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lunedì 5 maggio 2008

BARBARI


Compagni, chi vi scrive, pensava ( sbagliando ) che il dopo elezioni sarebbe stato un periodo abbastanza tranquillo, e che per vedere i nostri uomini capitanati dall'innominabile iniziare a fare danni si sarebbe dovuto aspettare qualche mese.
Invece, degni sucessori di Stakanov i nostri prodi si sono messi alacremente all'opera.
Ora sorvoliamo sull'isediamento di FINI e SCHIFANI che ci hanno promossi a stato POST FASCISTA e PRO MAFIOSO e vediamo cosa accade nel bel paese.

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Sappiamo che i nostri redditi sono stati resi pubblici per agevolare eventuali criminali in dubbio su chi fosse il più ricco o il meno povero da derubare.

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Sappiamo che un gruppo di Nazisheet a pestato e probabilmente ucciso un ragazzo a Verona per non avergli dato una sigaretta. Il fumo uccide ma l'ignoranza di più.

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Poi scopro che sotto al cielo devoto di Assisi, davanti alla pregevole basilica del povero Francesco, nessun povero potrà piu’ chiedere l’elemosina. Via i mendicanti dalla scalinata, dalla piazza, "dalle adiacenze del luogo di culto", come recita l’editto del sindaco Claudio Ricci, Forza Italia, che se ne frega del corto circuito appena innescato.
In uno dei capitoli dei Karamazov, Gesù torna davvero sulla Terra e il capo della Santa Inquisizione si affretta a farlo arrestare per metterlo sotto processo. E’ il capitolo più bello e più profondo del grande romanzo di Dostoevskij. Ma evidentemente anche il meno letto, il meno istruttivo, di questi tempi.
Se Francesco tornasse nei prossimi giorni a Assisi - dove in nome dei poveri e persino della carità ha fondato non solo la sua congregazione, ma anche la sua santità - di sicuro verrebbe circondato e allontanato dai vigili urbani. In quanto nomade incorrerebbe in parecchie altre sanzioni comunali. E sarebbe il signor sindaco in persona a cacciarlo dalla città. Per non disturbare il decoro, si capisce. Il flusso dei fedeli. E il santo commercio di ogni rosario, candela, centrotavola, lumino, immaginetta, soprammobile, acquasantiera, sciarpa, maglietta, cappello dove il Santo parla con gli uccelli, accoglie i lupi. E persino i mendicanti.

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Sono in spiaggia che leggo il libro "Toghe rotte" di Bruno Tinti, procuratore aggiunto presso la Procura di Torino, mi incaglio in questo capoverso che parla di PRESCRIZIONE : "…è bene dire che tutte le contravvenzioni in materia antinfortunistica, ambientale, ecologica, di inquinamento; tutti i delitti di corruzione, falso in bilancio, frode fiscale; tutti i delitti di maltrattamento in famiglia e violazione di assistenza famigliare, tutti i delitti di falsa testimonianza, tutti i delitti di truffa, anche ai danni dello Stato o di Enti Pubblici o dell’Unione Europea; tutti questi delitti e tanti altri che non cito non saranno mai puniti. Nessun processo per questi delitti si concluderà con una effettiva. Nessuno che abbia commesso uno di questi delitti andrà mai in prigione". Tutto questo grazie all'accorciamento dei tempi di PRESCRIZIONE che rendono di fatto nulli il 95% dei DELITTI in Italia.


INFORMATEVI ! Non sia mai che anche voi possiate usufruire!!

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E per ultimo vi lascio con la descrizione di un fatto di cronaca torinese, interessante perchè se non mi sbaglio di molto questa sarà la futura TENDENZA di buona parte della nostra popolazione nei prossimi anni.
Non gridate " ARRIVANO I BARBARI " perchè per chi non lo avesse ancora notato oggi siamo NOI i BARBARI, che fuggano dunque gli INNOCENTI.


"E' stata una vera e proprio rivolta. In venticinque anni di servizio non avevo mai visto nulla del genere" ammette Mauro Tarditi, 46 anni, sottufficiale dei vigili urbani torinesi, uno dei componenti delle pattuglie aggredite". Tutto ha avuto inizio verso l'una di notte. "Eravamo stati chiamati perché c'erano auto in divieto di sosta ovunque - ricorda il sottufficiale - c'erano addirittura tre macchine che in una via laterale della piazza bloccavano le rotaie del tram". . "Ad un certo punto un ragazzo ha attraversato la piazza sventolando una multa che probabilmente aveva trovato sotto il tergicristallo della sua auto - racconta Mauro Tarditi - si avvicina ad un collega e inizia a insultarlo. Non vuole dare le sue generalità, manda a quel paese anche la collega che cerca di calmarlo e infine molla un ceffone al collega facendogli cadere il cappello e quando lui si china per raccoglierlo gli sputa poi raggiunge l'altro lato della piazza e ci guarda con aria di sfida...". I vigili si consultano con l'ispettore: quello scalmanato deve essere identificato. Quando un vigile lo raggiunge però lui lo colpisce con un pugno in piena faccia. "A questo punto lo abbiamo bloccato - continua il sottufficiale - lo tenevamo in due e cercavamo di portarlo verso la nostra auto per identificarlo ma sono arrivati i suoi amici, sei o sette ragazzi, che hanno iniziato a incitare la folla contro di noi". Le auto dei vigili sono ben presto circondate da una sessantina di ragazzi che però ben presto diventano cento, duecento. Urlano slogan contro la polizia municipale e vogliono la liberazione del fermato. Il sottufficiale che cerca di trattenere l'energumeno senta un forte colpo alla schiena. Si tocca per controllare che non l'abbiamo accoltellato ("In quei casi senti solo una forte botta e solo dopo ti accorgi della ferita") e soprattutto che non gli abbiamo sottratto la pistola. Gli amici del fermato ne approfittano e tirano il "prigioniero" verso la folla che lo ingoia facendolo sparire. Le pattuglie decidono di non rischiare di aggravare la situazione. "Se avessero deciso di inseguirlo probabilmente poteva succedere di tutto" spiegano al comando della polizia municipale. Le tre auto ripiegano sotto una pioggia di cubetti di porfido. Durante il turno iniziato a mezzanotte avevano compilato appena 35 contravvenzioni e tutte per divieto di sosta. Almeno tre vigili devono ricorrere alle cure del pronto soccorso. Il sottufficiale Tarditi ha una costola incrinata: i medici gli diagnosticano una prognosi di venti giorni.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

QUA NON ABBIAMO PERSO LE ELEZIONI, ABBIAMO PERSO L'ITALIA, GRAZIE AI COMPAGNI CHE NON CI ABBANDONANO MAI



MARINA GRESTI VERONA

Anonimo ha detto...

SONO TRISTISSIMA, NON RIESCO A IDENTIFICARMI CON QUESTA ITALIA, CON QUESTE SCELTE E QUESTI FATTI.
NON C'È NIENTE DI PIÙ BRUTTO CHE SENTIRSI ESTRANEI A CASA PROPRIA E NON PER COLPA DI ESTRACOMUNITARI MA DI ITALIANISSIMI ITALIANI.

CIAO GRANDE, BELLA FOTO ( ANCHE SE BRUTTA SITUAZIONE )

GIO

IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.