DA ALCUNI MESI I SEGNALI SI FACEVANO SEMPRE PIÙ FORTI, NON SOLO IN ITALIA, MA IN TUTTO IL MONDO ( SPAGNA COMPRESA ) . LA GUERRA AD INTERNET È COMINCIATA E SE NON FACCIAMO QUALCOSA RAPIDAMENTE, NEL GIRO DI QUALCHE MESE QUESTO BLOG ( INSIEME A MILIONI DI ALTRI ) DOVRÀ CHIUDERE, ED IO AMARAMENTE DOVRÒ SALUTARVI.
Consiglio dei ministri del 12 ottobre: il governo approva e manda all'esame del Parlamento il testo che vuole cambiare le regole del gioco del mondo editoriale, per i giornali e anche per Internet. E' un documento complesso http://download.repubblica.it/pdf/2007/legge_editoria.pdf ,
20 pagine, 35 articoli, che adesso comincia a seminare il panico in Rete. Chi ha un piccolo sito, perfino chi ha un blog personale vede all'orizzonte obblighi di registrazione, burocrazia, spese impreviste. Soprattutto teme sanzioni penali più forti in caso di diffamazione.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
TORNEREMO ALLE LETTERE, AI RAPPORTI EPISTOLARI, AGLI INCONTRI SEGRETI IN CANTINA, MA NON CI FERMERANNO.
COMBATTETE COMPAGNI, COMBATTETE COME POTETE PERCHÈ QUESTA LEGGE MEDIEVALE NON PASSI. AGGIUNGO LA MAIL DEL NOSTRO CARO LEVI NEL CASO VI VENGA IN MENTE QUALCOSA DI CARINO DA DIRGLI
1 commento:
forse i governanti hanno dimenticato o stanno ignorando il significato della parola democrazia?. Ma dove sono finite le libertà di pensiero e di parola?
Ho l'amaro in bocca, veramente.
Marzia
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