PER PUBBLICARE INVIARE TESTI, FOTO, VIDEO A

compagnirivoluzionarinelmondo@yahoo.it

venerdì 12 giugno 2009

LA TRAGEDIA DELLA VITA.



Oggi non parlerò di politica. NO. Oggi urlerò il nome di Andrea. 9 anni. Suicidato. Si è impiccato Andrea. Con il laccio dei pantaloni da ginnastica. Freddo, calcolatore, ha aspettato che la mamma uscisse a far la spesa, poi ha agito, senza dubbi ne esitazioni. Si è ucciso. Nel 90% dei casi chi si suicida non cerca la morte, cerca ATTENZIONE. Cerca di dimostrarsi e dimostrare di esistere, di essere. Non Andrea. Non con quella determinazione. Andrea aveva deciso che la partita non gli piaceva più, non lo divertiva, non lo riempiva. Perchè a 9 anni cosa cazzo ti serve di più ?? Non ci sono amori, aspirazioni, significati profondi. Sei solo un bambino che ha appena comincia ad aprire gli occhi al mondo. Come puoi decidere di chiuderli per sempre ? con che maturità ? Con che forza ? Eppure è successo, e non è il primo. Credo che la mentalita del videogioco sia penetrata in noi più profondamente di quel che immaginiamo. Se il gioco non ti piace, spegni e ricominci. Non ti sforzi, non aspetti. Spegni e ricominci. La catarsi del GAME OVER. La fine della vita reale, equiparata ad un gioco virtuale. Ma forse se per noi “adulti” è sempre più difficile rimanere in contatto con la realtà, persi come siamo fra velocità e informazioni infinite, per i bambini di oggi il confine è ancora più sottile, quasi scomparso. Forse per Andrea non c’era differenza fra interrompere una partita ai videogiochi e la sua vita. Non lo so. Ma vorrei che qualcuno ci pensasse seriamente. Perchè qui non è colpa di una brutta nota a scuola o anche nel caso peggiore di violenza dei genitori. NON A 9 ANNI, MAI. Il mondo è pieno sfortunamente di bambini che vengono violentati, torturati, sfruttati, ma nessuno si suicida, non a quelle età. Qui vi è qualcosa di più profondo e terribile. Vi è una tragedia nella nostra vita che comincia ad apparire in maniera sempre più forte, e le nuove generazioni, più deboli e meno preparate sono quelle che ne pagheranno il prezzo più grande. La tragedia che ci sussura nell’oscurità della nostra anima che non vale la pena di vivere se la vita non risponde come vorremmo, e che piuttosto che accetarlo o sforzarsi di cambiarlo, e meglio sfuggirle e lasciarsi morire. CLICK.



GAME OVER....



Un abrazo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che dire? Questa notizia ha lasciato veramente perplesso anche me, altro che la politica..
a 9 anni giochi ma sai che alcuni giochi sono pericolosi.a 9 anni ti incuriosisce la morte e sei pronto a sfidarla, ma sempre e solo per gioco.
da solo a 9 anni con una corda al collo non posso che pensare che sia stato un gioco finito male..

IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.