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mercoledì 6 maggio 2009

CRISIS



Cari i miei bei ragazzi e care le mie belle ragazze ( tanto per cambiare ). Oggi vorrei, con voi, riflettere di crisi e per farlo cercherò di approfondire tre significati legati a questa parola tanto di moda.
Dopotutto in tempi non sospetti la mia generazione fu definita Crisis Generation, ed effettivamente è una parola che abbiamo sentito spesso da quando siamo al mondo ma forse è legata anche allo stato d'animo che noi trentenni ci portiamo dentro, separati come siamo dai valori, dalla spiritualità, dal futuro. Ma come sempre rischio di divagare quindi…cominciamo.

La parola "crisi" deriva dal greco Krisis/Krino, etimologicamente significa "separare". Sui dizionari viene definita come un «momento che divide un modo di essere o una serie di fenomeni». Figurativamente, può indicare lo stato d’animo di una persona, una situazione anormale in una Nazione o la sospensione nella regolarità del movimento di scambio che costituisce il commercio.

Partiamo dallo stato d'animo delle persone, che vorrei collegare all'attuale febbre suina.
I colpiti dal virus dell’influenza messicana sono pochi, ma quelli che si ammalano del timore di prenderla sono molti di più. Questa particolare forma di paura ossessiva si nutre, come quasi tutti i disagi psichici, di fatti reali, presenti nella vita quotidiana di ogni persona. Il primo è la riscoperta, con l’epidemia, che il controllo che possiamo esercitare sulla nostra vita è limitato, tanto che un elemento invisibile come un virus può metterla a rischio: non tutti lo accettano.Dietro il timore delle epidemie globali però ci sono anche altri fatti, magari non conosciuti lucidamente, che l’inconscio collettivo però percepisce, generando paure. Uno dei più importanti, in questo campo, è che la scienza medica ha perso da tempo la guerra contro batteri, virus e parassiti. La sconfitta fu riconosciuta ufficialmente in un articolo di Laurie Garrett, massima esperta delle «epidemie prossime venture», sulla rivista Foreign Affairs ( http://www.foreignaffairs.com/articles/60816/laurie-garrett/the-next-pandemic ) , vicina al Dipartimento di Stato americano. La guerra s’era proposta di distruggere le malattie infettive entro la fine del secolo scorso. Armati di vaccini, antibiotici, e antimalarici si credeva di far scomparire le malattie infettive entro la fine del millennio. Non si riuscì, perché si supponeva che il nemico (batteri, virus e parassiti), rimanesse fermo, e che lo si potesse «sequestrare» geograficamente. Invece i microbi sono in costante evoluzione biologica.Il massiccio uso di antibiotici ha «selezionato» germi capaci di resistervi. Molti agenti patogeni sono «intelligenti», dotati di un corredo che in condizioni di pericolo li fa mutare, e consente loro di perlustrare il territorio in cui si trovano alla ricerca del materiale genetico necessario per resistere ai farmaci e ai disinfettanti. Questi microbi sapienti ormai «crescono sul sapone, nuotano nella candeggina, e se ne infischiano di cannonate di penicillina». Non solo i microbi cambiano, ma nel mondo globale non si può chiuderli dentro un confine.E allora facciamo una piccola riflessione, Darwin dice che ogni specie vivente per sopravivvere deve evoluzionare. Se qualcuno se lo fosse dimenticato i virus sono organismi viventi e come tali dediti a evoluzionare. Noi uomini avendo manipolato la natura non ne abbiamo più bisogno ( o lo facciamo molto lentamente ) e questo unito ai nostri stili di vita ( cibo, medicinali, fumo, alcol, nessuna attivita fisica, inquinamento, ecc ) ci stà indebolendo. I virus in cambio no. L'uomo ha eliminato metodicamente ogni animale o pianta che ritenesse pericoloso per il suo stile di vita. Con i virus questa battaglia è stata persa, forse l'essere umano ha trovato un competitore al suo livello( buon vecchio agente Smith ). Non ci resta che augurare che vinca il migliore.

Altra forma di crisi è quella di una nazione in una situazione anormale. Ora non voglio scendere nei particolari, visto che come sempre la mia riflessione riguarda Berlusconi. Ma qui si tocca un tema a me particolarmente caro, come sicuramente alcuni amici vi possono confermare. La parola al centro di tutto il mio discorso è MINORENNE.
Queste sono le dichiarazioni rilasciate dalla moglie di Berlusconi, ex-ultimo baluardo dell'opposizione Italiana, ora rimasta depressivamente orfana.
RICORDATELE BENE, E RIPETETELE PIU' VOLTE.
"Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni… perché la ragazza minorenne la conosceva prima che compisse 18 anni: magari fosse sua figlia…". "Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E’ stato tutto inutile".
Aiutatemi compagni ma sopratutto compagne, perchè sto veramente pensando di fargli del male, e sfortunatamente, non scherzo. Aiutatemi quindi a capire, se sono io un retrogrado perbenista bigotto o se esistono limiti, decenze che è saggio oltre che morale non superare mai. Qui non si sta parlando di amore, ma di fottere, guzzare, scopare. Qui non c'è Lolita che tenga, ne filosofia greca. Qui c'è qualcosa di cosi marcio e morboso, cosi...malato. Appunto come dice Veronica, stiamo parlando di un uomo malato. Ed in un paese normale....


Ultimo punto, crisi significa anche: la sospensione nella regolarità del movimento di scambio che costituisce il commercio.Quindi riguarda il mancato consumo. La visione più interessante del consumo attuale è quella, per me in cui la intende Zygmunt Bauman: una merce acquista valore per perderlo immediatamente dopo l’acquisto, destino seguito dallo stesso acquirente che è spinto a livelli di consumo ulteriori dal fatto di spartire con l’oggetto dei suoi desideri – momentanei – la stessa caduca appetibilità.
In parole povere, oramai siamo come consumatori equiparati alla stessa merce che consumiamo. E siamo più o meno interessanti ( appetibili ) solo in funzione di quanto consumiamo e con che regolarità.
Se smettessimo di consumare o anche solo riducessimo il consumo al minimo indispensabile, cosa succederebbe ? Chi manterrebbe a quel punto il sistema ? Che vantaggi avrebbero i grandi gruppi multinazionali ( veri detentori del potere ) a mantenere queste forme di governo chiamate Democrazie ? Quali vantaggi avrebbero nel acconsentire all'esistenza di sindacati, sanità pubblica, servizi sociali ?
Perchè se qualcuno ancora non ci crede ( oramai le prove sono disponibili a tutti ) sono loro che permettono o meno a queste politiche sociali di decollare. E lo fanno solo in funzione di un ritorno futuro. Il buonismo delle pubblicità della coca-cola strappa lacrime, non è un caso. Ci fanno sapere che ci vogliono bene, e che sono disposti ad aiutarci e proteggerci. Ma chiaro, solo dopo aver consumato.
Quando parliamo di Decrescita dovremmo allora riflettere attentamente su questo punto. Perchè il problema è li ancora nascosto, ma giusto dietro l'angolo.

Spero di essere stato sufficentemente chiaro, come sempre nella brevità che mi impongo c'è il rischio di risultare incomprensibile. Nel caso sono qua..

Un abrazo.

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IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.