcizzarli, come si fà sul lettino dello psicologo con i ricordi dolorosi. Ma poi quando è il momento di trasformare in realtà tutto quello di cui si è parlato, ci si trova, guarda caso, soli.
Per questo, prima o poi, dovremo cadere dalle nostre nuvole di zucchero filato.
E sarà una caduta dolorosa.
Oggi noi facciamo parte del 20% fortunato del pianeta, siamo veramente così ingenui da pensare che il restante 80% non voglia avere anche lui tutti i nostri publiccizati privilegi ?
Ma di cosa stiamo parlando ?
Acqua.
Solo lo 0,7% di acqua del pianeta è potabile, oggi ci sono già 2 miliardi di persone che non possono accedervi, ed il loro numero aumenta in maniera devastante (il 20% annuo).
Rifiuti.
In Italia è emergenza da anni, ( fatevi un giro al Sud per vedere e annusare l’emergenza ) il resto del mondo segue a ruota, ma cosa faremo quando il Terzo mondo ( 65% della popolazione mondiale ) comincierà a produrli oltre che ( come adesso ) solo ricevere i nostri ?
Petrolio, Gas, Carbone
Dicono stia finendo, eppure non si vedono soluzioni ( se non sulla carta ) ma se il 20% della popolazione e le sue industrie sono stati in grado di portare alla sua scomparsa in poco più di 100 anni, cosa succederá quando tutti i Cinesi, gli Indiani, i Sud Americani, gli Africani, si andranno a comprare ( finalmente ) la loro bella automobile, o vorranno accendersi il riscaldamento d’inverno ?
Lavoro
Se nella osannata Europa il tasso medio di dissocupazione è del 15% e in quasi tutto il Terzo mondo raggiunge l’85% cosa succederà quando tutte queste brave persone decideranno di rimboccarsi le maniche ed iniziare a lavorare, trovandosi però con il problema che nei loro stati non c’è lavoro e nei nostri ( lo dicono le pubblicità ) si ?
Materie Prime
Dal disboscamento senza limiti che ha distrutto centinaia di ecositemi e portato all’estinzione migliaia di specie, alle forme di pesca che hanno portato all’esaurimento i grandi banchi incrinando profondamente il rapporto nascite-morti e quindi la ricreazione dei grandi banchi di pesci. Dall’inquinamento e conseguente cambio climatico che hanno reso inutilizzabile vastissime aree del nostro pianeta ora a rischio siccità o inondazioni, con la conseguente perdita di produzione agraria ( nella maggior parte dei casi per autosussistenza) all’abbandono di cultivi come quello dei cereali per fare spazio a grandi latifondi di soja ( vedi il caso del Brasile ) o altre piante coltivate non per nutrire ma per le loro qualità industriali ?
Se le materie prime cominciano a scarseggiare con l’automatico aumento dei loro prezzi ( vedi esempio della carta aumentata del 150% negli ultimi 10 anni) cosa succederà quando la maggior parte della popolazione vorrà potervi accedere ed i prezzi troppo alti oltre alla loro scarsità glielo impediranno ?
Ecco questo breve e sicuramente incompleto riassunto per dirvi, che chi ci guida ( e noi come loro complici silenziosi) non è assolutamente interessato al futuro nostro e del nostro pianeta, ma solo al loro dorato presente ed a tutti i soldi che in questo presente riusciranno a fare, e forse questa osessione del "tutto e subito" nasce proprio dal fatto che questi vecchi miliardari sanno che non ci sarà nessun futuro, dopo il loro, dorato presente