CARISSIMI COMPAGNI, PUBBLICO PARTE DELL'INTERVISTA PUBBLICATA SULL'UNITA A ROBERT AMSTERDAM AVVOCATO DI KHODORKOWSKY, EX MAGNATE DEL PETROLIO RUSSO. LO FACCIO PER DUE MOTIVI:
IL PRIMO E PER RICORDARVI ( OGNI VOLTA CHE ACCENDETE IL RISCALDAMENTO ) DA DOVE VIENE IL GAS CHE STATE USANDO E LE IMPLICAZIONI CHE A QUEL GAS SONO LEGATE.
IL SECONDO E PER FARVI RIFLETTERE SUL FATTO CHE BERLUSCONI, A QUANTO PARE, NON È L'UNICO CON CUI PUTIN VA A COLAZIONE.
IL PRIMO E PER RICORDARVI ( OGNI VOLTA CHE ACCENDETE IL RISCALDAMENTO ) DA DOVE VIENE IL GAS CHE STATE USANDO E LE IMPLICAZIONI CHE A QUEL GAS SONO LEGATE.
IL SECONDO E PER FARVI RIFLETTERE SUL FATTO CHE BERLUSCONI, A QUANTO PARE, NON È L'UNICO CON CUI PUTIN VA A COLAZIONE.
Credo che il fatto che Prodi si sia impegnato con l’Eni in accordi sporchi con la Russia accresca la sensazione di impunità del signor Putin e mette seriamente in pericolo la vita del mio cliente». Robert Amsterdam è il legale di Mikhail Khodorkowsky, un tempo rampante proprietario del gigante privato del petrolio russo Yukos, oggi una pallida figura dietro alle sbarre di un campo di lavoro in Siberia, mentre è svanita la speranza che potesse essere rilasciato per buona condotta, oggi che ha già scontato metà degli 8 anni che gli sono stati inflitti per frode fiscale. Lui in carcere, la Yukos è stata fagocitata in casa e fuori: gli «accordi sporchi» a cui si riferisce Amsterdam sono l’acquisizione da parte dell’Eni di una fetta delle spoglie della Yukos, dopo il fallimento della società pilotato dal Cremlino sotto la copertura del processo. «Eni è la sola grande società straniera che abbia partecipato al banchetto - dice Amsterdam - e l’ha fatto per conto di Gazprom». L’accordo che è stato completato l’estate scorsa garantisce all’azienda italiana la fornitura di gas direttamente da Gazprom di qui al 2035 e la partecipazione ai processi industriali a monte in Russia. Ma per Robert Amsterdam è stata una resa: «Invece di far valere in Russia i valori europei e il rispetto della legge, sta succedendo il contrario: è la Russia che sta esportando il suo modello e i suoi valori criminali in Italia e in Europa. E questo è un pericolo non solo per Khodorkowsky ma per tutti noi».
Che cosa intende dire?
«Non c’è niente di legale in tutto ciò. Un giorno Prodi, l’Eni e quanti hanno stretto accordi ai danni della Yukos potrebbero trovarsi in una posizione molto scomoda. Oggi c’è una questione formale molto importante e cioè stabilire se Yukos esista o meno dal punto di vista della legge internazionale. Beh, la Yukos esiste ancora perché è stata rubata illegalmente dal governo russo: è un argomento molto serio per il futuro. La più alta Corte svizzera recentemente ha respinto la rogatoria russa per acquisire documenti sulla Yukos necessari ad un secondo processo contro Khodorkowsky. E l’ha fatto usando un’inusitata durezza di modi».
La Corte svizzera ha parlato di "processo politico e discriminatorio", di «strumentalizzazione di procedure criminali a scopo intimidatorio». Ma è difficile per l’Italia criticare il paese dal quale dipende per le sue risorse energetiche.
«È solo questione di coraggio, le alternative ci sono. Ad esempio in Nord-Africa. Invece è stata scelta la soluzione più facile e più economica. Quello che l’Italia non sembra capire è che l’accordo Eni-Gazprom è un accordo contro l’Europa. In cambio di una parvenza di sicurezza energetica».
Anche altri paesi europei hanno stretto accordi bilaterali, come la Germania.
«Certo, ma Eni è il più grosso partner di Gazprom».
Vi aspettavate che Khodorkowsky non sarebbe stato scarcerato?
«Non ero affatto ottimista e non lo sono per il futuro».
Come ha reagito Khodorkowsky?
«Che cosa può fare? Sa che è un prigioniero politico e ora deve affrontare un nuovo processo. Finiranno per spedirlo in qualche prigione ancora più sperduta. E magari lo uccideranno».
Perché questo accanimento? Dopo aver perduto la Yukos, Khodorkowsky è teoricamente un signor nessuno in un paese forte, con un uomo forte alle redini.
«Non è così. È molto conosciuto e apprezzato in Russia. Quello che in Italia sembrate non capire è che la Russia è una grande repubblica delle banane. L’insicurezza è ai massimi livelli, c’è uno scontro fortissimo all’interno del Cremlino, ci sono morti. E questo in parte ha a che fare con il fatto che hanno rubato un sacco di denaro e ora si pone un problema di legittimità. Putin è esattamente il contrario di un uomo forte, lui stesso non sa bene ora che cosa fare, perché di fatto la Costituzione non c’è più. Se fosse forte davvero avrebbe il coraggio di affrontare gli elettori ad armi pari, non avrebbe soppresso la stampa libera, consentito che uccidessero i giornalisti scomodi, attaccato gli oppositori politici, spedito in carcere uno come Khodorkowsky. Le elezioni sono una farsa assoluta. La verità è che la Russia sta tornando all’epoca del partito unico e l’unica cosa di cui davvero non ha bisogno è l’impunità».
Che cosa intende dire?
«Non c’è niente di legale in tutto ciò. Un giorno Prodi, l’Eni e quanti hanno stretto accordi ai danni della Yukos potrebbero trovarsi in una posizione molto scomoda. Oggi c’è una questione formale molto importante e cioè stabilire se Yukos esista o meno dal punto di vista della legge internazionale. Beh, la Yukos esiste ancora perché è stata rubata illegalmente dal governo russo: è un argomento molto serio per il futuro. La più alta Corte svizzera recentemente ha respinto la rogatoria russa per acquisire documenti sulla Yukos necessari ad un secondo processo contro Khodorkowsky. E l’ha fatto usando un’inusitata durezza di modi».
La Corte svizzera ha parlato di "processo politico e discriminatorio", di «strumentalizzazione di procedure criminali a scopo intimidatorio». Ma è difficile per l’Italia criticare il paese dal quale dipende per le sue risorse energetiche.
«È solo questione di coraggio, le alternative ci sono. Ad esempio in Nord-Africa. Invece è stata scelta la soluzione più facile e più economica. Quello che l’Italia non sembra capire è che l’accordo Eni-Gazprom è un accordo contro l’Europa. In cambio di una parvenza di sicurezza energetica».
Anche altri paesi europei hanno stretto accordi bilaterali, come la Germania.
«Certo, ma Eni è il più grosso partner di Gazprom».
Vi aspettavate che Khodorkowsky non sarebbe stato scarcerato?
«Non ero affatto ottimista e non lo sono per il futuro».
Come ha reagito Khodorkowsky?
«Che cosa può fare? Sa che è un prigioniero politico e ora deve affrontare un nuovo processo. Finiranno per spedirlo in qualche prigione ancora più sperduta. E magari lo uccideranno».
Perché questo accanimento? Dopo aver perduto la Yukos, Khodorkowsky è teoricamente un signor nessuno in un paese forte, con un uomo forte alle redini.
«Non è così. È molto conosciuto e apprezzato in Russia. Quello che in Italia sembrate non capire è che la Russia è una grande repubblica delle banane. L’insicurezza è ai massimi livelli, c’è uno scontro fortissimo all’interno del Cremlino, ci sono morti. E questo in parte ha a che fare con il fatto che hanno rubato un sacco di denaro e ora si pone un problema di legittimità. Putin è esattamente il contrario di un uomo forte, lui stesso non sa bene ora che cosa fare, perché di fatto la Costituzione non c’è più. Se fosse forte davvero avrebbe il coraggio di affrontare gli elettori ad armi pari, non avrebbe soppresso la stampa libera, consentito che uccidessero i giornalisti scomodi, attaccato gli oppositori politici, spedito in carcere uno come Khodorkowsky. Le elezioni sono una farsa assoluta. La verità è che la Russia sta tornando all’epoca del partito unico e l’unica cosa di cui davvero non ha bisogno è l’impunità».
3 commenti:
Ancora una volta un ottimo articolo, il caso Khodorkowsky viene tenuto in piedi dalla legislazione usa (la yukos aveva una societa a statuto americano)per la precisione da un tribunale di un piccolo paesino del texas (ma bush da dove viene?:-)
Fatto sta che la legislazione russa avrebbe gia' chiuso il caso da parecchio...
La storia di quest'uomo in carcere con tutto quello che deve affrontare (e' gia' stato accoltellato qualche volta se nn sbaglio e credo che facciano di tutto per farli commettere altri reati di violenza cosi'da aumentare la pena) e' molto importante.
Altrettanto importante nel caso del delicato rapporto energerico Russia - EU e' come Abramovich (ex ceo della yukos) abbia deciso di salvarsi la vita acquistando nn una squadra di calcio ma la notorieta' (cosi' da rendere il piu' rumoroso ed il piu' scomodo possibile un suo omicidio)
Mi hanno detto che allo stadio cammina quasi sempre contro i muri che quando viaggia i figli sono sempre in auto separate e che e' un pelino paranoico....
Questo articolo ci ricorda di come il mondo sia oggi all'interno di una Guerra per l'approvvigionamente delle sempre piu' scarse risorse energetiche.
Niente di nuovo, il sole che ci scalda nella storia ne ha viste parecchie di queste guerre.
Per quanto riguarda la posizione della nostra classe politica Zerbini come sempre.
ciao
Ma Prodi lo sa ?
Zeus
Siamo veramente nei guai se dipendiamo dalla Russia e ancor di più se dipendiamo da quello stronzo di Putin
Marco
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