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venerdì 26 ottobre 2007

IO MI INCAZZO...



CARI COMPAGNI OGGI FINISCE UN'ALTRA GROTTESCA SETTIMANA ITALIANA, DOVE VICENDE COME IL CASO DE MAGISTRIS-MASTELLA, O LA SFIDUCIA AL CDA RAI, O IL PRESUNTO ATTENTATO ALLA LIBERTA DI ESPRESSIONE IN INTERNET, CI RICORDANO CHE IL NOSTRO PAESE È ANCORA LONTANO DALLE PAROLE REPUBBLICA DEMOCRATICA PER QUESTO VOGLIO RIPORTARVI ALCUNI DATI RIGUARDANTI LA SITUAZIONE ECONOMICO LAVORATIVA ITALIANA.
AMMETO CHE SI FATICA A CREDERCI MA SONO TUTTI SFORTUNATAMENTE VERI E COMPROVABILI.
PER PUNIZIONE ( UNA PROTESTA SERIA NEI CONTENUTI E FORTE NELLA PARTECIPAZIONE ERA ED È VERAMENTE INDISPENSABILE ) CONIUGHIAMO 300 VOLTE IL VERBO INCAZZARE
IO MI INCAZZO
TU TI INCAZZI
NOI CI INCAZZIAMO
VOI VI INCAZZATE
LORO SI INCAZZANO ?


«Alla fine degli anni ‘80 le retribuzioni nette mensili degli uomini tra i 19 e i 30 anni erano del 20% più basse di quelle degli uomini tra i 31 e i 60 anni; nel 2004 la differenza è quasi raddoppiata in termini relativi salendo al 35%». Non solo, ma «nel decennio 1992-2002 il salario mensile iniziale è diminuito di oltre l’11% per i giovani entrati sul mercato del lavoro tra i 21 e i 22 anni presumibilmente diplomati (da 1200 euro mensili a meno di 1100 euro) e dell’8% per i lavoratori tra i 25 e i 26 anni, potenzialmente laureati (da 1300 a 1200 euro mensili). Per entrambe le classi di età i salari di ingresso sono tornati nel 2002 ai livelli di 20 anni prima».
Secondo dati della Banca d’Italia in dieci anni la ricchezza (case, titoli e moneta) del 10% delle famiglie più ricche è passata dal 41% al 48% della ricchezza nazionale, quella del 40% delle famiglie di mezzo è passata dal 34% al 29% mentre quella del 50% delle famiglie più povere è passata dal 25% al 23%.
Se oggi l’Italia è un’azienda indebitata e sottocapitalizzata, come dice Padoa Schioppa, se essa è patria dei più bassi salari d’Europa, va ricordato che, come dicono sempre i dati Bankitalia, essa è anche patria dei cittadini più ricchi d’Europa: la ricchezza in case, titoli e moneta degli italiani è pari a nove volte il Pil, più di 21mila miliardi di euro su 1.540 miliardi di Pil. Per capire come la redistribuzione della ricchezza dell’ultimo ventennio abbia arricchito una minoranza di italiani a spese delle masse, basta guardare alla ricchezza posseduta dai cittadini di altri Paesi europei che non supera mai cinque volte il loro Pil. Sotto quest’aspetto l’Italia assomiglia più agli Stati Uniti che a Francia e Germania, essendo come noto il gigante d’oltre Atlantico il Paese socialmente più diseguale al mondo.
Mentre l’Italia è il Paese più indebitato (105% del Pil) e più povero d’Europa (in 10 anni il Pil unitario è passato da +10% a -5% rispetta alla media europea) gli italiani sono il popolo "mediamente" più ricco d’Europa.
A questi dati andrebbero aggiunti i dati fiscali di varie categorie di lavoratori autonomi.
La media delle dichiarazioni dei redditi annuali esempio per :
Gioielleri 16.000 euro
Avvocati 22.000 euro
Architetti 24.000 euro
Dentisti 42.000 euro
Sarebbe altresi interessante valutare i 600 miliardi di euro guadagnati ogni anno dalle Mafie Italiane dove raggiungiamo limiti vicino all'inverosimile quando scopriamo che solo in Sicilia la Mafia guadagna 36 miliardi di euro all'anno e tutte le imprese Siciliane al completo arrivano solo a 22 miliardi.


IO MI INCAZZO
TU TI INCAZZI
NOI CI INCAZZIAMO
VOI VI INCAZZATE
LORO SI INCAZZANO ?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao superrivoluzionario, ma cosa dobbiamo fare ? Io non so più dove sbattere la testa e le bollette...
Ale scendi in campo...
baci Gio

Anonimo ha detto...

la piazza o la vita...

Anonimo ha detto...

In italia il problema non è il precariato ma la gente che non fa un cazzo!

IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.