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sabato 19 aprile 2008

L'INNOMINABILE


SI COMINCIA COMPAGNI, LE DANZE SONO APERTE. LUI NON ASPETTA E NOI NEMMENO. IN ATTESA DI CAPIRE QUALE STRADA INTRAPENDERE CON IL BLOG NEI PROSSIMI 5 ANNI, COMINCIO CON IL PUBBLICARE I PRIMI GRAVI ERRORI DEL NOSTRO LEADER UNICO ED UNA LETTERA ( IN ANTEPRIMA) DI MARCO TRAVAGLIO.

HO DECISO CHE QUANDO DOVRÒ PARLARE DI "LUI" USERÒ IL TERMINE L'INNOMINABILE DI MANZONIANA MEMORIA.



L'INNOMINABILE, HA GIÀ FATTO SUFFICENTI ERRORI DA POTER ESSERE GIÀ LICENZIATO, E PENSARE CHE DEVE ANCORA COMINCIARE A LAVORARE...



È RIUSCITO AD OFFENDERE IL GOVERNO SPAGNOLO DICENDO CHE CI SONO TROPPE DONNE MINISTRE (52%) ...



HA GIÀ CHIESTO A VELTRONI DI METTERE IL BAVAGLIO ALL'UNITÀ SE VUOLE PARLARE DI RIFORME...



È INTERVENUTO COME RIPORTATO DI SEGUITO SUL LIBANO...



Prima impegnativa esternazione del neopremier in politica estera, e prima gaffe. «Stamattina (ieri per chi legge, ndr) ho parlato con il presidente del Libano e gli ho garantito il nostro sostegno e la continuità», dice ai giornalisti Berlusconi. Potenza del Cavaliere: la sua risalita a Palazzo Chigi ha determinato un “miracolo” a Beirut: sì, perché è a tutti noto, ma evidentemente non a lui, che da tempo il Libano è nel pieno di una gravissima crisi istituzionale, il Paese dei Cedri è senza presidente, per uno scontro senza sbocchi tra la maggioranza parlamentare antisiriana e l’opposizione vicina a Damasco. Domanda d’obbligo: ma con chi ha parlato Berlusconi? Risposta ufficiosa, e un po’ imbarazzata, di fonti diplomatiche italiane: probabilmente il Cavaliere si voleva riferire al presidente del Parlamento libanese, lo sciita Nabih Berri. Ma se così è, chissà se qualcuno del suo éntourage ha fatto sapere a Berlusconi che Berri è alleato di Hezbollah, il movimento sciita libanese che l’indicato (a sua insaputa?) neo ministro degli Esteri, Franco Frattini, si fa vanto di aver fatto inserire, nella sua passata esperienza di titolare della Farnesina, nella lista nera Ue (assieme ad Hamas) delle organizzazioni terroristiche mediorientali.



ED ECCO L'ULTIMA OFFERTACI DALLA PENNA DI Mr. TRAVAGLIO...



Mentre i migliori analisti ed editorialisti del bigoncio continuano a spacciare la favola del Berlusconi “trasformato”, dello “statista che vuol passare alla Storia” con la “rivoluzione liberale” senza ricadere negli “errori del passato”, lui riparte esattamente da dov’era partito nel 1994 (la rissa con Bossi per il ministero dell’Interno è un pezzo di repertorio di 14 anni fa) e da dov’era arrivato nel 2006. In attesa di trasferirsi a Napoli per risolvere da par suo l’emergenza rifiuti, ieri e l’altroieri il Cainano era in una della sue ville, la numero sette, quella in Costa Smeralda, con l’amico Putin. Per sottolineare la gravità della crisi mondiale, ma anche per evidenziare la dura posizione che assumerà il nuovo governo italiano sulle continue violazioni dei diritti umani in Russia, il futuro presidente del Consiglio si è portato dietro la compagnia del Bagaglino. Una ventina di elementi aviotrasportati dal Salone Margherita a Villa Certosa, fra cabarettisti e ballerine, hanno intrattenuto i due statisti – provvidenzialmente sprovvisti delle rispettive consorti - fino a notte fonda. Senza dimenticare una cantatina con Mariano Apicella, peraltro in fase calante. Nei ritagli di tempo, fra una gag, un balletto e un karaoke, s’è parlato anche di Alitalia, che un mese fa lo Statista voleva regalare ai figli e ad Air One (già pronto il nuovo marchio: Pier One), salvo ripiegare due giorni fa su Air France-Klm (“ne parlerò con l’amico Sarkò”) e ieri su Aeroflot. Intanto a Roma Enrico Letta perdeva tempo con lo zio Gianni a parlare della compagnia di bandiera, mentre il padrone d’Italia giocava più proficuamente con la compagnia del Bagaglino. Col consueto senso dell’opportunità, il Cainano s’è vantato con l’amico Vladimir di aver espulso dal Parlamento “anche gli ultimi comunisti”: il che, detto a un ex ufficiale del Kgb, fa sempre un certo effetto. Poi è passato al suo argomento preferito: la stampa che rema contro e demonizza. Per un giorno non ha citato l’Unità, ma l’ha almeno pensata: “Farei volentieri il cambio tra stampa russa e italiana”. Battuta felicissima, se si pensa che in Russia i giornalisti di opposizione non si limitano a licenziarli con editto bulgaro: li ammazzano proprio (200 negli ultimi 10 anni senza mai aver trovato un colpevole). Data l’età e lo scarso equilibrio di cui dà prova, sarebbe opportuno circondare il Cainano di premurose badanti in grado di sedarlo, con discrezione, quando appare un po’ su di giri e si avventura in discorsi pericolosi. Invece è attorniato da servi, per giunta sciocchi, che fanno “sì sì” con la testa a qualunque stronzata. E’ stato così anche ieri: anziché praticargli sottobanco una punturina, il suo staff l’ha incoraggiato a proseguire. E così si è consumata la tragedia. Una giornalista, ovviamente russa, ha posto una domanda vera a Putin, a proposito del suo possibile divorzio dalla moglie per coltivare la love story con una giovane e avvenente atleta. L’amico Vladimir l’ha gelata con lo sguardo. L’amico Silvio, non abituato a giornalisti che fanno domande, le ha mimato il gesto del mitra. La malcapitata, che ha negli occhi le immagini di Anna Politkowskaja e altri colleghi assassinati dopo aver parlato male di Putin, è rimasta impietrita. Poi è scoppiata in lacrime, temendo che le resti poco da vivere. A quel punto il Cainano l’ha consolata alla sua maniera: “La prossima volta invitiamo anche lei”. Praticamente le ha offerto un posto al Bagaglino. Chissà perchè la presenza di Putin riesce ogni volta a peggiorare la sua già spiccata volgarità verso il genere femminile. Il 23 aprile 2004 il quotidiano russo “Kommersant” raccontava la visita di Silvio e Vladimir alla fabbrica Merloni di Lipetsk, 400 km. da Mosca: “Berlusconi era particolarmente attivo ed era chiaro che aveva un obiettivo: non sarebbe stato contento se non fosse riuscito ad avvicinarsi a un gruppo di operaie. Poi, rivolto a Putin: ’Voglio baciare la lavoratrice più brava e più bella’. Aveva già individuato la sua vittima. Si è avvicinato a una donna grande come la Sardegna e con tutto il corpo ha fatto il gesto tipico dei teppisti negli androni bui dei cortili, quando importunano una ragazza che rincasa. Lei s’è scansata, ma il signor Berlusconi in passato deve aver fatto esperienza con donne anche più rapide di questa: con due salti ha raggiunto la ragazza e ha iniziato spudoratamente a baciarla in faccia. E ha scosso l’operaia ridendo, quasi volesse buttarla a terra. L’unica cosa che la donna ha potuto fare è stato rifiutarsi di ricambiare i baci. Putin assisteva alla scena immobile, gelido. Pare che non sopporti più i continui scherzi e giochetti pesanti dell’amico Silvio”. Stavolta, vista anche l’età, è tutto ancor più triste. Meno slancio, più Viagra. E il progressivo trasferimento della nostra diplomazia dalla Farnesina al Salone Margherita viene festosamente accolto dalla stampa italiana al seguito che, per non disturbare, ha improvvisamente smesso di ricordare chi è Putin, che cosa accade ogni giorno sotto il suo terrificante regime con omicidi politici e arresti di oppositori.

Oggi, per comprendere la gravità di quel che è accaduto ieri, è consigliabile la lettura dei giornali stranieri.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

certo che dove cazzo lo trova il tempo ???

Bisognerebbe srivee un diaro
tipo "diario di uno psiconano" cosa ne dite



Ioan

Anonimo ha detto...

comincio veramente a pensare che abbiamo sbagliato, qualcosa, o forde abbiamo sbagliato qualcuno...



Alberto

Anonimo ha detto...

Hello. This post is likeable, and your blog is very interesting, congratulations :-). I will add in my blogroll =). If possible gives a last there on my blog, it is about the Aluguel de Computadores, I hope you enjoy. The address is http://aluguel-de-computadores.blogspot.com. A hug.

Anonimo ha detto...

Il mio paese, la mia Italia, non può avere un PREGIUDICATO MAFIOSO come
capo del governo!!
Accusato di:

1. corruzione sul lodo Mondadori;
2. Caso All Iberian: 1,23 miliardi di lire in tangenti al PSI di Craxi;
3. Caso Lentini: falso in bilancio;
4. Caso All Iberian 2: assolto poichè il reato non fu più previsto
dalla legge in seguito alle riforme del secondo governo Berlusconi;
5. Consolidato Finivest;
6. Spartizione pubblicitaria Rai - Finivest
7. Traffico di droga
8. Falso in bilancio, FRODE fiscale, appropriazione indebita sui
DIRITTI TELEVISIVI;
9. Mazzette a David Mills, CORRUZIONE GIUDIZIARIA;
10. Falsa testimonianza sul caso P2;
11. Indagato come MANDANTE insieme a Dell'Utri delle stragi del
1992/1993 contro Maurizio Costanzo, PAOLO BORSELLINO e GIOVANNI
FALCONE;
12. Diffamazione aggravata dall'uso del mezzo televisivo;
Un CRIMINALE non può essere PREMIER!!!!!! Il mio paese non può essere
governato da un uomo che possiede:
* Medusa Cinema
* Mediase
*AC Milan
* Mediolanum Banca
* Mondadori
* Blockbuster
* il quotidiano 'Libero'
* il quotidiano 'Il Giornale'

Non può un premier controllare le fonti d'informazione NAZIONALI!
Non può un premier, attraverso le leggi AD PERSONAM, evitare un
processo giudiziario ed ARRICCHIRSI.
Non può un premier essere associato ad un partito INDEGNO chiamato LEGA
NORD, il quale considera i concittadini del Sud come FECCIA, e che in
un' altra nazione d'Europa verrebbe immediatamente eliminato
(dato che di fonda su principi fascio-razziste!).

Anonimo ha detto...

bravi, pero intanto berlusconi per l'Italia le cose le fa non come quelli stronzi comunisti. e poi se fosse veramente colpevole in carcere cera già la vostra e solo invidia..blog di comunisti di merda

un vero italiano

Anonimo ha detto...

io mi sono abbonato al Times, ho comprato una Parabolica, e cercherò di dimenticare di vivere in Italia.

Luigix

P.s bel blog, compli!

IL SILENZIO È DEI COLPEVOLI


La parola e` l’archetipo dal quale in ogni religione, la creazione prende origine.
L’essere umano e` la sola specie dotata di parola, siamo gli unici dunque, in grado di comprendere la creazione.

L’unione di molteplici punti di vista, la libera comunione d’idee ed esperienze sono per me, il solo sistema che possediamo per progredire com’esseri viventi. Questa è una delle ragioni che mi portano a scrivere. Perché la scrittura a differenza delle volatili parole, permane.
Non sono uno scrittore, non possiedo, infatti, l’arte del dire per iscritto. Da sempre pero` traccio segni indelebili, per raccontarmi e raccontare. Questo mi rende un semplice, artigiano di parole.

Quello che segue non ha altro valore oltre a quello che vorrete attribuirgli. Non vi sono verità assolute, ma opinioni che vi possono offrire alternativi punti di vista. Il mio unico auspicio è che possiate riflettere, così come ho fatto io, sulle molteplici cose che la vita mi ha portato a conoscere.